La provocazione di Juric: "A Torino l’unica squadra che percepisco ¨¨ il Toro". La puntura di Allegri: "Per loro come al solito sar¨¤ la partita della vita". ? ritornato il derby di Torino, con i suoi carichi emozionali, di rivalit¨¤ cittadine e di disfide tecniche. Stavolta si misureranno l’aggressivit¨¤ del gioco di Juric e la filosofia “essenzialista” di Allegri. Allo stadio Olimpico Grande Torino ¨¨ previsto il tutto esaurito. Oggi dovrebbero essere venduti gli ultimi biglietti rimasti, per un “sold out” da 13.000 spettatori. Una folla significativa, nei limiti del 50 per cento della capienza dell’impianto, come da normativa anti-Covid. Probabilmente ci sarebbe stato l’esaurito anche a 26mila posti. Il segno di una voglia rinnovata. Il primo derby torinese con il pubblico, dopo la gelata del lockdown.
L'ANALISI
Derby della rinascita: ¨¨ un Toro-Juve da tutto esaurito. Tanto entusiasmo e Brekalo-Chiesa
Sfida alla pari, 8 punti a testa in classifica. A confronto due attaccanti in gran forma, Chiesa e Brekalo. Sullo sfondo c’¨¨ una citt¨¤ in ripresa
Basso rischio
¡ªLa gente vuole divertirsi e riprendersi le vecchie abitudini. Quella di Torino ¨¨ stata una delle aree italiane pi¨´ colpite dal virus, 204.131 casi e 5.619 morti dall’inizio della pandemia, inclusi i comuni della provincia. Oggi per¨° il cielo si ¨¨ rasserenato. Pochi giorni fa il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha assegnato al Piemonte lo status di regione a basso rischio, assieme a Valle d’Aosta, Lombardia e Molise, per quanto riguarda l’Italia. Si ¨¨ rialzato il vento della normalit¨¤, anche se ¨¨ meglio rimanere guardinghi.
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Stessi punti
¡ªIl Toro affronta il derby alla stessa altezza della Juve, otto punti i granata e otto i bianconeri. Non succedeva dall’ottobre del 2015, quando gli allenatori erano Gian Piero Ventura e Allegri stesso, alla seconda stagione del suo primo ciclo juventino. Differenza di rilievo: quello era l’ultimo Toro di Ventura, l’allenatore a fine stagione avrebbe risolto il contratto per diventare c.t. della Nazionale; questo ¨¨ il primo Toro di Juric.
Accostamenti
¡ªImpossibile resistere alla tentazione di un paragone forte, riandare al cuore degli anni Settanta, quando nel derby di Torino si stabiliva chi avrebbe vinto lo scudetto. Radice e Trapattoni, Claudio Sala e Causio, Pecci e Tardelli, Graziani e Pulici contro Bettega e Anastasi, poi Boninsegna. Oggi niente scudetto, ma le similitudini tra gli allenatori reggono, ci stanno. Juric ha i tratti rudi e bruschi di Gigi Radice, la guida di quel Torino dal 1975-76. Predica lo stesso calcio, un impasto di aggressivit¨¤, pressing e tensione continua, e come Radice esige corsa e compattezza di gruppo. Allegri sembra un po’ la versione nuovo millennio di Giovanni Trapattoni, l’allenatore della Juve dal 1976-77. Ne ha raccolto l’eredit¨¤ “italianista”, la vocazione a un calcio realista, ancorato al risultato e fatto di equilibri da conservare. Il bilancio di Juric contro Allegri ¨¨ decoroso. I due si sono affrontati quattro volte, con il croato sempre sulla panchina del Genoa: due vittorie di Allegri, tecnico della Juve in tutte e quattro le occasioni; un pareggio; un successo di Juric.
Differenze
¡ªLe suggestioni del passato affascinano, in classifica spicca la parit¨¤ di punti, ma i valori tecnici restano differenti. Il Torino dovr¨¤ compensare il dislivello con le pressioni e le aggressioni e dovr¨¤ guardarsi le spalle, non concedere metri alle ripartenze juventine. Mercoled¨¬ in Champions, Allegri ha impartito una lezione di difesa e contropiede ai campioni d’Europa del Chelsea. Non crediamo che la Juve oggi rester¨¤ cos¨¬ passiva, ma se i granata le offriranno campo, la Signora ne approfitter¨¤. Viceversa la Juve potrebbe soffrire il dinamismo granata. Il Toro di Juric alza i ritmi, costringe a correre oltre soglia per lunghi periodi.
Il duello a distanza
¡ªTra i tanti duelli diretti, ne scegliamo uno a distanza. Josip Brekalo e Federico Chiesa sono gli uomini del momento, nella Torino del calcio. E non sono neppure dissimili, attaccanti moderni, difficili da incasellare dentro un ruolo o una sola funzione. Sanno fare di tutto, attaccano e difendono, corrono e tirano. Oggi Brekalo potrebbe muoversi da seconda punta a fianco di Sanabria, nel quadro di un 3-5-2. Pretattica su Chiesa: forse rientrer¨¤ in fascia, forse si muover¨¤ da attaccante puro come in Champions assieme a Bernardeschi. Chiesa centravanti sembra essere la nuova “impossibile” frontiera tracciata da Allegri. Il derby della rinascita promette contenuti.
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