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Inter, Spalletti e l'uscita sgradita: il club si ¨¨ infastidito
Infastidita. Sorpresa. Sconsolata. Eppure muta – ci mancherebbe –, meglio evitare di aggiungere un’altra puntata alla "fiction" (cit.). Basta scegliere uno dei tre aggettivi di cui sopra, vanno bene tutti perch¨¦ rispecchiano lo stato d’animo della societ¨¤ nerazzurra il giorno dopo le parole di Luciano Spalletti su Icardi dopo Inter-Lazio, in tv prima e in conferenza stampa poi. Il punto di partenza ¨¨ semplice: i dirigenti non erano a conoscenza di quanto il tecnico avrebbe dichiarato nel post partita e della sua voglia di precisare i passaggi recenti del caso dell’anno. Il giorno dopo la mancata convocazione tutto era stato pensato per abbassare i toni, in fondo era proprio in questa direzione che erano andate le parole dello stesso Marotta e anche Wanda Nara a Tiki Taka s'era mostrata conciliante, senza guizzi polemici.
Ecco perch¨¦ lo sfogo di Spalletti, per quanto condiviso in larga parte nei contenuti dal club, ¨¨ stato ritenuto inopportuno e indelicato. Perch¨¦ sono pi¨´ le controindicazioni che i vantaggi di un’uscita cos¨¬ forte, che rischia di trasformarsi in autolesionismo allo stato puro. La trattativa tra Marotta e l’avvocato Nicoletti sar¨¤ stata pur definita "umiliante" da Spalletti, ma in fondo la societ¨¤ l’ha portata avanti – senza peraltro accettare neppure l’idea della restituzione della fascia – per riconsegnare al tecnico un giocatore e un patrimonio economico del club tutto. E c’¨¨ per¨° un altro passaggio sembrato eccessivo al club. La sottolineatura "Icardi non ¨¨ n¨¦ Messi n¨¦ Ronaldo" ¨¨ parsa fuori luogo, come un voler stravincere quando invece a volte ¨¨ sufficiente portare a casa il successo. E in fondo, non convocando il giocatore e incassando la totale fiducia del club, Spalletti aveva gi¨¤ "vinto" la sua partita.
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