Il gruppo di Spalletti ha brillato in Nations League e pu¨° migliorare ancora: la qualificazione alla manifestazione del 2026 ¨¨ alla portata

Prima il dovere, poi¡ L¡¯Italia guidata da Luciano Spalletti ha l¡¯obbligo di qualificarsi al Mondiale del 2026: non vogliamo immaginare un altro torneo iridato da frustrati spettatori, sarebbe troppo. Fissato l¡¯imperativo categorico, sar¨¤ un piacere lanciarci verso l¡¯avventura in Nordamerica, tra Stati Uniti, Canada e Messico, tutta da scoprire per l¡¯inedita variet¨¤ di sedi, condizioni meteo e maxi spostamenti. Il sorteggio di Zurigo indica due percorsi, che passano comunque dal bivio con la Germania: se ai quarti di Nations League batteremo i tedeschi, ci aspetta un girone con Slovacchia, Irlanda del Nord e Lussemburgo. Se invece usciremo sconfitti, ci toccano Norvegia, Israele, Estonia e Moldavia. La prima ipotesi si presenta come la pi¨´ agevole: ritrovarsi come diretta rivale per il primato nel gruppo la nazionale emergente di Haaland imporrebbe, almeno in teoria, di alzare l¡¯asticella.?

con la germania
¡ª ?A marzo contro i tedeschi la gara d¡¯andata ¨¨ a San Siro (il 20), il ritorno a Dortmund (il 23), citt¨¤ che evoca la vittoria in semifinale nel 2006 contro i padroni di casa. Intrigante, certo¡ Ma, a furia di riandare ai bei tempi andati, si rischia di perdere di vista il vero senso della missione, cio¨¨ evitare di stracciare per la terza volta di fila il pass per il Mondiale. L¡¯attuale Nazionale sembra avere fatto tesoro della lezione subita al recente Europeo: l¡¯eliminazione contro la Svizzera, dopo un girone vissuto sul filo del rasoio, ¨¨ stata incassata da Spalletti come una tappa educativa, che ha prodotti i suoi effetti positivi nella successiva Nations. Adesso c¡¯¨¨ il primo step verso il Mondiale, competizione che a causa degli ultimi rovesci rende indispensabile una riabilitazione. Slovacchia da una sponda, Norvegia dall¡¯altra incutono rispetto, per¨° la Nazionale che ha brillato in pi¨´ occasioni nella seconda parte dell¡¯anno ha sufficienti numeri e potenzialit¨¤ per piazzarsi in testa in un gruppo o in un altro. Ci sarebbe anche l¡¯eventuale prospettiva playoff, come seconda classificata, per¨° visti i precedenti sar¨¤ meglio tenersi alla larga dall¡¯insidiosa tonnara.?
nessun calcolo
¡ª ?Spalletti, a ragione, non fa calcoli, che peraltro non aiuterebbero la missione: il principale obiettivo del ct, oltre ai risultati, ovvio, ¨¨ continuare il percorso di maturazione del suo collettivo. Lui stesso fa intuire che, al di l¨¤ delle variazioni dettate dalle emergenze, sul modulo c¡¯¨¨ gi¨¤ una solida base di ripartenza, con la difesa a tre. La formazione-base, a meno di clamorose rivelazioni, ¨¨ ben delineata: non sar¨¤ una Nazionale a numero chiuso, non sarebbe nemmeno logico, ma ha gerarchie stabilite. Facciamo i nomi: Donnarumma, Di Lorenzo, Bastoni, Calafiori, Cambiaso, Barella, Ricci, Tonali, Dimarco e Retegui sono accreditati come titolari, cos¨¬ si ¨¨ capito nella Nations. Esiste comunque un discreto parco-giocatori che consente di mantenere un buon livello tecnico. Senza precludere ai giovani emergenti, per esempio Camarda e Comuzzo, un praticantato in azzurro che potrebbe all¡¯occorrenza trasformarsi in un impiego pi¨´ frequente. Rispetto al fallimentare Euro ¡¯24, il progetto di Spalletti appare pi¨´ chiaro e leggibile. Le premesse per affrontare il cammino verso il 2026 sono incoraggianti. Ricordiamoci che nessuno va al Mondiale per diritti acquisiti chiss¨¤ dove o per il palmares: lo abbiamo sperimentato dopo i ko agli spareggi con la Svezia nel 2017 e con la Macedonia del Nord nel 2021. Stavolta siamo pi¨´ guardinghi, mai dire mai, per¨° la Nazionale attuale appare all¡¯altezza del compito. Le parole d¡¯ordine sono: crescere e qualificarsi.?
obiettivi
¡ª ?E poi? L¡¯importante ¨¨ partecipare? La risposta ¨¨ s¨¬, se si viene da due dolorosi flop. Senza pretendere la luna, per¨°, il vero salto di qualit¨¤ sarebbe andare pi¨´ avanti possibile, cavalcare l¡¯onda nata a settembre. Ai Mondiali il periodo di magra non abbraccia soltanto le mancate qualificazioni nel 2018 e nel 2022. Alle rassegne del 2010 in Sudafrica e del 2014 in Brasile siamo stati buttati fuori ai gironi: dall¡¯anno di grazia 2006, dopo il trionfo di Berlino, alle fasi finali abbiamo disputato soltanto sei partite. Il bilancio ¨¨ di una vittoria, due pareggi e tre sconfitte. L¡¯ultimo azzurro a segno ¨¨ stato Balotelli, autore del 2-1 sull¡¯Inghilterra il 15 giugno 2014 a Manaus, in Amazzonia. Poi soltanto gol subiti per le sconfitte di corto muso con Costa Rica e Uruguay. Ecco, ce ne sarebbe abbastanza per caricarsi al massimo, voltare subito pagina e magari ridare senso alle quattro stelle dello stemma federale. L¡¯Italia cerca l¡¯America: missione difficile, ma affascinante. Prima il dovere, poi un altro dovere, giusto per non campare di soli ricordi.?
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