Ancelotti, nuove regole
Al Chelsea no ai titolari

Il tecnico dei Blues è stato chiaro coi giocatori: "Siamo una grande squadra perché abbiamo 25 grandi giocatori, voglio che tutti siano pronti a giocare". E per il mercato spunta un'offerta per il romanista Vucinic (23 milioni)

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LONDRA (Inghilterra), 18 luglio 2009 - Nessuno è intoccabile e chiunque può rischiare il posto. Parola di Carlo Ancelotti che dal ritiro americano del Chelsea (impegnato oggi nell'amichevole contro i Seattle Sounders) ha mandato un messaggio chiaro ai propri giocatori: scordatevi i bei tempi di José Mourinho, quando in nove (ovvero, Michael Essien, Claude Makelele, Frank Lampard, John Terry, Ricardo Carvalho, Ashley Cole, Didier Drogba, Michael Ballack e Petr Cech) avevano il posto sicuro ogni settimana e guai a chi osava protestare. Ma dimenticatevi anche quanto successo la scorsa stagione con Luiz Felipe Scolari prima e Guus Hiddink poi, quando c'era comunque uno "zoccolo duro" che era certo del posto in squadra.

Carlo Ancelotti il giorno della presentazione. Afp

nessun titolare — Da quest'anno, si cambia tutto. E quindi tutti possono giocare, ma anche rimanere in panchina. Una prassi che, per la verità, a Stamford Bridge avevano già visto anche con Claudio Ranieri che, non a caso, si beccò il soprannome di "Tinkerman" proprio per la sua mania di cambiare ossessivamente la linea d'attacco. "Non intendo scegliere una formazione-tipo - ha spiegato Ancelotti - perché il Chelsea è una grande squadra proprio perchè ha 25 grandi giocatori e per me sarebbe, dunque, impossibile sceglierne undici da mandare sempre in campo. Ecco perché potrebbe essere benissimo che io non scelga mai, ma voglio che tutti siano pronti a giocare".

"Lavorano tutti duro e sono concentrati. Mi piace,
e non me lo aspettavo"

amichevoli — Quanto alle amichevoli di questo periodo (le prossime saranno contro Inter, Milan e Club America), l'obiettivo del tecnico Blues è chiaro: "Dobbiamo migliorare la nostra condizione fisica e la qualità del nostro gioco, per questo proveremo qualcosa di diverso. Sicuramente, faremo delle sostituzioni, visto che i giocatori hanno nelle gambe appena 45 minuti e, ad esempio, gli africani non possono giocare subito perché si allenano da pochi giorni. Comunque sia, ho trovato davvero un bel gruppo, con eccellenti qualità tecniche e la giusta mentalità. Tutti lavorano duro e sono concentrati in quello che fanno e questo mi piace e, al tempo stesso, mi ha sorpreso, perché non me lo aspettavo". Ovviamente, le differenze con l'Italia ci sono e sono evidenti. "Qui l'allenamento è particolarmente pesante - ha proseguito Carletto - e, rispetto all'Italia, i giocatori corrono molto più veloci e questa è stata un'altra sorpresa per me. Cercherò di conoscere meglio i miei giocatori e di farmi conoscere meglio da loro, abbiamo tempo e le amichevoli servono anche a questo scopo".

NIENTE ITALIANO — E proprio per dimostrare quanto davvero sia convinto della decisione di lasciare il Milan per trasferirsi a Londra e quanto bene intenda fare da queste parti, Ancelotti si è auto-imposto di non parlare italiano, così da doversi esprimere per forza solo in inglese. Non solo. Come racconta il Daily Star, eviterebbe persino di fare e ricevere telefonate dall'Italia per non "cadere in tentazione". "La lingua non è facile, ma miglioro ogni giorno perchè mi sforzo di parlare sempre in inglese. Ho già fatto un sacco di riunioni dove ho parlato solo in inglese e direi che oggi va molto meglio di dieci giorni fa e non ho alcun problema a farmi capire dai giocatori, anche perché loro mi aiutano, parlandomi lentamente".

MOSSA VUCINIC — Mentre Ancelotti punta a trasformarsi in un perfetto "english man", il Chelsea continua a guardare all'Italia per quanto riguarda i possibili acquisti. E dopo il no di Adriano Galliani per Alexandre Pato e Andrea Pirlo, ora l'obiettivo Blues si chiama Mirko Vucinic. Secondo quanto riporta il Daily Mail, infatti, ci sarebbe stata un'offerta di 23 milioni di euro per l'attaccante della Roma. Il montenegrino, che di recente ha rinnovato con i giallorossi per quattro anni ed era inseguito anche dal Manchester United, ha già rifiutato la proposta del Tottenham, che però offriva sui 20 milioni di euro, ed essendo uno dei possibili partenti della formazione di Luciano Spalletti, non è escluso che possa decidere di accettare il trasferimento a Stamford Bridge..