Le due sfide di Dalglish
Vincere e farsi confermare

Il nuovo allenatore del Liverpool non vuole essere solo un traghettatore, ma restare (come riportano i tabloid inglesi) almeno per altri 4 anni. La prima occasione per risollevare i Reds è già oggi, in FA Cup, contro il Manchester United

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Kenny Dalglish, nuovo allenatore del Liverpool. Ansa

LONDRA (Gb), 9 gennaio 2011 - Quando la squadra del tuo cuore chiama, devi rispondere per forza. Anche se sei in crociera con tua moglie da cinque giorni e quell'sms di aiuto significa la fine anticipata della vacanza. Questo ha spiegato Kenny Dalglish alla signora Marina quando ha ricevuto il messaggino dalla dirigenza del Liverpool, nel quale lo supplicavano di tornare ad allenare il club che aveva guidato 20 anni prima. Detto fatto, la leggenda è tornata a casa e oggi guiderà i Reds in FA Cup contro il Manchester United, una sfida che non è mai come tutte le altre. Ma Dalglish non avrebbe alcuna intenzione di fare solo da “traghettatore” e di risalutare di nuovo tutta la compagnia a fine stagione: il suo obiettivo (dichiarato via Sunday Express) sarebbe quello di restare al comando per un pezzo: da qui, la richiesta ai boss americani di un contratto di 4 anni, anche se John W. Henry e Tom Werner sarebbero già alla ricerca di un allenatore “di altissimo profilo” per la prossima estate. Ovviamente, però, molto dipenderà da cosa farà il Liverpool da qui in avanti, perché in caso di svolta positiva in campionato (ora la squadra è malinconicamente dodicesima), a giugno sarà difficile dire a Kenny di farsi da parte un’altra volta.

buonuscita da 7,5 milioni — Comunque sia, l’arrivo della leggenda ha sancito la fine dei 192 terribili giorni di Roy Hodgson ad Anfield, cacciato venerdì sera a mezzo lettera proveniente dagli Usa: un rapporto mai sbocciato, quello fra Mister Roy e il Liverpool, non solo per via di Dalglish (osannato ed invocato dalla Kop ad ogni partita) ma anche a causa dell’ingombrante presenza del fantasma del suo predecessore, quel Rafa Benitez che ha sofferto lo stesso incubo all’Inter con Josè Mourinho. Sei mesi e mezzo di non-amore che, comunque, stando a quanto scrive oggi il News of the World, avrebbero fruttato al tecnico inglese un assegno da 7,5 milioni di sterline. Ora la leggenda è attesa da un compito non da poco: ovvero, risollevare la squadra da una crisi quasi senza precedenti e, soprattutto, ridare fiducia a Fernando Torres, anche lui precipitato nella spirale negativa Reds, riuscendo al tempo stesso a convincerlo a non muoversi da Liverpool.

Roy Hodgson, cacciato dopo un avvio deludente. Afp

il real vuole gerrard — Vero, la clausola rescissoria da 50 milioni di sterline che, stando al “News of the World”, ci sarebbe sul suo contratto (una cifra ancora superiore nel caso in cui a volerlo fosse il Manchester United) potrebbe fare da deterrente per molti club, ma in questo caso rischierebbe di pesare in maniera determinante la volontà dell’attaccante che, da settimane, va ripetendo di non essere soddisfatto della situazione Reds e di volere un cambiamento. Cambiamento che, comunque, non potrebbe eventualmente realizzarsi prima dell’estate e in quell’occasione a partire da Anfield potrebbe essere anche un altro pezzo da novanta, ovvero Steven Gerrard che, come riporta il Sunday Mirror, è nel mirino del Real Madrid, pronto a scucire 20 milioni di sterline per il capitano. La stessa cifra che il Liverpool sarebbe, invece, disposto a mettere sul tavolo per il diciassettenne talento dell’Anderlecht Romelu Lukaku, considerato “il nuovo Drogba”, con cui pare che i contatti siano già in una fase più che avanzata: il fenomenale attaccante non piaceva ad Hodgson, ma ora che sulla panchina c’è Kenny, cambierà tutto. A cominciare, sperano ad Anfield, dai risultati.