Il diktat di Capello
Mondiali senza mercato

Il c.t. dell'Inghilterra è stato chiaro: durante la competizione non saranno permesse trattative che riguarderanno eventuali trasferimenti in altre squadre. Inoltre il tecnico imporrà ai giocatori una dieta ferrea

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LONDRA, 13 maggio 2010 - Niente calciomercato durante i Mondiali. Fabio Capello è stato chiarissimo con le sue stelle: non saranno permesse trattative che riguarderanno eventuali trasferimenti in altre squadre, a differenza, invece, di quanto avvenne agli Europei del 2004 con Sven Goran Eriksson che, addirittura, permise a Rafa Benitez (appena arrivato al Liverpool) di incontrare Steven Gerrard e Michael Owen in ritiro, con il primo che era davvero a un passo per lasciare i Reds ed approdare al Chelsea.

Fabio Capello, 63 anni, alla guida dell'Inghilterra dal 2007. Reuters

BANDITI I PROCURATORI — Una situazione, chiosa il Daily Express, che influì tantissimo sulla sua condizione psicofisica. Da qui, il diktat capelliano per la prossima Coppa del Mondo, con il divieto ai procuratori (per la verità già in vigore dalla prima gara ufficiale del febbraio 2008) di mettere piede nel quartier generale del Royal Bafokeng di Rustenburg, dove la Nazionale inglese sarà in ritiro dal 3 giugno, anche se, ovviamente, nessuno potrà impedire agli agenti di telefonare ai propri assistiti e discutere con loro di ingaggi e offerte. E sebbene il Sun ironizzi pesantemente sulla decisione dell’allenatore, spiegando che per lui vale la regola del “fate come dico, ma non fate come faccio” (chiaro riferimento al pasticcio del “Capello Index”), la precauzione appare comunque legittima, visto che Capello si ritrova in squadra gente come Gerrard, Joe ed Ashley Cole, David James, James Milner, Matthew Upson, Shaun Wright-Phillips, Emile Heskey e Michael Carrick: ovvero, tutti giocatori che hanno la concreta possibilità di cambiare maglia di club la prossima stagione. “Questo sarà uno dei problemi che dovrò affrontare – ha spiegato il ct italiano – . Spero vivamente che i giocatori che porto in Sudafrica non cambino squadra o siano coinvolti in trattative di mercato, perché questo è sempre fonte di disturbo, mentre loro devono rimanere concentrati e pensare solo alle partite da disputare”.

Capello con John Terry. Reuters

LA DIETA DELLA NAZIONALE — Di certo, la preparazione di Capello in vista dell’appuntamento mondiale è maniacale e non tralascia alcun aspetto, nemmeno quello gastronomico, come si è appreso leggendo la lista dei cibi che l’Inghilterra si porterà in ritiro e che ha ordinato da Tesco (il supermercato ufficiale della Nazionale). Un elenco dove, accanto a 10 pacchi di Riso Arborio, 5 litri di olio d’oliva e 10 bottiglie di aceto balsamico, trovano spazio anche spezie e salse piccanti come chili, senape, tabasco, ketchup e wasabi (considerati anti-infiammatori naturali), senza dimenticare “generi di conforto” come il cioccolato organico (200 barrette), le tisane (30 confezioni assortite) e la marmellata di fragole (24 vasetti). Aboliti, invece, i “Jaffa Cakes” (biscotti al cioccolato con ripieno all’arancia, di cui JT e compagni vanno pazzi) in luogo delle assai più salutari (ma decisamente meno golose) albicocche essiccate. “La dieta di uno sportivo è cambiata tantissimo dall’ultima Coppa del Mondo vinta nel 1966 – ha spiegato al Daily Record Laura Street, nutrizionista di Tesco – perché allora non si dava tanta importanza a cosa mangiavano i calciatori. Carboidrati come il riso insieme a cibi come le marmellate o le albicocche essiccate danno energia e aiutano a mantenere i livelli di zucchero nel sangue per i 90 minuti della partita, mentre l’olio d’oliva tiene il cuore in forma e le tisane garantiscono il giusto livello di idratazione”. Insomma, visto il carrello della spesa, basta Tree Lions e benvenuti Spice Boys. Ma in questo caso David Beckham non c’entra nulla.