Finale Libertadores con febbre
Estudiantes-Cruzeiro

Sarà Argentina-Brasile per il titolo continentale: Veron e Boselli contro Ramires e Kleber. Eliminate Nacional e Gremio. Sull'andata della finale di La Plata l'incognita dell'influenza suina. E domenica c'è la "finale" del Clausura argentino: Velez-Huracan per il titolo.

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MILANO, 3 giugno 2009 - Cruzeiro contro Estudiantes, brasiliani contro argentini: saranno ancora le due scuole più nobili del Sudamerica a sfidarsi per la finale di Libertadores, la Champions del Sudamerica. In finale due team non campioni in patria, due squadre che hanno investito forte su questa coppa. La missione dell'Estudiantes è partita addirittura dai preliminari, il Cruzeiro è passato da due derby in semifinale (Gremio) e quarti (San Paolo).

FINALE REPLICA CON FEBBRE — La finale, su gara di andata e ritorno (8 e 15 luglio), non sarà sfida inedita in questa competizione: le due squadre sono uscite dallo stesso gruppo, quando prevalse il fattore campo: 3-0 a Belo Horizonte per i brasiliani, 4-0 a La Plata per gli argentini. L'Estudiantes torna in finale di una coppa internazionale per la prima volta dal 1971, il Cruzeiro è al quarto atto finale di Libertadores: due vittorie, l'ultima nel 1997. Sulla doppia gara, e soprattutto sull'andata in Argentina, c'è l'incognita febbre suina. L'epidemia ha assunto dimensioni importanti in Argentina, pari a quelle del Messico di qualche mese fa: allora la Conmebol tolse alle squadre messicane il diritto di giocare in casa. Per protesta i club si rirtirarono dalla competizione. Ora a La Plata stanno già lavorando per convincere che esiste la necessaria sicurezza (Montevideo è sede alternativa).

Il secondo gol di Mauro Boselli. Afp

la qualificazione dell'estudiantes — Proprio a Montevideo, in uno stadio impressionanante nella sua accoglienza ai locali del Nacional, l'Estudiantes ha costruito la qualificazione: dopo la vittoria in casa 1-0, è arrivato nella ripresa il primo gol di Mauro Boselli, su errore del giovane difensore uruguaiano Coates, a chiudere quasi definitivamente i giochi. Medina ha poi pareggiato, ma ancora Boselli ha garantito la vittoria al Pincha, e a sé stesso il primo posto fra i marcatori della competizione. Da segnalare, oltre all'assenza del faro Veron (possibile un suo recupero per la finale), il record di imbattibilità battuto da Mariano Andujar, prossimo portiere del Catania: 800 minuti senza reti al passivo nella competizione in un arco temporale di 113 giorni, dal 10 marzo (gara della prima fase, rete del Deportivo Quito al 40' della ripresa) al 30' s.t., gol di Medina. L'argentino ha superato il precedente primato stabilito da Hugo Gatti (766 minuti complessivi in due edizioni). Andujar è protetto da una buona difesa, messa in piedi da Alejandro Sabella, tecnico subentrato in corsa: davanti ci si affida a Gaston Fernandez e Boselli, innnescati di solito da Veron.

Wellington Paulista festeggia a fine gara. Reuters

la qualificazione del cruzeiro — Il Cruzeiro aveva ipotecato la finale all'andata, battendo 3-1 il Gremio di Maxi Lopez: a Porto Alegre aspetta gli avversari, che hanno alcune buone occasioni e reclamano un rigore, poi una gran giocata di Kleber libera Wellington Paulista per un facile tocco. Lo stesso attaccante farà 2-0 con un colpo di testa in tuffo: discorso qualificazione chiuso e strachiuso già nel primo turno, Rever e Souza evitano la sconfitta casalinga al Gremio: 2-2. Contro l'Estudiantes il Cruzeiro di Adilson Batista avrà a disposizione anche il centrocampista Ramires, una delle rivelazioni del Brasile di Dunga in Confederations.

Angel Cappa durante un allenamento. Reuters

domenica la "finale" del Clausura — Prima della finale continentale, ci sarà una "finale" nazionale, quella del Clausura argentino. Si gioca domenica alle 21 (diretta SportItalia) l'ultimo turno del campionato: il calendario regala la sfida fra la prima, l'Huracan di Pastore (neo-palermitano) e la seconda, il Velez. Si gioca in casa di questi ultimi, ma l'Huracan ha due risultati su tre. Di fronte due tecnici con filosofie molto diverse: da una parte la solidità di Ricardo Gareca, che ha prima registrato il reparto arretrato e poi si è affidato alle invenzioni di Maxi Moralez e ai gol di Hernan Lopez; dall'altra il bel calcio di Angel Cappa, che ha fatto innamorare mezza Argentina e che ha lanciato la coppia di giovanissimi Pastore-De Federico. Domenica il responso finale.