Clausura, Huracan o Velez
Incidenti: altri due morti

In Argentina a una giornata dalla fine restano in due in corsa per il titolo. E fra due settimane c'è la sfida diretta: il Velez gioca in casa, l'Huracan primo è campione se vince ma anche se pareggia. Faida interna nella curva dei capoclassifica: risse, sparatoria e due morti a Buenos Aires. Il Racing festeggia la salvezza

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MILANO, 22 giugno 2009 - Fra due settimane, sarà una finalissima. Huracan e Velez si giocheranno il campionato argentino in 90 minuti, all'ultima giornata. Niente spareggi in questo Clausura: si gioca in casa del Velez, ma l'Huracan ha due risultati a disposizione: è campione se vince o se pareggia. Merito del sorpasso effettuato nell'ultimo fine settimana, con la vittoria sull'Arsenal e il contemporaneo pareggio della squadra di Gareca in casa del Lanus. Lanus che nel weekend del 5 luglio (questa domenica pausa del campionato per lasciar spazio alle elezioni) non potrà giocare per il titolo.

LA PRIMA PRETEnDENTE, HURACAN — L'Huracan di Angel Cappa ha completato la rimonta: adesso non è solo la squadra più bella da vedere, è anche quella con più punti. Merito di otto vittorie e un pareggio nelle ultime nove giornate, e della quinta vittoria consecutiva centrata con una certa facilità contro l'Arsenal, che solo una settimana fa aveva tolto al leadership al Lanus. Espulsione di Pellerano e gol di Bolatti (il volante è sempre più determinante in questo campionato) indirizzano la partita, che poi Toranzo (su assist di Pastore, corteggiato dal Palermo) e De Federico sentenziano. L'Huracan ha vinto il suo unico titolo nel 1973, quando in panchina c'era Cesar Luiz Menotti, non lotta per raggiungerlo fino all'ultima giornata dal 1994: allora la spuntò Gareca, che allenava l'Independiente e che ora lo sfiderà col Velez. E' la squadra più in forma, gioca sempre per vincere, avere il pareggio a disposizione potrebbe non interessare troppo.

Ricardo Gareca, tecnico Velez. Reuters

la seconda pretendente, Velez — Ricardo "Tigre" Gareca ha molti meriti nella creazione di questo Velez, avendo registrato la difesa (la migliore in Argentina), avendo voluto il fantasista Maxi Moralez nell'ultima sessione di mercato, avendo dato fiducia a Hernan Lopez, diventato il bomber della squadra: Ha segnato anche nell'ultimo turno in casa Lanus, ma su rigore, concesso per fallo di Faccioli. A quel punto il Lanus era in vantaggio, grazie alla rete di Sand, ed anche in superiorità numerica: finirà in pareggio su entrambi i fronti (anche quello dei rossi). Il Velez ha così perso la testa della classifica, ma può ancora contare sul fattore campo nella finalissima: insegue il sesto titolo della sua storia, il primo dal 2005.

Il gol del Lanus con sand. Reuters

L'esclusa, LANUS — Esce dalla lotta per titolo, invece, il Lanus: la squadra di Zubeldia doveva vincere la sfida diretta per restare in corsa. Si è complicata la vita da sola, ed è legittima la delusione del centrocampista Diego Valeri: "Ancora una volta siamo rimasti sulla porta quando ci si gioca il titolo". Sei mesi fa, infatti, restò fuori dal triangolare di spareggio all'ultima giornata. Fuori matematicamente dalla lotta per il titolo anche Il Colon, che pure ha vinto in casa Estudiantes. Ma Fuertes e compagni erano già rassegnati da sette giorni.

INCIDENTI, DUE MORTI — La lotta per il titolo e la leadership dell'Huracan è turbata dagli ennesimi incidenti e le ennesime vittime legate al calcio. Come sempre più spesso succede in Argentina, gli scontri avvengono all'interno della stessa curva, fra fazioni diverse di tifosi, spesso in competizione per rivendita di biglietti e affari sporchi. Nella curva dell'Huracan si scatenano scontri sin dall'intervallo, che poi proseguono dopo la gara. Viene portato all'ospedale, a Buenos Aires, un 32enne, Fernando De Respiris (fratello di un capo ultrà), con ferite da arma da fuoco: non sopravviverà. In compenso, gli scontri si spostano fuori dall'ospedale: violenta sparatoria con un altro morto (Orlando Sosa, 35 anni, sempre colpito da arma da fuoco) e due feriti gravi (coltelli). L'auto di uno dei giovani coinvolti negli scontri viene distrutta a sassate, ribaltata e bruciata. A scatenare la bagarre uno scontro, forse per una bandiera, fra il gruppo "La banda de Zavaleta" e quello della "Plaza José Paz". Secondo alcuni studi, sono la vittima numero 236 e 237 nel calcio argentino, dal 1924 a oggi.

contestazione indEpendiente — Contestazioni forti, ma senza feriti, anche in casa Independiente, che ha infilato la 10ª sconfitta in 18 partite: i tifosi hanno lanciato dagli spalti siringhe piene di un liquido rosso, indicando che i giocatori necessitassero di una trasfusione e non dessero il "sangue" per la maglia del Rojo.

festa racing — Fanno festa invece sull'altra sponda di Avellaneda: il Racing è salvo, evita anche il playout. Un risultato minimo per una delle cinque grandi storiche del campionato argentino, una vera e propria impresa rispetto alla situazione di sei mesi fa. Gran parte del merito va al tecnico Caruso Lombardi, gran motivatore che vanta un bilancio incredibile per una squadra abituata recebntemente a stare sul fondo: sette vittorie, sei pareggi e due sconfitte. Con la salvezza arrivano anche 7 milioni di euro provenienti dalla Germania: il centrocampista Zuculini è stato venduto all'Hoffenheim, con quei soldi si può progettare una squadra e riscattare il portiere Migliore, uno degli artefici del sesto posto.