Da bidone a salvatore della patria nel giro di 180 minuti, quelli necessari per spedire il Cile ai quarti di finale di Coppa America con una giornata d’anticipo. E’ accaduto ad Alexis Sanchez, forse l’unico (insieme al tecnico Rueda) a confidare in una simile parabola dopo i tormenti e gli impietosi numeri dell’ultima, maledetta stagione in Inghilterra. Come d’incanto, le reti e le prestazioni contro Giappone ed Ecuador (le stesse realizzate nell’arco di un’intera stagione a Manchester) hanno trasformato l’attaccante deciso a tornare il “Ni?o Maravilla” di un tempo. E di colpo il Cile si riscopre un serio candidato al titolo, a caccia di un triplete che sarebbe storico.
COPPA AMERICA
Il Ni?o si riscopre "Maravilla". La rivincita di Sanchez
Protagonista della qualificazione anticipata della Roja con 2 reti in 2 partite, l’attaccante di Tocopilla sta rialzando la testa dopo un anno da incubo con la maglia dei Red Devils
LA SORPRESA
¡ªIl Cile era infatti sbarcato in Brasile avvolto da scetticismo e sfiducia, sia per l’assenza pressoch¨¦ totale di ricambi rispetto al gruppo che fall¨¬ clamorosamente la qualificazione Mondiale di Russia, sia per la sfilza di risultati e prestazioni deludenti nelle amichevoli disputate nell’ultimo anno e mezzo (con appena 5 vittorie su 13). Invece, al fischio iniziale del torneo ¨¨ scattata la scintilla. Rueda ha saputo toccare i tasti giusti per ottenere il meglio anche da quei senatori che sembravano bolliti e sul viale del tramonto, esattamente come Sanchez. Reduce da un’annata a dir poco fallimentare segnata dalla miseria di 2 reti in 27 presenza con lo United, l’attaccante ha rischiato anche di perdersi la Coppa America a causa di un infortunio trascinatosi giusto fino a pochi giorni dall’annuncio delle convocazioni. In patria erano in pochi a credere che si dovesse ancora puntare su di lui. La convinzione generale era che Rueda lo avesse chiamato pi¨´ per mancanza di valide alternative che per altro.
IL RISCATTO
¡ªMa il campo ha dimostrato il contrario. La prova contro il Giappone ¨¨ stata il primo segnale di riscossa pi¨´ per l’impegno e l’impatto nell’arco dei 90’ che per il gol a corredo della goleada rifilata all’avversario. La replica contro l’Ecuador ha invece convinto anche i connazionali pi¨´ critici, perch¨¦ al di l¨¤ della rete decisiva (la 43¡ã in nazionale) si ¨¨ rivisto il Sanchez leader e capace di prendere per mano la squadra com’era solito fare fino a due anni fa. Fonti interne al ritiro cileno hanno rivelato a La Tercera che i due centri messi a segno in queste prime due uscite gli hanno dato quella scossa che aspettava da tempo. A Sanchez sono serviti prima di tutto dal punto di vista emotivo, per tornare a sentirsi quello di prima. Il resto del torneo dir¨¤ se il “Ni?o Maravilla” sia davvero tornato, nel frattempo Rueda potrebbe decidere di risparmiargli la sfida contro l’Uruguay (l’ultima del Gruppo C) a causa di una lieve distorsione alla caviglia rimediata nel finale della partita con l’Ecuador. Ma ai quarti di finale ci sar¨¤ senza dubbio, per ribadire di essersi gettato alle spalle il periodo pi¨´ buio.
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