Son segna su calcio d'angolo, poi gli errori del portiere Forster rimettono in pista i Red Devils ma la rete di Evans nel recupero non basta. Le semifinali saranno Spurs-Liverpool e Arsenal-Newcastle
Il Tottenham ¨¨ in semifinale di Carabao Cup, il Manchester United ¨¨ eliminato. Il verdetto ¨¨ la cosa pi¨´ facile della sfida del Tottenham Stadium, come ci si ¨¨ arrivati ¨¨ una clamorosa altalena di emozioni, un susseguirsi di certezze demolite passo dopo passo da gol ed errori. Finisce con gli Spurs che vincono 4-3, ma erano avanti 3-0 dopo un¡¯ora di gioco prima che il portiere Fraser Forster con due clamorosi errori aprisse le porte alla rimonta dei Red Devils. Lo United per la prima ora ¨¨ stata decisamente la versione peggiore del mese con Ruben Amorim, poi grazie soprattutto a Amad Diallo, entrato con la squadra sotto di tre gol, ha tirato fuori il carattere per rientrare in partita, approfittando dei clamorosi errori del portiere avversario. Resta il verdetto, col Tottenham che continua a sognare che la coppa di lega diventi il suo modo di sollevare quel trofeo che le manca da cos¨¬ tanto, ma restano anche i tanti alti e bassi delle due squadre che hanno reso questo quarto di finale una partita indimenticabile. Le semifinali si giocano con andata e ritorno (8 gennaio e 5 febbraio): per il Tottenham c'¨¨ il Liverpool, l'altro incrocio ¨¨ Arsenal-Newcastle.
le chiavi
¡ª ?Il Tottenham della prima ora ¨¨ una squadra dominante, con un centravanti vero come Dominik Solanke (primo e terzo gol sono suoi), un giocatore in forma straordinaria come Dejan Kulusevski (2-0 a inizio ripresa), un talento eccezionale come Son. Ma ha anche tanti difetti, compreso il portiere. L¡¯infortunio di Guglielmo Vicario, in tribuna a palpitare come il resto dei quasi 60mila tifosi, ha aperto una voragine tra i pali che il veterano Forster ha mostrato in modo cos¨¬ clamoroso di non saper riempire. La rimonta allo United l¡¯ha regalata lui, coi clamorosi errori che hanno permesso prima a Zirkzee e poi a Diallo di far passare i Red Devils da 0-3 a 2-3. Il fatto che i gol li abbiano segnati due riserve alza il sipario sui problemi dello United: sono una squadra da lavori in corso, con Amorim che continua a far ruotare i suoi giocatori alla ricerca non solo dell¡¯assetto ma anche della posizione migliore per ciascuno di loro. Il tecnico portoghese ha gi¨¤ capito che non pu¨° fare a meno di Bruno Fernandes (molto meglio da centrocampista che da trequartista), forse dopo questa partita ha capito che Diallo ¨¨ altrettanto indispensabile: nessuno ¨¨ in forma come l¡¯eroe del derby col City e quando ¨¨ entrato lui la partita ¨¨ cambiata. Al Tottenham resta il passaggio del turno, il fatto di aver messo insieme due vittorie di fila per la prima volta da inizio novembre. Allo United un cartello lavori in corso ma anche la certezza di avere un carattere enorme. ? su questa qualit¨¤ che Amorim deve costruire la sua rifondazione.
la partita
¡ª ?Gli Spurs sbloccano al primo affondo, con Solanke rapace d¡¯area che si avventa su una corta respinta di Bayindir al 15¡¯. La reazione dello United ¨¨ cos¨¬ blanda che la squadra di Amorim all¡¯intervallo non ha ancora tirato in porta. E la ripresa comincia ancora peggio, con Kulusevski che dopo nemmeno un minuto porta il Tottenham sul 2-0. Lo United traballa, gli Spurs infieriscono e Solanke pare chiudere la partita col 3-0 gi¨¤ al 54¡¯, firmando la sua seconda doppietta stagionale al Tottenham Stadium. Pare perch¨¦ poco dopo gli Spurs decidono di lanciare un salvagente allo United, con Forster che sbaglia la costruzione dal basso e il neoentrato Zirkzee che mette i Red Devils sul tabellone. Al portiere non basta: al 70¡¯ rinvia addosso a Diallo e il vantaggio del Tottenham passa da un tranquillo 3-0 a un 3-2 che sa di paura. Lo United ora domina, ma ci pensa Son con un clamoroso gol da calcio d¡¯angolo all¡¯88¡¯ a risvegliarlo. Le emozioni non sono ancora finite, perch¨¦ al 94¡¯ Evans fa 4-3 da corner di Diallo. Il risultato non cambia pi¨´: in semifinale ci va il Tottenham dopo l¡¯ennesima gara pazza da ricordare.
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