Criscito: "Che fretta nell'escludermi
La Federazione poteva aspettare"
Milano, 01 giugno 2012
L'ex genoano a tutto campo sull'avviso di garanzia e la mancata convocazione a Euro 2012: "Sono estraneo ai fatti, non basta una foto. Ora diventerò la pietra dello scandalo. Ero scosso, ma pronto a partire con l'Italia"
Fuori da tutto, al centro dello scandalo. Lunedì all'alba Mimmo Criscito ha perso l'Europeo e la faccia. Ecco le sue emozioni, la sua verità.
- Domenico Criscito durante un allenamento della Nazionale a Coverciano. Ansa
Quell'avviso di garanzia è l'immagine del calcio italiano in ginocchio. Come vive queste ore?
"Lunedì mattina sono rimasto scioccato. Non me lo sarei mai aspettato. Non ho fatto nulla di male nella mia vita, come può testimoniare chi mi conosce. Quando ho capito il motivo della visita ho dato la massima disponibilità mia e dei miei familiari. Credo, però, che, per una foto di più di un anno fa, avrebbero potuto chiedermi prima spiegazioni: senza attendere il giorno prima delle convocazioni".
Intanto passa per colpevole.
"L'esclusione all'ultimo giorno, lo so, mi fa passare per il simbolo dello scandalo. Riflettendo meglio e con un attimo di valutazione in più, sarebbe stata evidente la mia assoluta estraneità. Provo rabbia e dispiacere nell'essere stato fatto passare come pietra dello scandalo in Europa. Non ci sto a passare come capro espiatorio di situazioni che non mi hanno mai riguardato".
La sua esclusione dall'Europeo era inevitabile, come sostiene la Figc?
"L'avviso di garanzia è una tutela dell'indagato. Forse la Federcalcio avrebbe dovuto leggere l'ordinanza e verificare la mia estraneità ai fatti".
- L'incontro di Criscito e Sculli con gli ultrà. Ansa
Ha fatto scalpore la sua foto col pregiudicato Altic, Sculli e due capi ultrà del Genoa.
"Non fatico a ricostruire quell'incontro. Dopo il derby i tifosi ci accusavano di mancato impegno e delle polemiche di alcuni miei compagni con la curva. Così chiesero chiarimenti da alcuni rappresentanti della squadra e io andai al posto indicatomi. Lì trovai Sculli con una persona che non conoscevo. Parlai con i tifosi, li rassicurai sul nostro impegno, e andai via".
Che effetto le fa ora ritrovarsi in quella foto?
"Ho la coscienza a posto e so come sono andate le cose. Perciò non ho particolari sensazioni. Di certo una foto non prova un illecito".
Abete ha parlato di "frequentazioni inaccettabili".
"Condivido le parole del presidente federale, ma non credo si riferisse a me. Sta di fatto che ho solo parlato con dei tifosi, cosa che faccio normalmente, senza sapere alcun retroscena della loro vita personale e senza sapere chi fossero tutti i partecipanti all'incontro. Anche perché gli argomenti che dovevano essere affrontati in quell'occasione non mi avevano allarmato. Del resto, questi incontri fra giocatori, allenatori, dirigenti e tifosi avvengono sempre in ogni città. Questo è successo a Firenze, a Torino, ed in altre realtà".
In un'informativa alla Procura di Alessandria risultano numerosi contatti tra lei e Altic.
"Impossibile".
Capitan Buffon le ha mostrato affetto, ma ha detto che purtroppo all'Europeo sarebbe stato l'attrazione.
"Forse Gigi intendeva che avrei disputato un grande Europeo. Purtroppo non lo sapremo mai. Scherzi a parte, non avrei avuto problemi a partecipare e non avrei creato nessun problema alla nazionale. La mia vita e le mie frequentazioni mi lasciano con la coscienza pulita. Non basta una foto di una circostanza che non vedo l'ora di chiarire per farmi passare come agnello sacrificale. Ho ricevuto tante attestazioni di solidarietà da parte di persone che considerano la mia esclusione un'ingiustizia".
Per Prandelli nessuno avrebbe retto una simile pressione.
"Ho parlato con lui nel tardo mattino di lunedì. Ero oggettivamente molto scosso dall'evento dell'alba, non sono abituato a certe cose. Passate poche ore, però ero tornato sereno e niente mi avrebbe turbato in caso di convocazione".
I suoi avvocati Rosso e Guadalupi hanno chiesto al pm di Cremona d'ascoltarla subito, mentre la Figc temeva un interrogatorio a Europeo in corso.
"La Procura ha detto ai miei legali che non vi sarebbe stato nessun interrogatorio a breve. Se fossi andato agli Europei m'avrebbero sentito al rientro. Lo stesso pm lo ha ammesso".
Bonucci è indagato come lei, ma va in Polonia: si sente discriminato?
"Dovevamo andare entrambi, visto che l'avviso di garanzia non costituisce prova di colpevolezza. La mancata convocazione per entrambi potrebbe essere interpretata come un giudizio sommario di colpevolezza agli occhio del mondo sportivo".
Si sente un capro espiatorio?
"Ho sentito il mio nome usato ed abusato: rappresento uno scandalo a cui sono totalmente estraneo. E ciò ancor prima di verificare la fondatezza delle accuse a me mosse. Già da martedì, quando l'ordinanza è stata resa pubblica, gli stessi media hanno messo in dubbio le iniziative prese su di me".
Perché due capi ultrà possono chiedere conto con tanta facilità ai calciatori delle loro prestazioni?
"Attenti all'ipocrisia. In Italia i cosiddetti ultrà hanno rapporti strettissimi coi giocatori e i club. Seguono gli allenamenti, le trasferte, e vanno nei locali di maggior appeal. Così capita che durante Genoa-Siena questi tifosi processino i giocatori. Non sta a me fare il censore. Chi ha il potere di cambiare regole e comportamenti può agire".
I fatti di Genoa-Siena sono lo specchio di un rapporto insano tra calciatori e ultrà.
"Francamente le forze dell'ordine hanno il potere di evitare certe situazioni, se lo volessero".
Lei ha detto: non mi rovino di sicuro per 30-40 mila euro.
"Preciso. Non mi rovino perché non mi voglio rovinare, per nessuna cifra".
Il premier Monti vuol fermare il calcio per 3 anni. Che pensa?
"Il calcio, per come lo intendo io, non dovrebbe mai essere fermato perché è gioia e passione. Per fortuna ci sono tanti che la pensano come me".
Buffon propone penali salatissime nei contratti per chi viene colto in flagrante.
"Un'ipotesi da studiare. E' giusto sanzionare pesantemente chi sbaglia".
Come vede il suo futuro?
"Resto a disposizione della nazionale per eventuali necessità. Dopodichè riprenderà la mia avventura in Russia".
Si aspetta il proscioglimento o teme il deferimento sportivo?
"Proscioglimento pieno e, se possibile, rapido. Aspetto sereno. Non ho fatto nulla".
Guarderà l'Europeo dopo questa delusione?
"Certo. E tiferò per i miei amici-compagni, anche se con una grande amarezza e tristezza dentro di me".
Ha regalato la maglia al suo amico Pisacane, simbolo della lotta al calcioscommesse.
"Un gesto spontaneo, ma anche simbolico: io sono estraneo a certi comportamenti".
Suo figlio ha 5 mesi: che cosa gli dirà da grande?
"Gli dirò: un giorno prima di andare agli Europei ho subito una grande ingiustizia".
Lei ha detto subito: chi mi risarcirà dell'Europeo?
"Lo penso ancora dentro di me. Ma non cerco né vendette né colpevoli, solo giustizia".
Per le qualificazioni mondiali pensa di tornare in Nazionale?
"La Nazionale è il sogno di ogni giocatore, e spero di tornare a farvi parte non appena sarà chiarita questa storia assurda".
twitter@carlolaudisa© RIPRODUZIONE RISERVATA
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