L'abbraccio tra Saad Assis e Alex Merlim a fine gara: l'Italia è in semifinale. Cassella

Il bello del calcio a 5 è anche che una squadra, sotto di tre gol dopo un tempo, riesca a rimontare e vincere. E’ ancora più bello quando la squadra che si rialza è l’Italia: gli azzurri, con una reazione straordinaria, battono 4-3 il Portogallo e volano in semifinale al Mondiale di Thailandia. Dall’inferno al paradiso, dopo 11 minuti da incubo: in pochi, pochissimi, si sarebbero aspettati un finale così. E invece, è successo quello che dopo i primi 20 minuti sembrava impossibile: dagli spogliatoi del Nimibutr Stadium è uscita un’altra Italia, capace di pareggiare nei tempi regolamentari e risolvere la partita a suo favore grazie al gol di Honorio.

PARTENZA LENTA — In avvio il Portogallo è feroce, l’Italia molle, tanto che passano solo 62 secondi e gli azzurri sono già sotto: azione personale di Ricardinho, che salta Romano, disorienta Forte e di sinistro batte Mammarella. La reazione non porta effetti, se non una conclusione di Vampeta neutralizzata da Joao Matos. Ricardinho, invece, è incontenibile: la stella della squadra di Braz (gioca in Giappone, nei Nagoya Oceans) prima ribadisce in rete in acrobazia un sinistro di Arnaldo deviato miracolosamente da Mammarella poi, dopo otto secondi, raccoglie un assist di Cardinal e fa 3-0. E per l’Italia è notte fonda. A regalare una speranza agli azzurri è l’ingenua seconda ammonizione di Cardinal, che commette fallo a metà campo su Vampeta e viene espulso, ma neppure in superiorità numerica l’Italia riesce ad accorciare le distanze. Davanti, oltretutto, c’è un André Sousa in giornata di grazia: il portiere portoghese, preferito a Joao Benedito, è straordinario su Saad, Merlim e Forte prima dell’intervallo.

CHE RIMONTA — Nella ripresa, cambia tutto: dopo 1’25’’ l'Italia trova il 3-1 con Saad, che si guadagna e trasforma un calcio di rigore. Mammarella, dall’altra parte, tiene vive le speranze, ma Andrè Sousa para tutto. Fin quando Menichelli (espulso per proteste) inserisce Lima portiere di movimento: mossa che porta prima il gol dello stesso talento dell’Asti, poi quello di Fortino, che manda le squadre ai supplementari. Dove Honorio, fino a quel momento in ombra, scarica il sinistro alle spalle di André Sousa. E’ delirio azzurro, una vittoria che Gabriel Lima definisce “una rimonta in grado di cambiare la carriera di chiunque”. Impossibile dargli torto.

ORA LA SPAGNA — Tra l’Italia e la finale ci sono i campioni d’Europa della Spagna, che hanno battuto 3-2 la Russia: sblocca Cirilo per la squadra di Skorovich, poi Ortiz, Fernandao e Sergio Lozano calano il tris prima dell’intervallo. Nella ripresa, l’autogol di Alemao non cambia l’epilogo: venerdì alle 11, per arrivare in finale, bisognerà interrompere una serie senza sconfitte (nei tempi regolamentari), quella delle Furie Rosse, che dura da 118 partite.

BRASILE COL BRIVIDO — I quarti di finale si erano aperti con il successo in rimonta (3-2) della Seleçao sull’Argentina: sotto di due gol (Rescia e Borruto), il Brasile prima pareggia in un minuto nella ripresa con le reti di Neto e Falcao, poi completa la rimonta nel primo tempo supplementare grazie ancora a Falcao, miglior giocatore del mondo non a caso. Il Brasile, in semifinale, affronterà la Colombia, che nell’altro quarto giocato alle 12.30 ha battuto 3-1 l’Ucraina.