I tifosi dell'Atalanta lasciano una maglia nerazzurra: quella che Piermario avrebbe voluto indossare. Ansa

E' rimasta aperta fino alle 22 nella chiesa della parrocchia del Monterosso la camera ardente di Piermario Morosini, il calciatore del Livorno morto per un malore in campo nella partita contro il Pescara. La salma di Moro è arrivata a Bergamo ieri sera. Ad aspettare il feretro, vicino allo stadio, c'erano centinaia di tifosi nerazzurri con striscioni e bandiere. Un lungo applauso ha accolto l'arrivo dell'auto funebre. Giovedì alle 11 si svolgeranno i funerali, che saranno trasmessi in diretta televisiva da Gazzetta.it. Ci saranno i giocatori di Livorno, Udinese, Atalanta e Pescara, oltre a numerosi ex compagni di Morosini. Annunciata anche la presenza del presidente Figc Giancarlo Abete e del suo vice Demetrio Albertini, che saranno accompagnati dal c.t. Cesare Prandelli. A Monterosso si attendono circa 20 mila persone: la chiesa ne contiene solo 600, il resto seguirà la cerimonia da tre maxischermi, fuori dalla chiesa o allo stadio Comunale. Il funerale sarà celebrato da don Luciano Manenti, ex curato di Monterosso e grande amico di Morosini. Intanto la Procura di Pescara ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo e ha ascoltato i primi testimoni, tra cui l'infermiere Marco Di Francesco, che ha parlato di un defribillatore disponibile ma non utilizzato. Nuovi interrogatori nelle prossime ore.

Zanetti e Ranocchia. dell'Inter alla camera ardente. Ansa

19.50 — Oggi sono iniziati gli interrogatori nell'ambito dell'inchiesta avviata dalla Procura di Pescara sulla morte del calciatore del Livorno. Il pubblico ministero Valentina D'Agostino ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo. I funzionari della Questura hanno ascoltato Marco Di Francesco, un infermiere del 118 che sabato pomeriggio aveva preso parte ai soccorsi e aveva poi sostenuto che in campo ci fosse un defibrillatore. Sempre secondo l'infermiere, il medico sociale del Livorno, in quel momento a capo delle operazioni di soccorso, non aveva però ritenuto di utilizzarlo. Nel corso del colloquio con gli uomini della Digos pescarese, l'infermiere ha confermato la propria versione dei fatti. In base al quadro che si va delineando, il defibrillatore non sarebbe stato utilizzato né in campo né a bordo dell'ambulanza, ma soltanto in ospedale, a distanza di almeno dieci minuti dall'arresto cardiaco. Nelle prossime ore saranno ascoltate altre persone che hanno partecipato alle varie fasi dei soccorsi, per ricostruire con la massima puntualità quanto è avvenuto a Pescara.

19.33 — Ai funerali saranno presenti le delegazioni di molte società. Tra queste il Pescara, la squadra contro cui il "Moro" ha giocato la sua ultima partita. In rappresentanza del team biancazzurro saranno presenti il direttore sportivo, Daniele Delli Carri, il dirigente e responsabile del settore giovanile, Giacomo Ortolano, e due ragazzi della formazione Primavera.

18,45 — Il calcio è tornato in campo oggi con il turno infrasettimanale di Seconda Divisione di Lega Pro. La Lega aveva lanciato un messaggio alle 77 società affiliate legato alla sicurezza: senza defribillatore non si dovrà più dare il via alla gara. Tutte le partite si sono svolte regolarmente.

18,22 — "È un dolore grande perchè Mario era come un fratello per me - ha detto il capitano dell'Udinese, Antonio Di Natale -. Adesso stiamo vicini alla sorella, che lui amava tanto. Ringrazio il presidente dell'Atalanta Percassi che si è subito preoccupato per lei".

17.43 — Anche il sindaco di Pescara parteciperà ai funerali.

17,30 — Arrivano le parole di Massimiliano Allegri: "È scomparso un ragazzo giovane, improvvisamente, per cui è stato un dispiacere per tutti".

17,06 — La fidanzata Anna e' tornata alla camera ardente. Se n'era andata verso le 11.

16.59 — "L'ho conosciuto ad Udine ed era un ragazzo puro. È stata una disgrazia che ha colpito tutto il mondo del calcio". Così il centrocampista del Napoli, Gokhan Inler, ha ricordato Piermario.

16,40 — Continua ininterrotto il flusso di amici, conoscenti e personaggi del mondo del calcio nella camera ardente

15,20 — E' stato comunicato che alle 21 si terrà la veglia nella parrocchia di Monterosso. Il funerale sarà in diretta non solo su Bergamo Tv ma anche su Rai Sport.

15.13 — Ranocchia e Zanetti hanno firmato e sono andati via.

15,06 — Anche i nerazzurri Javier Zanetti e Andrea Ranocchia hanno fatto visita alla salma di Morosini, trattenendosi nella camera per una decina di minuti.

14,42 — Saranno tre i maxischermi che trasmetteranno i funerali di Morosini domani: uno nell'oratorio della parrocchia di Monterosso, uno al campo della stessa e uno in piazza Pacati, qui vicino. Inoltre dovrebbero essere accesi anche quelli dello stadio comunale consentendo l'ingresso alle persone.

13,15 — Hanno giocato insieme all'Udinese e si sono incrociati all'Atalanta: “Per tutto quello che gli è successo avrebbe dovuto vivere per 120 anni - dice Damiano Zenoni - . E' stato un fulmine a ciel sereno... Lo ricorderò per l'umiltà, la leggerezza e l'allegria. E' cresciuto troppo in fretta. Io ero un po' il suo tutor. L'ultima volta che l'ho sentito era il mese scorso... Quando Madonna mi ha chiamato perchè lo stavano acquistando a Livorno gli ho consigliato di andar tranquillo, ci sono poche persone come lui”

12.40 — Ernesto Randazzo, procuratore di Morosini: “E' un'ingiustizia...con tutto quello che ha passato gli serviva solo un po' di felicita' che gli è stata negata. Era una persona perbene con valori importanti, lo conoscevo dalle giovanili dell'Atalanta. Giusto l'affetto che gli viene riconosciuto, è una dichiarazione spontanea, non c'è nulla di costruito. Gli bastava poco tempo per farsi voler bene. Lui è la testimonianza che con serietà e toni bassi si possono raggiungere buoni risultati e si possa rispondere alle avversità della vita. Per me è stato un privilegio conoscerlo, era una persona speciale di cui tutti volevano essere amici. Come sto? Tengo duro per proteggere altre persone. Mario lo andrò a trovare con calma... I compagni lo prendevano come punto di riferimento, veniva da una famiglia umile. Lavorando con lui mi sono arricchito umanamente, ho avuto più di quello che gli ho dato. Anna è forte, molto forte...e lo sta dimostrando”

12.02 — La Digos di Pescara ha iniziato ad ascoltare i primi testimoni della vicenda sulla morte, allo stadio Adriatico, del centrocampista del Livorno Piermario Morosini. Gli investigatori in questi giorni hanno compilato la lista di tutti coloro che avevano responsabilità o che erano presenti sul campo e fuori e che sono entrati a vario titolo nell'indagine preliminare. L'audizione dei testimoni va di pari passo con l'acquisizione di documenti e cartelle cliniche dello sfortunato giocatore, ed è solo ai primi passi.

11,55 — Fausto Rossi (giocatore Brescia): "Non parlava molto, ma era sempre positivo e aveva una buona parola per tutti. Si teneva tutto dentro. Abbiamo perso un amico e basta, la sua morte non lancia alcun messaggio". Gli fa eco Zoboli: "Siamo tutti controllati, credo che di più non si potesse fare. Poteva capitare a chiunque".

Il cuscino di fiori inviato da Napolitano. Ansa

11,49 — Oggi il presidente della Repubblica ha inviato un nuovo cuscino di fiori, dopo quello di ieri, e alle 16 verrà effettuato il cambio.

11,34 — Gigi Maifredi: “Da questo dramma e dal suo tentativo di rialzarsi in campo può imparare il calcio e la vita. Ora stiamo vicini alla sorella”.

11,20 — Don Luciano Manenti, ex curato di Monterossa, officerà domani il funerale: “Per me c'è ancora, è molto presente. Non ho ricordi, perchè lui è presente con il suo spirito. Ce lo ha insegnato lui. Nell'omelia di domani ricorderò questa terra di gente santa, umile e buona che ha avuto la fortuna di essere allevata cosi'. La comunità è colpita e orgogliosa allo stesso tempo di aver avuto un figlio così, un figlio come tanti ce ne sono qui. E' la bellezza di vedere ragazzi che crescono lontano dalla ribalta. Lo ricordo sventolare la bandiera biancazzurra della nostra società al mare. Lo conosco da 15 anni, veniva in vacanza con noi dell'oratorio. Mario non voleva mettere al centro delle amicizie la sua fama. La fidanzata Anna è forte, ha chiesto di non essere filmata e intervistata perchè così avrebbe voluto Mario. Noi siamo fatti così: siamo in pace con il nostro dolore e non vogliamo esporlo”

11,10 — "Il mio impegno e quello dello sport italiano è di fare quanto è possibile per evitare che casi simili a quello che è costato la vita a Piermario Morosini possano ripetersi": lo ha detto il presidente del Coni, Gianni Petrucci, aprendo la cerimonia per il conferimento dei Collari d'onore agli atleti italiani che si sono distinti nelle varie manifestazioni sportive. "Sappiamo - ha aggiunto Petrucci - che lo sport italiano è all'avanguardia, ma attraverso l'apporto della scienza cercheremo di fare ancora di più". Petrucci ha anche ricordato la giornata di sabato, quando Morosini si accasciò in campo, "come una giornata terribile per il mondo del calcio. Lo sport ha fatto bene a osservare un minuto di silenzio e il calcio a fermarsi. Sono contento - ha concluso - che società come l'Udinese abbiano scelto di essere vicine alla famiglia"

L'ultimo saluto dei tifosi del Livorno. Ansa

10,50 — E' arrivata una delegazione del Brescia con Calori e Maifredi. “L'ho conosciuto personalmente in forma privata - dice Alessandro Calori -, era un uomo semplice e umile che va ricordato senza clamore. Si è' fatto amare in silenzio, l'ho sempre apprezzato. La squadra oggi è' qui spontaneamente per un saluto”

10,40 — Alessandro Ruggeri, figlio di Ivan, ex presidente dell'Atalanta: “Ogni parola è superflua. Ho giocato con lui due anni, negli esordienti e giovanissimi. Nessuno si merita di morire a 25 anni, lui meno di tutti. Si vedeva che dentro aveva sofferenza, ma aveva tanto pudore da non parlare delle sue disgrazie. Mio padre diceva che era un simbolo del club come Pisani. Mario aveva reagito in tutti i modi a tutte le circostanze negative. Mi sarebbe piaciuto che esordisse in prima squadra qui. Era una persona fantastica. Lo vedevo spesso in oratorio, era molto determinato, si vedeva negli occhi quello che voleva, amava parlare con i fatti"

10,30 — "Mi associo al momento di commozione per il lutto dell'incidente di Morosini e voglio sottolineare l'importanza per la vigilanza e la prevenzione che avete preso per evitare che le vite degli atleti siano spezzate": così il premier Mario Monti nel corso del suo intervento alla cerimonia dei Collari d'Oro e dei Diplomi d'Onore per atleti e società

Raccoglimento davanti alla bara nella parrocchia di Bergamo. LaPresse

10 — Arriva Fabio Gallo, ex atalantino, attuale allenatore della Primavera: “E' il momento del cordoglio e del silenzio, non ci sono parole. Non si capisce come si possa morire cosi'. Me lo ricordo ragazzino, ottimo giocatore e anche sfortunato per un infortunio subito nel momento del salto”

9,30 — A fianco della bara c'è anche Abramo Ferrari, il fratello della madre di Piermario, l'uomo che ha fatto da tutore al giocatore. Ecco il suo ricordo: "Piermario era l'uomo più felice del mondo quando andò a Livorno. Io gli dicevo sempre di osare di più, di cambiare procuratore, ma lui era contento così. Era schivo, molto attaccato alla famiglia. Come noi, era acqua e sapone. Il papà era orgoglioso del suo campione che non si era montato la testa. L'ho sentito per l'ultima volta a Pasqua, mi ha detto che sarebbe rimasto a Livorno con la fidanzata. L'ho visto per l'ultima volta la settimana prima all'istituto di Grumello, mangiava un gelato con la sorella. Piermario non ha mai avuto problemi di salute, la mia idea è che sia morto come mia sorella, sua madre: è scomparsa il 4 novembre del 2000 e non abbiamo mai saputo la causa. Ricordo solo che aveva la schiena tutta blu. Mi auguro che la vita di Piermario sia da esempio per la gioventù di oggi che vuole tutto è subito"

9 — La gente di Bergamo inizia ad affluire nella camera ardente. E' un saluto composto, silenzioso. La bara di Piermario è coperta dalle sciarpe delle sue squadre. In prima fila, a fianco del feretro, c'è a fidanzata Anna