Derrick Rose a terra dopo l'infortunio patito durante il match dei Bulls contro i Philadelphia 76ers. Afp

Chicago riceve la peggior notizia possibile dopo aver trattenuto il fiato a causa dell’infortunio nel finale di gara-1 di Derrick Rose. La risonanza magnetica, infatti, ha dato un responso tremendo: rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro per l’Mvp in carica della Nba. Rose sarà quindi costretto a saltare il resto della stagione e l’olimpiade di Londra. Davvero un colpo da ko alle ambizioni dei Bulls che dopo aver conquistato il miglior record della Eastern Conference, puntavano decisi alle finali Nba. Incredibilmente soltanto un paio di ore dopo l’uscita dal campo di Rose, a Miami Iman Shumpert si procura lo stesso identico infortunio del leader dei Bulls: rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro, quindi, anche per il giocatore dei Knicks. Una prima giornata di postseason davvero surreale si chiude poi con il sorprendente successo dei Magic sui Pacers e con la vittoria al fotofinish di Oklahoma City su Dallas.

Jameer Nelson dà un bel da fare alla difesa dei Pacers. Afp

Indiana (3)-Orlando (6) 77-81 (0-1 nella serie)
La squadra che arriva alla postseason nelle peggiori condizioni fisiche e psicologiche possibili, Orlando, produce l’inaspettata impresa in gara-1 andando a vincere con personalità a Indianapolis contro i Pacers. Privi di Dwight Howard, il quale salterà tutta la postseason, con il morale sotto i tacchi e uno spogliatoio in rivolta, i Magic giocano con disciplina e approfittano dell’anemia offensiva di Indiana nel finale. I Pacers, infatti, avanti di sette lunghezze a cinque minuti dalla sirena, rovinano tutto non mettendo nemmeno un punto a referto negli ultimi quattro minuti del match. Gli ospiti così tornano sotto e sorpassano Indiana grazie alle triple di un ottimo Jason Richardson. Con un ritardo di tre lunghezze a 10’’ dalla sirena i padroni di casa affidano a Denny Granger le loro speranze di overtime ma il giocatore dei Pacers incappa in un’incredibile infrazione di passi e regala quindi il possesso ai Magic che mettono al sicuro il risultato dalla lunetta con J.J. Redick. Orlando così porta a casa il successo grazie a una solida difesa, i Pacers chiudono con un deludente 34% dal campo, e a un coraggioso finale di gara, ma l’autolesionismo dei Pacers alla fine risulta determinante. “Noi non ascoltiamo quello che dicono i critici - sottolinea al termine l’ala dei Magic, Ryan Anderson - sappiamo di avere una squadra con tanti giocatori di talento e uno spogliatoio unito. Siamo convinti di poter dire la nostra nei playoff anche senza un giocatore fondamentale come Dwight Howard”.

Indiana: West 19 (8/14), Granger 17. Rimbalzi: Hibbert 13. Assist: Collison 5.
Orlando: Richardson, Nelson 17, Davis 16. Rimbalzi: Davis 13. Assist: Nelson 9.

Mahimmi cerca la stoppata su Russell Westbrook. Epa

Oklahoma City (2)-Dallas (7) 99-98 (1-0)
I campioni in carica fanno capire di non voler abdicare senza lottare e danno parecchio filo da torcere ai Thunder ma alla fine si devono arrendere alla conclusione di Kevin Durant a un secondo dalla sirena. Dallas gioca una signora partita, arriva al +7 a 2’30’’ dalla fine del match ma non riesce a limitare Durant e i Thunder nel finale. Oklahoma City riprende gli ospiti e la gara così si decide negli ultimi secondi. I Mavericks tanto per cambiare si affidano al solito Dirk Nowitzki (il tedesco firma 11 dei suoi 25 punti negli ultimi cinque minuti del match), il quale a nove secondi dalla sirena costringe James Harden al fallo e dalla lunetta riporta a +1 Dallas. Oklahoma City però risponde con la personalità delle grandi squadre. Palla in mano a Kevin Durant il quale a un secondo dalla fine trova il canestro del sorpasso. La conclusione del fenomeno dei Thunder finisce sul ferro, rimbalza sul tabellone prima di trovare la retina e fare esplodere così la Chesapeake Energy Arena. Un match intenso e decisamente equilibrato si risolve così nel finale con una parabola davvero indigesta per i Mavericks. “Questi sono i playoff - sentenzia Kevin Durant - conta solo vincere, non importa come”. Dopo un primo tempo chiuso avanti di tre lunghezze, Dallas riesce a tenere in mano le redini della gara anche nella ripresa, restando davanti anche nell’ultimo quarto fino alle battute finali. Un parziale di 7-0 nel giro di un minuto, dopo che la squadra texana si era portata al +7 a 2’30’’ dalla sirena, pero’ rimette in carreggiata i Thunder che nel finale trovano il modo di mettere k.o. i campioni in carica.

Oklahoma City: Westbrook 28 (12/21, 1/2), Durant 25, Ibaka 22, Harden 19. Rimbalzi: Perkins 8. Assist: Westbrook 5.
Dallas: Nowitzki 25 (8/16, 0/2), Terry 20, Marion 17. Rimbalzi: Marion 8. Assist: Terry, Kidd 5.