Toronto vince una sfida di bassa classifica con Washington, New Orleans chiude la "road trip" con una sconfitta a Phoenix.

Toronto Raptors-Washington Wizards 99-92
Toronto si complica la vita nel finale dopo aver condotto per tutta la gara contro Washington, ma stringe i denti e conquista una vittoria che non conta nulla per la classifica. Anzi, magari rabbuia un po’ i sostenitori della “Tank Nation”, ovverso la fascia di tifosi che aspira a vedere Toronto più in basso possibile nel ranking finale. Con il prossimo draft che si prospetta molto interessante, i Wizards (12-40) sono attualmente “messi meglio” dei Raptors (18-35) come chance di ottenere la prima scelta nella lotteria del draft. Due squadre scese in campo entrambe affaticate (parola di Bargnani) e che ormai non hanno nulla per cui lottare in termini di classifica, dunque non c’è da sorprendersi se l’intensità di gioco nel primo tempo lascia a desiderare. Si arriva stancamente all’intervallo sul 46-42 per Toronto. Andrea Bargnani è brillante nel primo quarto con 8 punti e 3 rimbalzi. I primi 4 punti avvengono attaccando il canestro, raddoppiati da un paio di conclusioni dalla media. Dopo il 4/5 dal campo iniziale il Mago segna solo dalla lunetta nel secondo quarto, ma contribuisce con 2 assist e chiude il primo tempo con 10 punti, unico di Toronto in doppia cifra. Anche i Wizards hanno un solo giocatore in doppia cifra, Seraphin con 12. A metà gara entrambe le squadre hanno almeno il 50% al tiro e solo 3 tiri liberi tentati. Nel secondo tempo, Bargnani continua a faticare in fase realizzativa e perde lucidità a causa di un calo fisico. Il Mago chiude con 6/15 complessivo, riempendo almeno le altre caselle con 8 rimbalzi, 4 assist e 3 recuperi. La differenza a favore di Toronto viene dalla panchina. Sono le riserve infatti a costruire un buon vantaggio a cavallo tra il terzo e il quarto periodo grazie a una maggiore energia e freschezza, così il distacco tocca un massimo di 15 punti. Le seconde linee di coach Casey segnano 40 punti contro 20 per i Wizards. Ottimo Amir Johnson (5/7), bene anche Ed Davis, Gary Forbes e Alan Anderson. Washington spaventa Toronto negli ultimi 60” con un layup e tiro libero di John Wall più una tripla di Crawford per il -3 con soli 20” da giocare. Ma Forbes e Anderson sono precisi dalla lunetta negli ultimi secondi e assicurano il successo ai Raptors. “Non sopporto nemmeno doverne parlare - dice coach Casey sull’idea che alcune squadre preferiscano perdere nel finale di stagione in previsione del draft -. È una cosa contraria a ogni mio principio. La mia natura è di andare in campo e competere al massimo. I tifosi possono pensarla diversamente, ma il mio lavoro è quello di sviluppare un programma vincente ed è impossibile riuscirci se ti metti a perdere apposta”.

Toronto: BARGNANI 18 punti (6/12 da due, 0/3 da tre, 8/8 tl), 8 rimbalzi, 4 assist, 3 palle recuperate e 1 persa,1 fallo in 31’. DeRozan e Calderon 15, A. Johnson 10. Rimbalzi: Bargnani e Gray 8. Assist: Calderon 8
Washington: Crawford 18, Seraphin 16, Singleton 15, Wall 13. Rimbalzi: Singleton 8. Assist: Wall 11.

Marco Belinelli in difesa su Shannon Brown. Ap

Phoenix-New Orleans 95-72

Gli Hornets chiudono la faticosissima “road trip” (cinque partite in trasferta in sette giorni) con una sconfitta a Phoenix. New Orleans dopo un discreto primo tempo finisce la benzina, perde contatto con i Suns nel terzo quarto e si fa superare 92-75. Marco Belinelli chiude con 14 punti e sette rimbalzi in 34’. Dopo la coraggiosa prestazione offerta allo Staples Center contro i Lakers, New Orleans si presenta a Phoenix con un paio di pedine in più. Tornano a disposizione di coach Williams, infatti, Chris Kaman e Gustavo Ayon, il serbatoio degli Hornets pero’, dopo gli sforzi degli ultimi giorni, è in riserva. Gli ospiti affrontano i Suns a viso aperto ma l’inizio di gara non e’ dei migliori. Marco Belinelli trova il canestro dal perimetro poi, imbeccato da Ayon schiaccia, Phoenix però con la produzione di Dudley e Gortat arriva al vantaggio in doppia cifra a tre minuti dalla fine del primo quarto. Un bel gioco da tre di Beli avvicina New Orleans che a cavallo tra la fine della prima frazione e l’inizio della seconda rientra in partita. I Suns in attacco trovano buone soluzioni, anche grazie alla regia del solito eterno Steve Nash, ma non riescono a scrollarsi di dosso gli Hornets. Proprio Marco Belinelli, con due canestri consecutivi a meta’ frazione, tiene in scia gli ospiti che pero’ perdono il bandolo della matassa nel finale. Phoenix chiude il primo tempo con un parziale di 9-2 e va negli spogliatoi all’intervallo avanti 50-41. La squadra di casa ha un disperato bisogno di un successo per poter restare in corsa per un biglietto per la postseason e nel terzo quarto decide di cambiare passo, prendendo definitivamente possesso del match. Steve Nash e compagni, infatti, aumentano l’intensità e con un break di 18-4 arrivano al +21. La tripla di Belinelli e i canestri di Smith e Ayon rimettono in corsa New Orleans che all’inizio dell’ultimo quarto torna a -12. La montagna da scalare pero’ e’ decisamente alta e gli Hornets pagano dazio alle fatiche delle ultime gare, giocate con il roster ridotto all’osso. Il passaggio a vuoto in attacco degli stanchissimi ospiti (un solo canestro dal campo in più di cinque minuti di gioco) condanna la truppa di Monty Williams. I Suns così pur senza fare nulla di trascendentale, controllano la gara nella seconda parte dell’ultimo quarto e portano a casa il successo.

Phoenix: Dudley 21 (8/13, 1/3), Brown 16. Rimbalzi: Frye 11. Assist: Nash 14.
New Orleans: BELINELLI 14 (5/10, 1/4), con sette rimbalzi e un assist in 34’. Smith 14 (7/14). Rimbalzi: Aminu 8. Assist: Vasquez 6.