Dopo il successo di Sassari su Avellino nell'anticipo, si è completato il quadro della 22ª giornata, la quinta del girone di ritorno. Montegranaro ha riposato.

Roma festeggia la vittoria su Siena. Ciam/Cast

Acea Roma-Montepaschi Siena 77-76
di Mario Canfora
Tris di Roma e del suo tecnico Calvani: sono due punti di valore, perché ottenuti ai danni della capolista. E l’Acea, ora, strizza l’occhio ai playoff. Un successo di misura, al termine di un bel pomeriggio di basket, finalmente al cospetto di un Palatiziano quasi esaurito. E quando Rakocevic fallisce il sorpasso, l’impianto diventa una bolgia. Piacevoli, i primi due quarti, con le due squadre che non danno mai l’impressione di mettere le mani sulla partita. E infatti i massimi vantaggi sono di sei punti per i tricolori (19-25 al 9’) e l’iniziale +4 romano (13-9). È l’Acea a dover logicamente soffrire di più per restare attaccata alla partita: tanta difesa, presenza a rimbalzo e pure due antisportivi fischiati a Siena (Zisis, dubbio, e Moss). Varnado mette paura agli avversari, prende 5 rimbalzi ma in attacco è nullo (0/5) e sbaglia pure una facile schiacciata. I 12 uomini che Pianigiani ruota saggiamente (assente Lavrinovic) trovano molto dal tiro da tre (5/9) e dal solito McCalebb, immarcabile per i piccoli di Roma. Ma la chiave è, per la Mps, l’aver oscurato per gran parte del tempo i principali due terminali offensivi avversari, Tucker (che si rifarà in seguito) e Datome. Al rientro dagli spogliatoi, c’è ancora equilibrio, ed è una tripla di Rakocevic sulla sirena a dare il sorpasso Siena (59-61). Gli ultimi 10’ sono un continuo sorpassarsi, fino ai 7 punti di fila di Moss che sembrano lanciare Siena (68-73) a -3’17". Ma un libero di Djedovic e due triple di fila dello stessa guardia e di Gordic (decisivi, i due, al pari di Tucker) siglano il sorpasso (75-73) a -1’46". Finale acceso: a 32" dalla sirena McCalebb fa 1/2 dalla lunetta (75-76), Datome a 24" 2/2 (77-76). L’ultima azione è di Siena, ma Rakocevic sbaglia l’entrata vincente.
Roma: Tucker 14, Djedovic 14, Gordic 11
Siena: Andersen 15, McCalebb 15, Moss 14

Maarten Leunen, 26 anni, viaggia a 9,1 punti di media in stagione. Ciam/Cast

Bennet Cantù-Benetton Treviso 79-67
Sono due punti importanti quelli che l'incerottata Bennet (oltre a Basile, in panchina in borghese, i padroni di casa hanno Micov e Marconato in non perfette condizioni fisiche) riesce a conquistare contro Treviso. E' stata una gara dominata dal nervosismo: tre tecnici fischiati, sospensione della gara per cinque minuti per abbandono del campo da parte degli arbitri con conseguente allontanamento di uno spettatore. Ma Cantù, sempre avanti tranne in un'occasione (44-45 al 25'), ha saputo gestire al meglio le energie e le scorie post Eurolega, grazie anche al grande impatto di Leunen (5/6 da due, 3/5 da tre, 6 rimbalzi) e di Schermadini (6 falli subiti), a lungo terminale offensivo della Bennet. Con Mazzarino leader oscuro in campo (3 recuperi), determinante in difesa su Thomas e Viggiano e nel dettare i ritmi delle giocate assieme Perkins (5 falli subiti), gli uomini di Trinchieri hanno da subito messo le mani sulla gara : 17-6 ad una manciata di secondi dalla prima sirena. E' il momento che deciderà la gara perchè Djordjevic, costretto a girare quasi tutti gli uomini per cambiare una situazione “senza energia”, non troverà mai il quintetto giusto per contrastare la Bennet, determinata a riprendere il feeling con i successi in campionato. “Siamo riusciti per la prima volta a trasportare il bagaglio di esperienza dal giovedì alla domenica, a non farci prendere dall'ansia nell'unico momento in cui siamo stati sotto nel punteggio, a disputare una gara non bella ma solida” affermerà Trinchieri a fine gara, sottolineando come “Da questo momento non possiamo fare altro che migliorare”. Un messaggio più che chiaro per dirette contendenti alla poltrona di Siena. (Pietro Terraneo)
Cantù: Leunen 20, Markoishvili 16, Shermadini 14
Treviso: Goree 22, Viggiano 13, Thomas 11

Teemu Rannikko ha toccato il massimo stagionale con 16 punti. Ciam/Cast

Otto Caserta-Cimberio Varese 87-91
Dopo aver perso al fotofinish contro la Lottomatica, la Cimberio si riscatta al Palamaggiò, recuperando un passivo di addirittura quindici lunghezze. Partita combattuta, Caserta avanti per tre quarti di gara, poi nel finale il vantaggio varesino e la vittoria. Si decide tutto nell’ultimo minuto: Caserta è sotto di sette (81-88), Smith segna un gioco da quattro punti che vale il -3 (85-88); sul fallo sistematico Diawara sbaglia due liberi, Collins li mette entrambi (87-88) e Stipcevic solo uno, lasciando alla Otto l’opportunità di pareggiare, sprecata da Righetti che perde palla. Primi due quarti nel segno di Charlie Bell: la guardia ex Golden State Warriors è l’unico faro dell’attacco casertano, e tiene la Otto avanti (23-16). Poi la svolta: Bell infila una tripla (35-25), Kangur si fa fischiare un tecnico e la Otto sfrutta appieno l’occasione incrementando il vantaggio fino al +15 con Righetti e Collins (40-25 al 16’). Dopo la pausa la Cimberio inizia a carburare: Fajardo e Rannikko riportano Varese a contatto (52-47), mentre dall’altra parte c’è solo Bell a segnare. Poi Kangur e Stipcevic: prima il pareggio al 26’ (55-55) dell’estone, poi il vantaggio firmato dal croato (67-69 al 33’), e il colpo di grazia con due triple (una a testa) per il 77-85 al 38’, prima del tentativo di rimonta bianconero di Smith. (Giuseppe Bernardo)
Caserta: Bell 31, Smith 17, Collins 12
Varese: Kangur 23, Rannikko 16, Fajardo 12

Daniele Cinciarini, portato fuori in barella dopo un brutto infortunio nel finale. Ciam/Cast

Angelico Biella-Vanoli Cremona 73-62
Successo spartiacque sulla rotta salvezza per l'Angelico, che ora ha dieci punti di vantaggio sul fanalino di coda Junior Casale. Vittima di turno la Vanoli, che suo malgrado incassa una sconfitta frutto di una raffica da tre biellese figlia di una percentuale non nobilissima (13/35) che non ha certo favorito lo spettacolo in una sfida che tuttavia metteva in palio punti pesanti per la permanenza in Serie A. La Vanoli ha risposto con un 7/20 da tre, cercando di costruire più gioco, ma senza riuscirci, anche per la buona difesa biellese che ha vinto anche la lotta a rimbalzo (38-32). Buona gara per Dragicevic e Pullen, mentre per Cremona il solo Milic è apparso davvero in partita con continuità. Paura nell'ultimo minuto per Daniele Cinciarini che nella lotta sotto il canestro avversario è caduto a terra battendo la nuca dopo aver ricevuto una gomitata da Jurak che aveva le braccia alzate per difendere. Trasportato in ospedale per accertamenti, non dovrebbe aver riportato lesioni gravi. (Gabriele Pinna)
Biella: Pullen 22, Coleman 16, Dragicevic 16
Cremona: Milic 14, Lighty 10, Perkovic 9, Cinciarini 9

Deivdas Gailius, 23 anni, viaggia a 6,7 punti di media a gara. Ciam/Cast

Canadian Solar Bologna-Tercas Teramo 86-71
Una Virtus incerottata e senza Poeta sfodera un’ottima prova di carattere interrompendo una striscia di tre sconfitte tra campionato e Coppa Italia. Per i bianconeri è il decimo successo interno in 11 gare. Reduce da 5 vittorie nelle ultime 7 partite ma anche da 21 giorni di pausa ed orfana del fuggitivo Goods, Teramo non sfrutta una potenziale occasione per avvicinarsi alla salvezza. Dopo la palla a due le difese sono un po’ allegre; le Vu Nere concedono 6 punti filati a Borisov ma li neutralizzano subito con due triple di Sanikidze e Vitali, una rarità per l’ultima squadra della Lega A nel tiro da oltre l’arco dei 6.75. Gigli stringe i denti e dà il suo apporto sotto i tabelloni; dopo tre centri di Douglas-Roberts e un gioco da tre di Koponen si va al primo intervallo sul 21-15. Nel secondo quarto ancora Borisov tiene a galla i suoi arrivando a quota 12 dopo 15’; Douglas-Roberts è ancora più scatenato del montenegrino e con i suoi 17 punti porta più volte la Virtus sul +11. Ma un parziale di 8-2 firmato da Fultz e dall’ex Amoroso sigla il 44-39 dell’intervallo lungo. Nel terzo quarto la marcatura a uomo di Borisov limita Douglas-Roberts e si procede all’insegna dell’equilibrio, con gli ospiti sempre a inseguire nonostante i 22 punti del montenegrino. Alla penultima sirena la Virtus è sopra 63-57 grazie a Gailius e a Lang, che fanno le veci di CDR in attacco. Nell’ultimo quarto anche l’acciaccato Gigli dà il suo contributo alla causa, mentre gli abruzzesi finiscono la benzina e i padroni di casa volano fino al massimo vantaggio di 15 punti sul risultato finale di 86-71. E il secondo posto in classifica è salvo. (Nicola Zanarini)
Bologna: Douglas-Roberts 23, Gailius 20, Lang 12
Teramo: Borisov 22, Amoroso 12, Feltz 10

Jacopo Giachetti, 28 anni, primi punti dal 3 gennaio. Ciam/Cast

EA7 MIlano-Novipiù Casale Monferrato 83-60
di Paolo Bartezzaghi
Dopo 20 minuti di stenti, Milano rimonta Casale e chiude in scioltezza e con il massimo scarto casalingo stagionale: +23, peggior passivo per i piemontesi quest'anno. Dopo i fischi contro Sassari, l'Olimpia esce tra gli applausi. Casale segna facilmente nei primi 5 attacchi e dopo 3 minuti e mezzo si porta a +10 (4-14) grazie all'asse Shakur-Chiotti. Milano difende poco e attacca male: Alessandro Gentile perde 4 palloni prima di essere sostituito. Nel secondo quarto, Milano si avvicina: a -4 con Giachetti, tornato in campo dopo l'addio di Nicholas, a -5 con Mancinelli ripreso dall'infortunio, e ancora a -5 con un paio di lampi di Hairston, ma Shakur riporta i suoi a +10 all'intervallo. La guardia di Casale, al 20', ha segnato 14 punti con 2 assist e 3 recuperi. Milano ha 12 palle perse e 1/9 da tre. L'ingresso di Rocca dopo l'intervallo sistema la difesa su Chiotti e apre spazi in attacco soprattutto in pick and roll con Bremer. Con un parziale di 16-1, Milano ribalta la partita ritrovando il tiro da tre (4/5 nel terzo quarto) e un gioco più veloce che nasce dalla buona difesa. Casale chiude il parziale con 2/10 al tiro e 7 perse. Cook e Bremer da tre firmano il +8, Mancinelli il +10 a inizio ultimo quarto. Qui, con un 12-3, Milano arriva a +17 al 34' e amministra fino a chiudere 83-60.
Milano: Mancinelli 12, Bremer 11, Rocca 9, Cook 9, Fotsis 9, Hairston 9
C. Monferrato: Shakur 19, Mainard 11, Chiotti 7

Lotta sotto canestro in Venezia-Pesaro. Ciam/Cast

Umana Venezia-Scavolini Pesaro 87-61
L’Umana torna a volare, Pesaro annichilita, la sconfitta di Coppa Italia viene “vendicata” con gli interessi. L’Umana c’è e non si fa sorprendere da Pesaro come a Torino. Mazzon parte con Slay e Bryan in quintetto base, difesa più aggressiva, bonus esaurito dopo nemmeno 4’ e Slay e Szewczyk in panca con due falli a metà gara. Scavolini che non corre, Umana che vola. Squadre punto a punto (11-10 al 5’), Clark comincia a prendere le misure (22-20). La Reyer alza l’intensità difensiva, Pesaro si disunisce, Meini francobolla Hickman, il ritorno di Szewczyk scava il primo break granata (34-22). Pesaro è incollata al parquet, la muraglia granata sembra impenetrabile e in attacco Clark comincia a danzare (38-25). Jones va fuori partita, fallo e tecnico, Dalmonte fatica a risistemare la sua squadra. Venezia insiste (42-26), con 30 punti di Clark (17) e Szewczyk (13) inchioda la Scavolini sul -14 (45-31). La reazione di Pesaro non c’è, l’Umana infila sette triple nel terzo quarto che affondano i marchigiani. Bowers firma il +23 (70-47), la Scavolini è fuori dai giochi. La sconfitta di Torino brucia e l’Umana insiste, vuole demolire le certezze degli avversari e ci riesce alla grande. (Michele Contessa)
Venezia: Clark 25, Szewczyk 13, Young 10
Pesaro: White 20, Lydeka 15, Hackett 9