Dopo le vittorie di Biella e Treviso negli anticipi, si è completa il programma della 10ª giornata di andata. Casale Monferrato ha riposato.

Denis Marconato, 36 anni, 4 rimbalzi di media in stagione. Ciam/Cast

Bennet Cantù-Tercas Teramo 84-76
Trascinati da Denis Marconato (22 di valutazione) e dai canestri d'autore di Markoishvili, la Bennet, in virtù di un secondo quarto quasi perfetto dove ha costretto l'attacco troppo "monotematico" della Tercas a soli 8 punti, riprende il cammino in campionato interrotto nelle due trasferte di Roma e Siena. E' una prova corale consistente quella messa in scena dalla Bennet nella NGC Arena. L'aria di casa ha fatto bene al miglior Ortner (11 valutazione) stagionale tanto che l'allungo del secondo quarto (8 punti quasi consecutivi) porta indiscutibilmente la sua firma facendo passare in secondo piano la serata negativa al tiro di Mazzarino (2/8 complessivo) e quella, poco appariscente (3/7 complessivo) ma di sostanza di Micov. Per la Tercas a poco o nulla sono valsi i punti di Dee Brown (31 di valutazione, il migliore), forse troppo egoista e "sbadato" (3 palle perse) in alcuni frangenti, ma assolutamente indispensabile a livello offensivo. Con l'altro Brown, Brandon, disastroso dall'arco, Teramo ha avuto pochissimo da Borisov (7 rimbalzi), nulla o quasi da un nervosissimo Amoroso, anonimo in attacco. (Pietro Terraneo)
Cantù: Marconato 16, Basile 11, Markoishvili 11
Teramo: D. Brown 34, B. Brown 12, Green 9

Igor Rakocevic, 33 anni, ha infilato il massimo stagionale. Ciam/Cast

Sidigas Avellino-Montepaschi Siena 77-83 dts
dal nostro inviato Mario Canfora
Ha bisogno di un supplementare, la Montepaschi, per vincere ad Avellino: due punti che le consentono di mantenere il primo posto solitario. Siena (priva di McCalebb, Kaukenas, Lavrinovic e con Thornton non ancora disponibile) dopo l’iniziale vantaggio (0-4, poi 2-6), viene subito risucchiata dalla maggiore freschezza atletica della Sidigas che trova in Golemac un preciso realizzatore (12 punti al riposo lungo con 5/8 dal campo). Un canestro di Johnson firma il +7 irpino (27-20 al 12’), un vantaggio che viene replicato sul 37-30 (Spinelli). Siena subisce tanto a rimbalzo, ma recupera il doppio dei palloni avversari, riuscendo a capitalizzarli con punti pesanti. Come quelli di Carraretto e Ress che con due triple di fila alla fine del secondo quarto consentono ai campioni di chiudere i primi due quarti col minimo danno (39-38). A inizio ripresa Siena piazza il 5-0 del 39-43, resta avanti con una tripla di Rakocevic (45-49) prima del 7-0 Sidigas (52-49). Qui, il terzo fallo a Golemac con tecnico successivo mettono Siena nella condizione di fare sei punti: 3/4 dalla lunetta di Rakocevic e tripla di Stonerook per il 52-55. Avellino non si arrende mai, due triple di fila di Slay e Lauwers all’inizio dell’ultimo quarto riportano 6 punti di vantaggio (61-55). Si andrà avanti fino alla fine sul filo dell’equilibrio, con Siena che negli ultimi due giri di lancette mette il 10-2 (8 punti di Rakocevic, mvp della serata) che la portano nuovamente avanti. A -10" dalla sirena, Andersen fa 1/2 dalla lunetta (69-72), nell’azione successiva Ferrara subisce fallo: primo segnato, secondo sbagliato di proposito, con Johnson che a -6" prende rimbalzo e trasforma il 72-72 del supplementare. Dove Siena è più fredda e sfrutta le tante uscite per falli della Sidigas, compresa quella di Johnson (17 punti e 20 rimbalzi).
Avellino: Golemac 18, Johnson 17, Slay 10
Siena: Rakocevic 26, Andersen 13, Aradori 11, Moss 11

Drake Diener, 29 anni, al massimo stagionale. Ciam/Cast

Banco di Sardegna Sassari-Cimberio Varese 90-79
Equilibrio e grande basket in piazzale Segni, ma alla fine a spuntarla su Varese è il Banco di Sardegna. Silenzio e commozione nel minuto di raccoglimento in memoria di Brent Darby, play americano recentemente scomparso già protagonista maglia biancoblu. Sul fallo di Hunter il 3/3 di Diawara manda Varese a +5 (2-7), Sassari resta in scia con Drake Diener mentre Recalcati cambia subito Hurtt con Ganeto. Il ritmo è forsennato, la tripla di Travis Diener vale il pari a quota 15, 2+1 di Hosley per la mini fuga sassarese (25-19): la prima sirena suona sul 27-21. Quattro in fila di Rannikko e -2 (27-25), Hosley e Kangur si fronteggiano dai 6.75, ancora l’esterno finlandese per il pareggio (32-32). La Dinamo riparte di slancio e sull’inchiodata di Hunter (42-36) è minuto Varese che però resta attaccata al match e con un lucido Rannikko scrive 42-42 sul tabellone luminoso. Gara incerta e intensa, all’intervallo lungo Sassari è avanti 51-45. Hurtt torna in campo, Hosley e Diawara sono primi attori sulla scena, lampo di Hurtt per il 53-52, minuto per Meo Sacchetti. Zona biancoblu, ancora Hurtt dall’arco per il sorpasso (58-59), Metreveli a rispondere (63-61) in un match ancora senza padrone. L’ultimo sipario si alza sul 70-66. Stipcevic è mastino in difesa, Travis Diener torna in campo, Kangur per il 72-72 ma Drake Diener è fattore incontenibile. A 2’30” è 80-74 nella bolgia, il sigillo vittoria è di Travis Diener con Vanuzzo a chiudere dal perimetro sul 90-79. (Giovanni Dessole)
Sassari: D. Diener 26, T. Diener 21, Hosley 15
Varese: Diawara 20, Kangur 19, Rannikko 13

Montegranaro celebra la vittoria in casa di Pesaro. Ciam/Cast

Scavolini Pesaro-Fabi Montegranaro 68-71
La regina delle Marche è Montegranaro. Lo cantano a squarciagola i più di 500 tifosi della Fabi giunti a festeggiare la quinta vittoria a Pesaro nella loro storia. La Scavolini perde ancora senza sfatare il tabù che non la vede mai vincente in casa contro la Sutor, e soprattutto coglie la terza sconfitta consecutiva. Dopo Teramo, cade di nuovo contro una squadra di bassa classifica proprio nel momento di massima contestazione. Montegranaro spinge nell’ultimo quarto siglando 24 punti e trova il primo successo esterno stagionale proprio sul suo campo preferito. Il colpo d’occhio è notevole all’Adriatic Arena, quasi da tutto esaurito, è il record stagionale (5.071 presenze). La Sutor inizia meglio (0-4), il sorpasso però avviene presto (9-6). Pesaro assume il controllo delle operazioni pur pagando notevolmente dazio a rimbalzo, soprattutto offensivo. Il massimo vantaggio interno viene toccato sul 30-18 al 18’, nonostante il leader biancorosso Hackett sia fuori partita. Il momentaccio dura da un mese, è lui in qualche modo la fotografia delle difficoltà della Vuelle. La differenza la fa Jumaine Jones: ci mette un po’ a ingranare ma poi non lo ferma nessuno. Ed è la maggiore assicurazione a rimbalzo. Montegranaro fatica in attacco, le invenzioni di un volenteroso Karl limitano solo i danni. A fine terzo quarto Valli prova per la prima volta a schierare solo due piccoli (Karl e McNeal), e complice il fallo tecnico di Hackett piazza il break più importante: 51-53 al 32’. La Sutor torna in partita proprio con i tiri pesanti, dopo aver sbagliato l’impossibile per quasi tre quarti. Si va punto a punto, Montegranaro accelera (56-60) e ribalta la partita come un calzino, con McNeal importante quando la palla scotta. Pesaro perde sette palloni nel terzo quarto e sei nell’ultimo ma al 37’ il match non ha ancora un padrone (61-60). Montegranaro ha più idee ed energie: 61-65 al 38’, adesso è la Scavolini a non trovare il canestro. Sul quinto fallo di Jones al 39’, finisce di fatto il match. La Sutor va a +5 con Brunner, McNeal fa 0/2 ma gli ospiti gestiscono il vantaggio. I Rangers intonano “Non vincete mai”. E Luca Dalmonte si infila subito nel tunnel degli spogliatoi. La sua panchina trema come mai prima d’ora, ma non è così scontato che salti. (Camilla Cataldo)
Pesaro: Cusin 18, White 16, Jones 16
Montegranaro: McNeal 18, Brunner 16, Karl 14

David Lighty, 23 anni, ha debuttato a Cremona con 18 punti. Ciam/Cast

Vanoli Cremona-Pepsi Caserta 77-70
La prima Vanoli del dopo Wafer rompe il ghiaccio vincendo contro la Pepsi la sua prima gara interna: lo fa con la miglior prova difensiva in stagione, e con un nuovo equilibrio offensivo dato dalla coppia Lighty-Roderick. Mai sopra il 36% da tre prima d'ora, Cremona ha tirato 11/23, con l'esterno ex Cantù (già bestia nera di Caserta in maglia Bennet) fondamentale nel far saltare la zona di Sacripanti. Così come Kakiouzis, 7 punti nell'ultimo minuto contro le voci che lo vogliono sacrificato per Tusek. Caserta vive del pick and roll di Collins che innesca i tiratori (4-4 della Pepsi nei primi 10') recuperando sul 19-22 del 10' lo sprint (11-5 al 3') di Cremona, che ha mostrato subito il proprio volto nuovo fatto di transizione e triple ed esaltato poi da un secondo periodo da 6/9 dall'arco. La Pepsi va in confusione contro gli adeguamenti difensivi che le tolgono il riferimento in post basso di Smith e la costringeranno a 20 perse e soli 7 assist, minimo stagionale; ma del +10 (38-28 al 16') raggiunto con le triple di Roderick e Lighty Cremona gode solo parzialmente, perché la lunetta le dice male (5/12 all'intervallo, 10/20 alla fine per i cremonesi) contro l'orgoglio di Smith (41-34 al 20'). Saranno proprio i tiri liberi a risollevare definitivamente la Pepsi quando Cinciarini chiude un 3° quarto da 30% al tiro complessivo con tecnico ed espulsione: Righetti (6-6) e la schiacciata di Rose firmano l'8-0 che regala l'inerzia a Caserta (52-56 al 30') entrando in un ultimo quarto palpitante. Aperto dall'11-2 della Vanoli Braga (63-58 al 34') dove si riscatta l'opaco Milic degli ultimi tempi (7 punti nel frangente), proseguito con Collins e Smith a tenere a galla Caserta e chiuso solo dall'ultima tripla di Lighty del 70-68 e poi dall'ultimo minuto da professore di Kakiouzis. (Michele Talamazzi)
Cremona: LIghty 18, Milic 16, Roderick 16
Caserta: Smith 15, Collins 14, Righetti 11, Fletcher 11

Antonis Fotsis, 30 anni, 8,7 punti di media quest'anno. Ciam/Cast

Umana Venezia-EA7 Milano 66-72
Milano passa, ma soffre fino all’ultimo secondo. Umana che sogna, scivola lontano e poi risorge, fino ad arrivare ad passo dalla rimonta clamorosa. Mazzon sorprende con Bryan in quintetto per limitare Bourousis. La Reyer pressa e segna (8-4), Milano costruisce i suoi attacchi sul gigante greco. Cook gira a vuoto, Hairston non punge (8-8 al 5’), l’Umana fa male dal perimetro con Fantoni e Bowers (21-16), la difesa di Milano fatica a contenere le incursioni dei granata. Velocità a mille, Umana a +5 (23-18) alla prima sirena. Le squadre si rinchiudono dentro l’area colorata, la soluzione arriva solo dalla lunga distanza (26-24). Bourousis commette il secondo fallo e non rientra fino all’intervallo, Rosselli è il play aggiunto di Mazzon, Szewczyk finalizza l’assist (29-24). Strano, ma vero, Reyer superiore a rimbalzo (22-16 alla sirena), Bowers è il sesto uomo “silenzioso” che colpisce, la schiacciata di Slay spinge al +7 (35-28) l'Umana, che non centra l’allungo ulteriore e consente a Milano di rientrare (35-34) negli ultimi 3’35”. Equilibrio per metà terza frazione (42-42), poi Young infiamma il PalaVerde dal perimetro aprendo il break di 7-0 che spinge Venezia a +7 (49-42). Milano si inceppa all’improvviso, l’asse greco Fotsis-Bourousis evita la fuga della Reyer (49-48). Ultimo quarto, si sveglia Hairston con 7 punti consecutivi (53-60), break di Milano (4-19) micidiale a cavallo dei due quarti. Pallino del match in mano agli uomini di Scariolo (55-64 al 36’). Bowers inventa 6 punti in 11” (63-60), tremano Fotsis e Hairston dalla lunetta, Meini e Cook meno (66-70), ultima azione decisiva con Bowers che non trova Bryan, scende il sipario. (Michele Contessa)
Venezia: Bowers 18, Szewczyk 10, Fantoni 9
Milano: Fotsis 22, Bourousis 11, Mancinelli 10