Dopo la vittoria di Siena nell'anticipo con Roma, si completa il quadro della quinta giornata di Serie A. Montegranaro a riposo.

Marques Green, 29 anni, 15,4 punti di media a gara. Ciam/Cast

Sidigas Avellino-Banco di Sardegna Sassari 96-79
Aria di vetta ad Avellino. La formazione di coach Vitucci cala il poker confermandosi miglior attacco della lega. Ispirata da Green, leader insostituibile dei biancoverdi, la Sidigas ha offerto una prova matura e di grande efficacia anche nella propria metà campo, limitando i cugini Diener e non soffrendo la maggior fisicità dei lunghi ospiti. L’avvio degli irpini è veemente. La qualità dell’attacco è tutta nella mani, formato joystick, di Marques Green. Dean è il suo terminale preferito (17-8 al 5’). Sassari, che ritrova Travis Diener in cabina di regia, soffre la dinamicità della difesa avellinese. La musica non cambia nel secondo quarto. Sassari prova ad affidarsi alle qualità di intimidatore del nuovo arrivato Hunter. Il tassametro corre inesorabilmente sino al 50-26 del 19’. Nella ripresa, nonostante la prestazione negativa di Hosley, gli uomini di Sacchetti cominciano a macinare canestri, prendendo forza da una fase difensiva più efficace. Il parziale di 13-5 (57-43 al 25’) che ne consegue porta la firma di Plisnic ed Hunter. Avellino tira il fiato ed il quarto fallo di Dean toglie un po’ di sicurezze. Crescono i contenuti agonistici, mentre Green e Vanuzzo si sfidano a suon di triple (68-56 al 30’). Gli irpini si dimostrano buon incassatori e chiudono di nuova le porte in difesa. Un paio di giri di lancette e la gara è in ghiaccio con due schiacciate di Johnson e le triple di Green e Slay (80-58 al 34’). Le triple di Vanuzzo non mitigano la sconfitta perché Lauwers abusa di Hosley (92-68 al 38’) e lancia la “ola” del Pala Del Mauro. (Raffaello Califano)
Avellino: Green 22, Dean 16, Johnson 16
Sassari: Vanuzzo 14, T. Diener 12, Plisnic 11

Rok Stipcevic, 25 anni, 12,8 punti di media in stagione. Ciam/Cast

Cimberio Varese-Pepsi Caserta 85-82
In una serata in cui Varese e Caserta giocano a rincorrersi – dopo un primo parziale di 13-0 dei biancorossi di casa per il +13 all’intervallo lungo (50-37), il break ospite di 22-9 nel terzo periodo – ad essere decisivo è stato il folletto Stipcevic (6 assist, 6 falli subiti e 23 di valutazione). Non che il suo contraltare Collins sia stato da meno (9 assist e 4/8 nelle triple), ma il play croato ha regalato a coach Recalcati un gran finale con perfetta gestione del ritmo, infallibilità dalla lunetta (6/6) e perfino un rimbalzo strappato alle fauci dell’ottimo Fletcher (11/14 al tiro e 8 rimbalzi) negli ultimi 30”. E così la Cimberio allunga a quattro vittorie la serie positiva e infligge il primo stop in campionato alla Pepsi, priva della guardia Rose, ma con un Maresca in buon spolvero (4/4 da due). Per sconfiggere i campani, la Cimberio ha dovuto sfoderare una prestazione di buon livello, mandando in doppia cifra quattro uomini: oltre al già citato Stipcevic, molto bene il duo in ala formato da Diawara (21 di valutazione) e Kangur (miglior rimbalzista a quota 8). A completare l’attacco varesino Hurtt a quota 10 punti (4/7 al tiro). Quanto a Caserta, ha avuto il gran merito di recuperare dopo aver subito nel primo tempo la grandinata di triple Cimberio (9/12 al 20’) affidandosi all’asse play-centro con Fletcher strabordante dentro l’area e Collins infermabile nella rimonta fino all’80-80 del 38’38”. Poi però Stipcevic è salito in cattedra guidando Varese a un meritato successo. (Antonio Franzi)
Varese: Diawara 20, Stipcevic 16, Kangur 13
Caserta: Fletcher 27, Collins 16, Smith 15

Alvin Young, 35 anni, 9,4 punti di media a partita. Ciam/Cast

Scavolini Pesaro-Umana Venezia 58-71
Venezia sbanca l’Adriatic Arena a trentasei anni dall’ultima volta e costringe la Scavolini al primo k.o. interno. Gara dai ritmi bassissimi, con le difese a prevalere sugli attacchi. La Reyer parte lenta, prende in mano la partita nel secondo quarto e respinge l’assalto locale nel quarto. Pesaro rimonta ma si spegne sul più bello, apparendo stanca e con la pancia piena. Le squadre sono al completo, con Jumaine Jones recuperato in extremis e schierato tra i primi cinque. L’impatto del quintetto pesarese è decisamente migliore e al 5’ la Scavolini è avanti 14-4. E’ un’illusione, perché da +10 la Vuelle si ritrova senza quasi accorgersene a -15. Spicca la difficoltà dei biancorossi a rimbalzo offensivo – ne concede 7 offensivi in due quarti - e ad attaccare la difesa a zona. L’ Umana piazza un 27-3 tra la fine del primo quarto e l’inizio del secondo (19-34). Pesaro gioca con Cusin e Lydeka che hanno tre falli a carico prima della pausa lunga, e accusa enormemente la fisicità dei lagunari, che trovano un ispirato Bowers. Venezia tira meglio e molto spesso dalla distanza, la Scavolini non trova il ritmo da 3 e non riesce ad addentrarsi in area. La grinta e l’energia di Hackett (10 falli subiti) riportano sotto Pesaro: 44-47 a 1’30” dalla terza sirena. Mazzon alterna le difese e l’ex Vuelle Clark è il trascinatore orogranata. White timbra il primo sorpasso interno dal quarto d’ apertura: 53-52 al 32’. E’ equilibrio assoluto: 55-58 a 5’ dalla fine, ma la Scavolini finisce per pagare lo sforzo. La storia si ripete: con la zona e i rimbalzi d’attacco la Reyer si riporta sopra (57-71 al 39’), il break di 19-4 è decisivo. Venezia ha più voglia di vincere, i pesaresi non hanno avuto la fame di altre occasioni. (Camilla Cataldo)
Pesaro: Hackett 19, White 13, Jones 11
Venezia: Clark 17, Bowers 15, Young 13

La festa di Biella, 3-2 nelle prime 5 gare. LaPresse

Vanoli Cremona-Angelico Biella 58-79
Tutti i nodi dell’opaco inizio di stagione della Vanoli vengono al pettine nella sconfitta con l’Angelico, la terza casalinga su tre per la squadra di Mahoric, cui la spinta decisiva verso l’esonero potrebbe averla data l’amico Cancellieri. In pole per la panchina di Cremona c’è il Caja-bis. Biella coglie la sua prima vittoria esterna replicando la solida gara giocata con Siena, giovandosi della miglior prova difensiva di questo avvio di stagione, costruita imbrigliando Wafer con la staffetta Soragna-Tavernari (9 con 3/9 per l’ex Celtics dopo i 31 di Bologna), e facendo il pieno di fiducia dopo l’unico frame positivo di Cremona, quello iniziale. A dettarlo è la voglia di riscatto di Brandon Thomas, in odor di taglio, 11 punti nei primi 5’ (15-9) e poi di nuovo eclissatosi. Quando l’Angelico prende in mano la gara non lo fa con la coppia Pullen-Coleman, ma con i lunghi: Miralles e Dragicevic sono incontenibili per Cremona, e con 24 punti segneranno il 28-42 dell’intervallo, dove Cremona ci arriva già con 11 perse e dopo un quarto da 6-27 per valutazione. Trend confermato nella ripresa, dove l’Angelico fa il pieno di fiducia cavalcando l’atletismo di Coleman (finirà con 4 schiacciate e 33 di valutazione, stravincendo la sfida tra bomber con Wafer) e le seconde opportunità (19-3), mentre la Vanoli Braga, senza capo ne coda, crolla di netto, inducendo parte del proprio pubblico a lasciare il PalaRadi già a fine terzo quarto. Ed a Cremona è già tempo di decisioni. (Michele Talamazzi)
Cremona: Tabu 13, Thomas 11, Cinciarini 10
Biella: Coleman 22, Miralles 20, Dragicevic 17

La festa di Teramo dopo la prima ittoria stagionale. Ciam/Cast

Tercas Teramo-Canadian Solar Bologna 73-72
La Tercas vince la prima partita di questa stagione ma fa soffrire i suoi tifosi fino alla fine. A 4’’15, McIntyre si ferma a 1/2 dalla lunetta, lasciando Bologna a un punto di distanza, e sulla successiva rimessa i teramani possono dare inizio alla festa. Partita condotta sempre da Teramo, sin dall’inizio: attacca con determinazione il canestro, 10-3 dopo soli 2’30", con Wanamaker protagonista. Bologna trova la zona 2-3 per arginare l’energia abruzzese e rientra sfruttando le penetrazioni di Poeta, fischiatissmo dal pubblico di casa. Nel secondo quarto si procede sul filo dell’equilibrio, anche se la Virtus, già in difficoltà per l’assenza di Homan, trova i falli di Gigli ed è costretta a rifugiarsi nuovamente nella zona. La Tercas non perde il ritmo dell’attacco e grazie alla prestanza atletica di Polonara, 9 punti, e all’energia e la precisione di Fultz, 12 punti in 13’, conduce alla pausa 46-41. Nella Canadian solo Sanikidze e Poeta sembrano entrati in ritmo, mentre McIntyre, Koponen e Douglas-Roberts stentano. All’inizio del terzo quarto la Tercas con un 8-0 perentorio scappa sul 54-41. Per Bologna la nebbia non si alza: McIntyre segna il primo punto su tiro libero dopo 25’, Koponen è completamente fuori gioco e il vantaggio di Teramo sale fino al 60-44. Soltanto l’orgoglio di Peppe Poeta riduce lo svantaggio al 60-49 dell’ultima pausa. Prova a dare tutto la Canadian: sprinta con un 5-0 ad inizio ultimo quarto, ritrova finalmente McIntyre, 3 triple e l’azione decisiva a 4’’ dalla fine, ma la Tercas non ci sta e strappa con i denti la prima vittoria.
Teramo: Fultz 15, Amoroso 14, Borisov 12
Bologna: Sanikidze 16, Poeta 12, McIntyre 11, Douglas-Roberts 11

Vittoria sofferta per Milano a Casale. Ciam/Cast

Novipiù Casale Monferrato-EA7 Milano 64-67
Vince Milano, ma gli applausi sono tutti per Casale. Vince l'EA7 grazie ad una fiammata di Hairston (suoi i canestri decisivi). Alla fine nel gioco del fallo sistematico il punteggio lo fissano i liberi di Giachetti e Janning con Casale che tira anche sulla sirena per il pareggio con Malaventura. In sostanza l’Armani prosegue – nella prestazione - a Casale la cattiva serata di Eurolega. La Noipiù (senza il suo uomo migliore, Temple) gioca in modo fantastico ed esce dalla sfida con grande fiducia. L’avvio è sorprendente. Casale trascinata da Gentile e Chiotti si emoziona di fronte ad un PalaFerraris stracolmo di entusiasmo per la sfida e tutto esaurito. Milano invece si mostra superficiale nell’approccio. Scariolo manda in campo il quintetto di riserva, chiedendo maggiore aggressività e ritmo (19-19 al 10’). La trama della partita non cambia. Milano fino al +5 (Cook) sul 30-35 al 19’. Ma Casale trova la forza per sorpassare: Janning che ruba palla a Cook e vola a canestro. Sul 37-35 va al riposo. Dopo una breve interruzione per un black out luci del PalaFerraris in avvio di ripresa, Casale piazza un 12-1 che la manda in orbita (49-36 al 25’). Milano segna solo un punto su libero nei primi 5’ della frazione. La reazione dell’Armani stavolta arriva con un 7-0 firmato da Cook e Gallinari. Milano rientra fino al -4 (51-47). La tripla di Malaventura fissa il 30’ sul 54-47. In avvio di ultima frazione Milano rientra con decisione. 10-3 con Giachetti protagonista, che vale il pareggio (57-57 al 33’). La gara prosegue punto a punto. Milano punta sulle penetrazioni di Hairston. La scelta è giusta. (Maurizio Neri)
Casale Monferrato: Janning 20, Chiotti 18, Gentile 10
Milano: Hairston 18, Cook 13, Giachetti 13

Brian Scalabrine, 33 anni, 15 rimbalzi contro Cantù. Ciam/Cast

Benetton Treiso-Bennet Cantù 72-55
A Treviso succede quello che non ti aspetti. Cantù non solo cade, ma precipita rovinosamente davanti alla Benetton, incredibilmente matura, intensa e determinata. Mancava Micov, fermato da un problema alla schiena; probabilmente i ragazzi di Trinchieri pagavano le stanchezze di Eurolega. Ma non si può sminuire la grande prestazione della squadra trevigiana, trascinata a turno da Scalabrine (14 rimbalzi), Becirovic, Mekel (8 assist) e Adrien. Tante energie spese e pochissimi risultati: questi in sintesi i primi minuti, in cui il pallone non vuole entrare, anche se i tiri sono ben costruiti. Treviso raccoglie 2/8 dal campo, Cantù 2/6. Non può continuare così, e infatti gli attacchi si svegliano di colpo: Moore e Becirovic cercano l’allungo Benetton, ma Cantù ha una riserva infinita. Cinciarini è abile nell’ispirare i compagni al canestro, e all’occorrenza a prendersi le proprie responsabilità. Al 10' è 20-19. E si continua senza strappi, anche perché si segna proprio poco: fatta eccezione per una tripla di Basile, per lunghi minuti i tiri di Cantù si spengono sul ferro. Djordjevic invece paga la scarsa vena di Gentile, caricato subito di tre falli. Ma qualcosa cambia all’improvviso. Due canestri di Moore, lo spettacolare coast-to-coast di Scalabrine. Ora Treviso gioca meglio, mentre la Bennet si incarta in attacchi inconcludenti: i liberi di Adrien chiudono il primo tempo sul 33-25. Si rientra e Treviso è ancora più carica: Cantù è schiacciata dalla voglia di vincere dei ragazzi di Djordjevic, che giocano con sicurezza e si concedono giocate spettacolari. Al 24’ la tripla di Becirovic dice 43-27, e Trinchieri deve rifugiarsi nel time-out. La Bennet è scarica: subisce a rimbalzo, non mette un tiro e perde troppi palloni. Basile e Mazzarino cercano il recupero a suon di triple, ma Treviso non sbaglia un attacco: Mekel dall’angolo chiude il terzo quarto con la tripla del 57-42. È finita, la Bennet non ha la solidità mentale, e neppure le forze, per inseguire un improbabile recupero. Il divario ad un certo punto arriva a +22. I trevigiani saltano di più, corrono di più, hanno nei volti la determinazione di chi è sicuro dei propri mezzi. (Alberto Mariutto)
Treviso: Adrien 18, Becirovic 12, Moore 10, Moldoveanu 10
Cantù: Basile 11, Cinciarini 9, Mazzarino 8