Eurolega, tonfo per Milano
Cantù sorride: Bilbao k.o.
MILANO, 3 novembre 2011
Espulso Gallinari per proteste, disastrosa Olimpia in attacco: i turchi passano 62-54, mentre gli uomini di Trinchieri trascinati da Shermadini vincono 78-69
Serata in chiaroscuro per il basket azzurro nel giovedì di Eurolega: cade Milano in casa con l'Efes Istanbul, sorride Cantù che batte Bilbao per la seconda vittoria in Europa in questa stagione.
- Danilo Gallinari, 23 anni, in azione. Ciamillo
ahi milano — La strada europea di Milano è lunga e impervia: dopo il successo sul Maccabi e lo stop di Madrid, l’Olimpia cede in casa 54-62 pagando una serata disastrosa in attacco. L’Anadolu Efes ha un roster profondo e talentuoso, assemblato per ambire alle Final Four di Istanbul: elementi di provenienza eterogenea, ma accomunati tutti da un grande feeling col gioco a immagine e somiglianza del tecnico Sarica che da giocatore contribuì a rendere la squadra turca uno dei colossi del basket europeo. L’approccio di Milano è difficoltoso: subito 6-0 Efes con Ilyasova e Kinsey in evidenza e poi 12-4 prima che Scariolo faccia uscire dalla panchina Gallinari e Hairston che dopo due turni è il miglior realizzatore (21.5ppg) tra tutti i giocatori di Eurolega che non partono in quintetto. La pressione turca è costante e attenta, l’EA7 fatica a dare palla dentro e a trovare buoni tiri, finendo a fine primo quarto sotto 22-9 con 3/11 al tiro e 8 palle perse al cospetto di 0 recuperate. Sembra la stessa Milano che perse in campionato a Pesaro, passiva e distratta. Barac sbaglia da sotto l’appoggio per il +15 e di colpo sembra cambiare qualcosa: si sblocca il Gallo e poi anche Nicholas che è l’unico ex della partita e che lasciò Istanbul in maniera burrascosa dopo aver rifiutato di partecipare a una trasferta in Serbia per motivi di sicurezza. Su Gallinari (1/4 dal campo al riposo) fa comunque un lavoro stupendo Sasha Vujacic, che oltre a essere Mr. Sharapova, conferma di essere un fuoriclasse e di essere tornato in Europa con la testa giusta per fare grandi cose.
All’intervallo turchi avanti 33-21 con una schiacciante lezione di pallacanestro: cose semplici, ben eseguite e tanta applicazione difensiva. Per quanto Milano abbia fatto le cose a rovescio, non si può non riconoscere i grandi meriti di Ilyasova e compagni. L’EA ritorna in campo in versione da battaglia, brucia il bonus in due minuti e però poco può se continua a litigare col canestro avversario, martoriando il ferro con tiri da ogni posizione. Barac è come Penelope, inventa e disfa che è una meraviglia e basta che Milano capitalizzi tre possessi con 6 punti per riaprire la contesa (32-36). Il Gallo anziché cantare all’alba esce alla distanza e quasi da solo firma la rimonta, ma senza supportino cast è dura e al 30’ i tabellone recita 36-47. L’Efes prova a forzare, sparacchia a salve e appena Milano riesce a trovare il contropiede va a nozze: 8-0 in 3’ minuti e partita tutta da giocare (44-47). E’ il momento della verità, Milano smette di giocare e di attaccare il canestro, Barac mette 5 punti in faccia all’avversario di turno ed è 44-54. Sono sei gli errori consecutivi dell’EA7 e sul -12 non basta una tripla di Cook perché a ruota Gallinari infila quinto (dubbio) fallo, tecnico ed espulsione per proteste. L’Efes incassa quattro liberi e il possesso palla, Milano alza bandiera bianca. (Guido Guida)
Milano: Gallinari 12, Bourousis 11, Cook 6, Hairston 6.
Istanbul: Barac 16, Kinsey 13, Vujacic 12
- L'esultanza dei canturini a fine match. Ciamillo
FESTA CANTU' — Difesa. E' su questo fondamentale che una Bennet ferita nell'orgoglio dopo la sconfitta casalinga contro Pesaro poggia le fondamenta di un successo (78-69) che potrebbe essere determinante per le aspirazioni di top sixteen. Difesa dunque. A cominciare da quella di un Cinciarini (6 assist) in grado di mettere la museruola all'ex Virtus Aaron Jackson (0 pt. in 14'), forse l'uomo più temuto alla vigilia. Difesa e presenza le parole d'ordine arrivate dal duo Trinchieri-Molin (che vendica in questo modo l'eliminazione del "suo" Real Madrid dello scorso anno) che si sono permessi il lusso di tenere in panchina sia Lighty sia Marconato. Se per il primo si tratta di una scelta tecnica, i piccoli canturini hanno fornito una prova autorevole, dell'ex Barça non ce n'era assolutamente bisogno grazie alla prova del georgiano Shermadini, in ombra domenica ma reattivo contro i lunghi baschi: 32-29 il computo totale a rimbalzo. Con queste armi Cantù dapprima controlla il Bizkaia (20-19 al 15') poi, grazie ad un parziale di 14-2 griffato dalle scorribande a centro area di Micov (3 pr.1 ass. e soprattutto tanto acume tattico al servizio della squadra), mette decisamente il muso avanti (32-23) quando sul tabellone mancavano 4'21”. E' il momento della svolta perchè la Bennet, grazie ad un parziale di 14-2 acquisisce sicurezza nei propri mezzi arrivando all'intervallo lungo, nonostante qualche, piccola, amnesia difensiva, con un rassicurante margine di sicurezza:42-31. Una pausa che sembra far male alla formazione di casa (44-39 al 25') prima del nuovo allungo firmato dalle triple di Basile (2/4 da 3pt.) e Leunen (3/6) che vale il +14 (al 28'52”). E' la spallata decisiva perchè la Bennet, insistendo con la formula dei tre piccoli, riuscirà a tenere a distanza di sicurezza un Bizkaia pericoloso solo con Mumbru (7/12) e Banic(7/8). (Pietro Terraneo)
Cantù: Shermadini 16, Markoishvili 14, Leunen 12.
Bilbao: Mumbru 20, Banic 19,Fischer 10.
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