La Bennet Cantù non riesce a conservare l'imbattibilità in Eurolega, dopo l'eccellente inizio in campionato con la conquista della vetta solitaria. La formazione di coach Trinchieri si inchina per 81-69 pagando la scarsa concretezza offensiva nella seconda metà di gara ma anche un oggettivo gap di talento puro (un Nemanja Bjelica dalla panchina è un lusso per pochi), nonostante al Vitoria mancassero all'appello Joey Dorsey e Reggie Williams (quest'ultimo assente dell'ultim'ora, causa gastroenterite).

Markoishvili in azione contro Ribas. Ansa

bjelica perfetto — Cantù lancia Shermadini tra i primi cinque, insieme a Cinciarini, Markoishvili, Micov e Leunen, ma i 5' parlano basco, anzi francese: Kevin Seraphin e Thomas Heurtel, centro e playmaker quintettati da Dusko Ivanovic, ripagano la fiducia realizzando 6 punti a testa nel 15-8 di metà primo quarto, obbligando Trinchieri al primo time-out: difficile contenere il pivot transalpino a rimbalzo d'attacco, così come l'aggressività dell'ex giocatore di Alicante e Pau nell'attaccare dal perimetro. La sfuriata del coach di Cantù, in particolare sulla difesa, ha l'effetto sperato: si punta molto sull'esperienza di Mazzarino, Basile e Marconato (questi ultimi due ex giocatori di Ivanovic al Barcellona), e soprattutto la Bennet trova il modo di far viaggiare la palla, chiudendo con 8 giocatori a segno dopo 10' e in vantaggio 27-26. sembra tutta un'altra vita, ma le avvisaglie nefaste arrivano subito nel secondo quarto. Dopo il +3 targato Basile, le triple di Milko e Nemanja Bjelica, con in mezzo quella di Teletovic, proiettano Vitoria sul 37-31 con 7'55 da giocare, facendo arrabbiare ancora una volta Trinchieri. Milko Bjelica chiude con 13 punti una prima metà di gara perfetta, è sua la tripla del 40-33 che sembra dare il via a un tentativo di fuga di Vitoria, ma con la tripla di Markoishvili e i punti senza fronzoli di Scekic e Micov i brianzoli possono ricucire e dimostrano, nonostante una difesa non all'altezza della propria fama, di poter stare in partita sul campo di una big europea, che però non vive uno dei suoi momenti migliori (due sconfitte di fila in campionato, anche se in mezzo c'è stata la vittoria in casa del Fenerhabçe Ulker all'esordio in Eurolega). Il 44-44 del 20' (punteggio identico a quello di Bennet-Nancy all'intervallo, la settimana scorsa) è frutto anche del grande equilibrio in tutte le voci statistiche alla fine del secondo quarto, e spicca l'attacco in cooperativa di Cantù con sei giocatori trai 5 e i 7 punti realizzati.

che teletovic — La partita, però, cambia registro dopo l'intervallo lungo e si fa molto più fisica: il terzo quarto inizia malissimo per Cantù, con un 7-0 firmato da Oleson, Heurtel e San Emeterio, propiziato soprattutto dalle palle perse di una Bennet decisamente esitante al rientro dagli spogliatoi. Entrambe le formazioni alzano il volume in difesa, Cantù costruisce molti buoni tiri dalla lunga distanza ma la mira sembra abbandonarla. Il lato positivo è che la Bennet è molto più aggressiva sul piano fisico, e con Scekic concretizza la rimonta a 3'07 dall'ultima pausa, pareggiando a quota 53 una partita equilibratissima. Il lato negativo di questa aggressività è rappresentato dalla situazione dei falli, che rapidamente si appesantisce soprattutto tra i lunghi. Dall'altra parte, invece, si scatena Mirza Teletovic, mentre la difesa di Ivanovic ora si fa riconoscere e Cantù non riesce praticamente più a tirare. Teletovic spacca la partita con 10 punti consecutivi porta Vitoria avanti sul 73-62 con poco meno di 5' sul cronometro, e gli spazi per rientrare sono davvero ridotti, anche perché il tiro da fuori non entra più (6/21 alla fine da oltre l'arco) mentre i padroni di casa concretizzano anche dalla lunetta (22/24) e non lasciano spiragli a Micov (ottimo con 5 assist e 4 rimbalzi oltre al 6/13 dal campo) e soci.

Vitoria: Teletovic 22, M. Bjelica 17, Heurtel 11, Seraphin 10.
Cantù: Micov 14, Scekic 13, Shermadini 11.