Cantù si complica la vita
Il Maccabi è troppo forte
TEL AVIV (Israele), 09 febbraio 2012
La sconfitta 75-60 a Tel Aviv costa alla Bennet il secondo posto e il vantaggio negli scontri diretti con gli israeliani. Non bastano i 20 punti di Basile: decide il disastroso 23-5 incassato nel terzo quarto
- Cantù sconfitta dal Maccabi: la strada verso i quarti è più complicata. Afp
Si complica il sogno europeo di Cantù, che cadendo 75-60 a Tel Aviv è non solo raggiunta dal Maccabi alle spalle del Barcellona ma anche superata dagli israeliani, che ribaltano il -8 di una settimana fa a Desio. Priva di Gianella ma ancora senza l'ex Perkins, la Bennet si presentava con la cabina di regia di inizio stagione ma visto il 2/21 complessivo del trio Micov-Markoishvili-Marconato alla fine si è aggrappata solo alla serata gagliarda di Shermadini (10 rimbalzi di cui 5 d'attacco, 10 falli subiti e 11/11 dalla lunetta) e ai lampi di orgoglio di Basile, ma deve piangere quel disastroso ritorno dagli spogliatoi senza canestri dal campo e con soli 5 punti dalla lunetta in dodici minuti: crollata da -2 a -17, qui finisce Cantù, che rientrerà al massimo 63-55 prima di abdicare.
maccabi in avvio — Di fronte alla capacità del Maccabi di trovare tiri ad alta percentuale, finalizzando con Eliyahu e Hendrix (11-5 al 5'), in avvio Cantù non si era fatta trovare impreparata con la carica garantita dalla gioventù di Cinciarini e Shermadini: il centro è un pericolo costante, il regista segna 7 dei primi 9 punti brianzoli (11-12). Marconato va in difficoltà, così dopo i canestri di Blu (29-24 al 14') a rilanciare Cantù è il ritorno dopo un breve riposo di Shermadini, 6 falli subiti e 4 rimbalzi d'attacco già a metà secondo quarto. Nel giorno in cui il Maccabi segna 11 dei primi 15 tiri da due, se la Bennet può rispondere alzando il numero dei suoi possessi è grazie ai secondi tiri conquistati dal centro georgiano, che oltretutto fa collassare in area la difesa israeliana, lasciando così praterie sul perimetro per accendere Basile sugli scarichi. Il Baso infila così 13 punti in 5 minuti, e sono sue tre delle quattro triple di fila che insaccano i brianzoli dopo aver sbagliato sei dei primi otto tiri dalla distanza: quella di Leunen manda addirittura la Bennet negli spogliatoi in vantaggio 39-41, dopo aver resistito al ritorno di Eliyahu.
il crollo —
Cantù lo spreca con un terzo quarto in cui non segna neanche un canestro su azione (0/10): Marconato è in serata no, i tiri di Basile ora non entrano, Micov non c'è (primo canestro al 39'), anche Markoishvili sbanda. Fanno il resto la spirale di sfiducia in cui entrano i brianzoli e l'innesco del catino rovente della Nokia: gli unici segni di vita arrivano dalla lunetta col solito Shermadini, e il Maccabi può scappare con un break di 18-3 (57-44 al 28'), che diventa 24-5 sul 63-46 in apertura di ultimo periodo coi canestri di Hendrix, Blu e le prime cose buone nella partita di Devin Smith. Il canestro di Markoishvili dopo 12' di errori e il ritorno di Basile rianimano Cantù con un 9-0 per tornare a -8, ma il Maccabi è infinito e con 8 punti di fila di Langford, fin lì silente, ristabilisce le distanze e mette in cassaforte la vittoria.
Tel Aviv: Blu 14, Eliyahu e Langford 12
Cantù: Basile 20, Shermadini 15, Cinciarini 9
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