La sconfitta di Milano a Istanbul ha aperto l'ottavo turno della fase a gironi di Eurolega. Cantù passa a Bilbao con un'incredibile tripla da distanza siderale di Basile a fil di sirena e culla il sogno Top 16.

Anadolu Efes Istanbul-EA7 Milano 84-70
dal nostro inviato Luca Chiabotti
L’Anadolu Efes batte Milano e si qualifica alle Top 16 di Eurolega. Per l’EA7 l’eliminazione potrebbe essere certa già da domani, se il Partizan batte Charleroi. Altrimenti potrebbe sperare di giocarsi tutto a Belgrado, l’ultima giornata. Difficile, se il suo livello è quello di Istanbul. Senza Gallinari (il 26% dei punti milanesi in Europa), il migliore è Hairston, che va centellinato e esce a fine terzo quarto. Cook fa il suo, non un grammo di più anche in contumacia di Nicholas, nullo in attacco e dannoso in difesa, Mancinelli ci dà correndo dietro a Vujacic e si ritrova in attacco solo a gara compromessa, il resto è triste (i punti di Bourousis e Fotsis sono finti). Se Gallinari è tornato a Denver nonostante la partita decisiva dell’EA7, Ilyasova ha deciso di sfruttare fino all’ultimo secondo la possibilità di restare in Turchia (il lockout ufficialmente finirà domani notte con la votazione dei giocatori) prima di raggiungere Milwaukee. Milano parte a handicap, come quasi sempre. Va sotto 11-2, ha dei problemi contro l’assetto dell’Efes con tre guardie perché Mancinelli deve inseguire Vujacic e fa fatica, recupera quando Radosevic difende meglio di Bourousis sul 2.17 Barac. Tempo di pareggiare e di subire un altro parziale che si allunga all’inizio del secondo quarto 13-0 Efes (26-13). Le rotazioni di Scariolo non lasciano tracce sulla gara perché senza Gallinari, l’unico giocatore di impatto, Hairston, se non può essere esplosivo per motivi fisici, perde molto della sua pericolosità. Con tre guardie, nonostante la solita partitaccia al tiro di Nicholas, Milano rientra almeno mentalmente in partita (28-19) e anche lì, l’11-0 del +20 turco nato da percentuali da tre spaziali (7/10 all’intervallo) firmato però non da marziani ma da Guler, Savanovic e Akyol. Il problema è che l’EA7 non mostra segnali emotivi, subisce con l’encefalogramma piatto 45 punti nel primo tempo per il -18 dell’intervallo nonostante gli 8 punti di Cook. Bocciato il quintetto iniziale, Milano riparte con Hairston e Rocca per dare un po’ di colorito alla squadra. L’americano (10 punti in 7’) tiene in piedi da solo l’attacco Olimpia che comunque non rientra mai davvero in partita perché in difesa commette leggerezze da squadretta, non solo quando entra il rookie di Eurolega, Viggiano, che come Melli non sfrutta l’occasione avuta. Milano ha l’evidente necessità di una guardia, da come è messa anche mentalmente per scuotersi avrebbe bisogno di Kobe Bryant.
Istanbul: Guler 14, Vujacic 12, Akyol 12
Milano: Hairston 17, Bourousis 13, Fotsis 13

Gescrap Bilbao-Bennet Cantù 64-67
Chiamatelo talento, chiamatela ignoranza, chiamatelo cuore. Oppure chiamatelo col suo nome: Gianluca Basile. Dopo aver giocato al contrario nell’ultimo quarto, con la ciliegina sulla torta di un aiuto difensivo che ha liberato Vasiliadis per il tiro del 64-64 a 2.9 secondi dalla fine, Basile riscopre sé stesso e quella “ignoranza” che lui stesso ha fatto diventare un marchio registrato. Rimessa di Micov, tanto rumore, poco equilibrio, lucida follia: la palla lascia la sua mano e si insacca nell’incredulità di coach Katsikaris e dei suoi ragazzi, che avevano dovuto inseguire Cantù, a tratti molto bella, per tutta la gara. La Bennet parte forte: tre triple in due minuti con Mazzarino e Micov, poi sempre loro due per allungare fino al +8 dopo 3’30 di partita (5-13). Cantù gioca ovviamente senza Scekic (infortunato) e Lighty (andato a Cremona), ma c’è l’esordio di Gianella, che prova a dare ritmo ed energia in difesa per far rifiatare Cinciarini. Cantù gioca una eccellente prima metà di gara: circolazione di palla, tiri ben costruiti (17/31 totale nei primi due quarti), ottimo equilibrio nei rientri difensivi. Piuttosto ovvio il +13 di metà tempo (27-40), lanciato dalle triple di Markoishvili e Leunen, mentre Marconato e Shermadini fanno 5/5 dal campo al 20’, e Denis è già a quota 5 rimbalzi, Micov vira a 13 punti con 3/3 da fuori. Dopo l’intervallo la gara, però, diventa una vera e propria tonnara: Banic e Mumbru costruiscono il 9-0 iniziale di Bilbao (36-40), serve Basile per creare gli assist per la tripla di Leunen e la schiacciata di Shermadini, e pure per la tripla che a 2’31 dall’ultima pausa rilancia la Bennet (40-50). I padroni di casa però non mollano niente: dopo il +9 di Leunen (49-58 a 7’52 dalla fine), Grimau ci mette tutta la sua esperienza e coinvolge i compagni. L’ex Barcellona firma la tripla del -1 a 5’ esatti dalla fine (57-58), Cantù sembra non imbroccarne più mezza, Basile forza a ripetizione e sbaglia sei dei suoi primi 7 tiri. Il sorpasso è solo rinviato da una difesa di squadra monumentale dei ragazzi di Trinchieri: ci pensa Banic, innescato da Blums, a segnare da sotto il 62-61 con 1’12 sul cronometro. Poi c’è solo Basile, nel bene e nel male: prima l’assist per la schiacciata di Shermadini, poi, come detto, l’aiuto che ha concesso a Vasiliadis di segnare quella che sembrava una tripla (decisione rettificata dagli arbitri), e con 2.9 secondi da giocare era ancora tutto da decidere, sul 64 pari. Non poteva che toccare al Baso, e non poteva che finire così. Le Top 16, ora, si possono toccare. (Pietro Scibetta)
Bilbao: Banic 16, Grimau 11, Vasiliadis 10, Blums 10
Cantù: Micov 13, Shermadini 11, Leunen 10