Ultimi test in vista del debutto in gara per il prototipo di categoria Ultimate T1+ sviluppato dalla casa romena in collaborazione con Prodrive. Al-Attiyah, Gutierrez e Loeb saranno al via del Rally del Marocco e della Dakar 2025 con tre esemplari alimentati con carburante sintetico prodotto da Aramco
Prosegue la marcia di avvicinamento alla Dakar 2025 del team?The Dacia Sandriders?composto da Nasser Al-Attiyah, l'esperto pilota qatariota vincitore di cinque edizioni con tre marchi diversi (Mini, Volkswagen e Toyota) del rally-raid pi¨´ famoso del mondo. Da quest'anno ¨¨ affiancato dal navigatore francese Edouard Boulanger, da S¨¦bastien Loeb, nove volte iridato nel Fia World Rally Championship, al via con Fabian Lurquin, Cristina Gutierrez Herrero, campionessa uscente della categoria Challenger con Pablo Moreno Huete al suo fianco, e dai tre prototipi di categoria Ultimate T1+ sviluppati in collaborazione con Prodrive?e alimentati con il carburante sintetico prodotto da Aramco. In attesa di debuttare nell'appuntamento clou del calendario del?Fia World Rally-raid Championship (W2rc), in programma dal 3 al 17 gennaio 2025 nel deserto dell'Arabia Saudita, la casa romena si presenter¨¤ ai nastri di partenza del?Rally del Marocco (dal 5 all'11 ottobre prossimi) con gli equipaggi selezionati per questo programma sportivo approvato e promosso direttamente dal gruppo Renault. Ecco tutti i dettagli relativi alla vettura e ai protagonisti di un progetto particolarmente ambizioso.
dacia sandrider: dall'annuncio ai primi test
¡ª ?"Dacia e la Dakar formano la coppia perfetta, un vero e proprio laboratorio per dimostrare la robustezza di Dacia e il forte impegno per una mobilit¨¤ a basse emissioni di carbonio". Parola di Denis Le Vot, amministratore delegato della casa romena che present¨° ufficialmente il progetto nel luglio del 2023. Da allora i primi esemplari di Sandrider hanno effettuato diverse sessioni di test nel Regno Unito, in particolare nel Millbrook Proving Ground e nel?centro Sweet Lamb in Galles, e in Francia, a Ch?teau de Lastours. Come da previsioni i tre equipaggi si sono alternati all'interno dell'abitacolo, con Cristina Gutierrez, prima donna pilota a vincere la Dakar (in questo caso la categoria Challenger) dopo Jutta Kleinschmidt, che ha aperto e chiuso la sessione. In mezzo S¨¦bastien Loeb, nove volte campione mondiale di rally, e Nasser Al-Attiyah, plurivincitore della celebre maratona automobilistica organizzata dall'Amaury Sport Organisation (Aso), hanno avuto l'occasione di saggiare le potenzialit¨¤ del prototipo su vari tipi di fondo sterrato. Il tutto sotto lo sguardo attento di Tiphanie Isnard, team principal di un sodalizio sportivo?The Dacia Sandriders?che ha completato la prima fase di test superando tutte le aspettative, anche a fronte di pochissimi problemi tecnici riscontrati?dagli equipaggi. A motori spenti Dacia ha reso noto di aver effettuato alcuni interventi, apportando le dovute modifiche, per provare a risolvere alcuni problemi di sistemazione dei piloti e dei navigatori all'interno dell'abitacolo.
dacia sandrider: essenziale e performante
¡ª ?Dacia Sandrider ¨¨ un prototipo a trazione integrale 4x4 che rispecchia fedelmente i valori chiave del brand. Oltre a rilanciare il tema dell'essenzialit¨¤ che gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo, nella produzione e nella commercializzazione delle vetture stradali, infatti, la casa romena di propriet¨¤ del gruppo Renault punta a ritagliarsi un ruolo da protagonista nel mondo del motorsport presentandosi ai nastri di partenza della Dakar e delle altre prove?del Fia World Rally-raid Championship con un veicolo performante e robusto, sviluppato in sinergia con Prodrive, di?categoria Ultimate T1+. Si tratta di un modello basato su un telaio tubolare (complessivamente si stima una riduzione del peso di circa 15 kg rispetto ai prototipi comparabili) e dotato di una carrozzeria in fibra di carbonio, con?un motore?V6 3 litri biturbo?a iniezione diretta da?360 Cv?a 5mila giri/min e 539 Nm di coppia abbinato a un?cambio sequenziale a 6 rapporti. Sotto il cofano la casa romena ha optato per un?propulsore compatto e meno pesante che verr¨¤ alimentato da un carburante sintetico prodotto da Aramco combinando l'idrogeno rinnovabile con l'anidride carbonica (CO2) catturata, ottenendo cos¨¬ un prodotto a basso contenuto di carbonio compatibile con i motori odierni. Un cambiamento significativo rispetto al prototipo?Hunter T1+ targato Prodrive (e spinto da?un 3.5 litri V6 twin turbo in grado di erogare una potenza massima di oltre 400 Cv)?che, con i colori del team?Bahrain Raid Xtreme, ha terminato l'edizione 2024 sul terzo gradino del podio, proprio con S¨¦bastien Loeb e Fabian Lurquin. A livello di dimensioni, invece, le modifiche non sono cos¨¬ rimarcate, visto che il passo (3mila mm per la Dacia contro i 2.900 mm del prototipo Hunter) e la larghezza (2.300 mm per la vettura inglese, 2.290 mm per il veicolo romeno), sono molto simili tra loro, contrariamente alla lunghezza (il riferimento ¨¨ 4.500 mm, Sandrider si ferma a quota 4.140 mm) e?all'altezza (da?1.850 mm?si ¨¨ scesi a quota?1.810 mm.
dacia sandrider: la tecnologia di bordo
¡ª ?Per la versione definitiva bisogner¨¤ attendere fino alla partenza della Dakar 2025, visto che nel corso delle ultime sessioni di test sono state provate alcune soluzioni che potrebbero essere impiegate proprio durante le competizioni. Di sicuro la Dacia Sandrider sar¨¤ presente alle varie tappe della prossima edizione del Fia World Rally-raid Championship con sottoscocca e paraurti rinforzati, carrozzeria in carbonio, sospensioni a doppio triangolo e cerchi in alluminio da 17 pollici e pneumatici Bf Goodrich. A livello di strategia e di sostenibilit¨¤, il team conta di impiegare ruote di scorta non?carenate, in modo da rendere pi¨´ facile l'utilizzo, e di garantire un rapido accesso agli attrezzi di bordo, che potranno essere appoggiati su un'apposita superficie magnetica integrata nella carrozzeria.?All'interno dell'abitacolo saranno presenti, inoltre, i sedili Sabelt rivestiti di tessuti specifici e antibatterici in grado di regolare l'umidit¨¤. Per quanto riguarda la tecnologia di bordo, i tecnici di?Dacia e Prodrive?si sono consultati ripetutamente con gli equipaggi, attesi dal deserto del Marocco e, successivamente, dell'Arabia Saudita, per provare a cercare delle soluzioni ideali in vista del debutto in gara. In particolare il tema della visibilit¨¤ ¨¨ stato particolarmente gettonato e ricorrente, anche a fronte della necessit¨¤ degli ingegneri di installare alcuni schermi digitali che trasmettono informazioni in tempo reale di ogni tipo, dalle condizioni del veicolo alla pressione degli pneumatici, fino alle istruzioni relative alla navigazione della tappa in corso. Rispetto alle tradizionali gare di rally, infatti, nei raid le indicazioni definitive sul percorso di gara vengono inviate ai team solamente un'ora circa prima della partenza. A tal proposito, per evitare brutte sorprese a bordo di ciascuno dei tre prototipi, Dacia confida su un innovativo sistema elettrico che promette di offrire una mantenere una potenza ottimale, anche in condizioni estreme, all'intera strumentazione di bordo.
dacia sandrider: le sensazioni dei piloti?
¡ª ?In attesa del debutto in gara, previsto al Rally del Marocco di inizio ottobre, i tre portacolori del team The Dacia Sandriders hanno espresso la propria soddisfazione per la progressiva evoluzione della vettura. "La prima volta che ho preso in mano Sandrider ¨¨ stato sul terreno friabile di Ch?teau de Lastours - ha spiegato Nasser Al-Attiyah?al termine dei test - e ne sono rimasto davvero impressionato. L'ho trovato facile da guidare, veloce e prestazionale. Abbiamo percorso 270 chilometri il primo giorno e altrettanti il secondo. Non ci sono stati problemi ed ¨¨ stato un grande piacere guidarlo". Anche i compagni di squadra del pilota qatariota hanno concluso la fase di test senza riscontrare particolari problemi. "Avere l'opportunit¨¤ di vedere Dacia Sandrider in azione e percorrere i miei primi chilometri a bordo ¨¨ stato incredibile - ha aggiunto Cristina Gutierrez - Mi sento molto a mio agio su Sandrider, il che mi ha reso pi¨´ facile adattarmi alla categoria T1+, che ¨¨ piuttosto diversa dalla categoria T3 in cui avevo corso finora. Mancano ancora molti giorni di test importanti, ma, nel complesso, siamo molto soddisfatti del lavoro del team. Non potremmo chiedere di pi¨´ all¡¯auto a questo stadio dello sviluppo e sono molto impressionata dal livello di prestazioni di Dacia Sandrider". "I test sono andati molto bene. Ho fatto una giornata nel Regno Unito e due in Francia - ha affermato S¨¦bastien Loeb - Abbiamo lavorato sulle sospensioni e sul differenziale per trovare il giusto equilibrio con l'auto e sono proprio soddisfatto del risultato. Il motore ¨¨ andato benissimo fin dall'inizio e con l¡¯auto non abbiamo avuto problemi. ? la prima volta che guido una vettura gi¨¤ a posto fin dai primi giri".
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