dominatore
Leggenda Dixon, per la sesta volta la IndyCar ¨¨ sua. Ora il mito Foyt ¨¨ a un passo
Dall¡¯altra parte dell¡¯oceano c¡¯¨¨ un mondo che corre veloce come e pi¨´ della Formula 1, e da un po¡¯ di tempo in qua sembra farlo in parallelo. Solo in leggero ritardo, si direbbe. Per il resto ¨¨ molto simile. Come qui c¡¯¨¨ un mito che sembrava irraggiungibile, i 7 titoli Mondiali di Schumacher, e che sta per essere raggiunto, anche l¨¤ , nella Indy Car Series, il primato ¨¨ di 7 titoli. Lo detiene, dal 1979, Anthony Joseph, per tutti A.J., Foyt Jr. E anche l¨¤, come Lewis Hamilton in F.1, c¡¯¨¨ un pilota che adesso sembra davvero potercela fare. Si chiama Scott Dixon, ha 40 anni, ¨¨ neozelandese e ieri ha conquistato il titolo per la sesta volta.
Sempre con Ganassi
¡ª ?Detto questo, di differenze ce ne sono eccome. Di sicuro Dixon ha avversari veri. Nel senso di piloti in grado di batterlo, anche perch¨¦ in Indy, si sa, la macchina, intesa come telaio, ¨¨ uguale per tutti, peraltro costruita da noi, dalle parti di Parma, a Varano de¡¯ Melegari, dalla Dallara. Le varie squadre poi possono scegliere tra motori Honda o Chevrolet. Dixon da qualche anno ha un Honda, ma nel passato ha trionfato anche con Chevy. La squadra per¨° negli anni non l¡¯ha mai cambiata, ed ¨¨ quella di Chip Ganassi, la stessa per cui Alex Zanardi ha vinto 2 campionati ai tempi della Cart.
La tripletta a inzio anno
¡ª ?A differenza di Hamilton, Dixon ha avversari che possono batterlo. Tanti, uno su tutti: Josep Newgarden, che ha 10 anni meno di lui. Nelle ultime 4 stagioni si sono divisi i titoli: 2017 Newgarden, 2018 Dixon, 2019 Newgarden. Stavolta era il suo turno, quindi, e Scott se lo ¨¨ preso. Cominciando subito a mettere le cose in chiaro. Nel senso che non appena c¡¯¨¨ stato il via libera per un calendario ridotto dalla pandemia, ha fatto uno, due e tre. Ha vinto la gara di apertura a Fort Worth, e poi la seconda a Indianapolis, quindi anche la terza a Elkhart Lake. Dopodich¨¦ ha amministrato, ma senza risparmiarsi: alla 500 Miglia ¨¨ arrivato secondo dopo Takuma Sato, ha rivinto a Madison e poi forse s¨¬, si ¨¨ guardato un po¡¯ indietro. Perch¨¦ ad un certo punto aveva 117 punti su Newgarden.
Ieri la gara decisiva in Florida
¡ª ?Ed ¨¨ arrivato a ieri, all¡¯ultima tappa di St.Petersburg, in Florida, con quel vantaggio ridotto a 32 punti. Ugualmente, in caso di successo del rivale, gli sarebbe bastato arrivare nono. E in effetti Newgarden ha vinto, quarto successo stagionale anche per lui. Ma Dixon era l¨¬, subito dietro. In mezzo tra s¨¦ e l¡¯unico avversario di cui gli interessava ha lasciato inserire il messicano Pato O¡¯Ward, e si ¨¨ messo sul podio anche lui, cos¨¬ da poter celebrare in modo in modo adeguato. ¡°Ho avuto una gara che ¨¨ andata via liscia¡±, ha detto Dixon alla fine, subito dopo che Newgarden era stato il primo a complimentarsi con lui. ¡°Devo riconoscere a Josef di aver fatto una grande gara e di averci messo sotto pressione¡±, ha aggiunto.
¡°Born Runner¡±
¡ª ?Come detto, Dixon viene dall¡¯altra parte del Mondo, ¨¨ nato in Australia e cresciuto in quello che ¨¨ il suo vero Paese, la Nuova Zelanda, dove quando aveva 13 anni gli diedero una patente speciale per correre. Da allora non si ¨¨ pi¨´ fermato. Laggi¨´ ha vinto campionati di tutti i generi, Formula Vee, Formula Ford, Formula Holden, poi ¨¨ andato in America. Dove lo chiamano Iceman, come Kimi Raikkonen. Dopo aver vinto quattro titoli di IndyCar, la Universal ha capito che lui ¨¨ un pilota simbolo. E quindi ha deciso di fare un film su di lui. Si intitola ¡°Born Racer¡±, e si capisce che il letterale ¡°nato corridore¡± non rende del tutto l¡¯idea. ? un documentario che racconta tutto, dagli inizi, un classico dei piloti figli di non-miliardari: le trasferte al risparmio, in tenda, con Ron, il pap¨¤ che per farlo correre aveva contratto debiti rivelati solo qualche anno dopo a mamma Glenys. Le vittorie, la decisione di emigrare, non verso l¡¯Europa e il sogno della Formula 1, ma in America e i suoi intricati campionati.
Un francobollo in Nuova Zelanda
¡ª ?Due stagioni in Cart e poi la decisione del suo team (di allora e di oggi), il Chip Ganassi, di trasferirsi nell¡¯altra met¨¤ in cui ai tempi era diviso l¡¯universo delle ruote scoperte in America, l¡¯Indy. E lui l¡¯ha vinta subito, nel 2003, ultimo titolo, suo e di chiunque altro, con un telaio non-Dallara (era G-Force) e con motore Toyota. Rivince nel 2008 (Honda-Dallara), anno cruciale, perch¨¦ ¨¨ quello della riunificazione tra Cart e IRL, perch¨¦ Dixon sposa Emma Davies, gi¨¤ campionessa britannica degli 800, e perch¨¦ centra quella che ad oggi ¨¨ la sua unica vittoria a Indianapolis. In Nuova Zelanda ¨¨ una star. Conquista l¡¯Halberg Award, il premio di sportivo dell¡¯anno che normalmente danno a rugbisti, canottieri e velisti: non l¡¯aveva mai preso nessun pilota. Lo mettono persino su un francobollo, come solo Denny Hulme e Bruce McLaren.
L¡¯ultima gara del 2013, Montoya beffato
¡ª ?Vince ancora nel 2013. E poi di nuovo nel 2015, prima a Daytona, che non c¡¯entra col suo campionato ma fa sempre curriculum. E poi il quarto titolo nella Indycar, col terzo motore diverso, Chevrolet. E con un po¡¯ di fortuna: all¡¯ultima gara, a Sonoma, per esser campione deve arrivare primo e sperare che Montoya resti indietro. Succede: lui vince, Juan Pablo ¨¨ 6¡ã. La classifica dice che sono tutti e due a 556 punti, ma siccome Dixon ha vinto tre gare e il colombiano due, il titolo ¨¨ suo.
Quando rest¨° senza benzina (2 volte)...
¡ª ?E alla fine ¨¨ stato un risarcimento per tutte le sfortune degli anni precedenti. Per la benzina che gli era mancata, letteralmente. Davvero, per due volte il titolo gli ¨¨ sfuggito perch¨¦ si ¨¨ fermato a sul pi¨´ bello. Era capitato nell¡¯ultima gara del 2009 a Homestead, e ancora prima nel 2007 a Chicago. Anche quella volta all¡¯ultima gara di stagione: Franchitti aveva 3 soli punti pi¨´ di lui. A 5 giri dal termine Dixon ¨¨ 1¡ã, Franchitti secondo. A meno 3 giri lo scozzese dal cognome italiano attacca: i due restano appaiati per tutto il giro, ma Scott resiste, ¨¨ davanti, ¨¨ solo, ¨¨ campione. Fino all¡¯ultimo giro, quando accosta, parcheggia, ¨¨ senza carburante. Pazzesco.
Il volo a 350 all¡¯ora alla 500 Miglia
¡ª ?? per¨° anche vero che nel bilancio con la sorte Dixon deve mettere anche quanto accaduto il 28 maggio 2017 , alla 500 Miglia Indianapolis. Al 54¡ã giro, con Fernando Alonso in testa, la ruota anteriore destra della Honda-Dallara di Scott sale sulla posteriore sinistra dell¡¯auto di Jay Howard. E lui vola via, letteralmente, a 220 miglia all¡¯ora. Che tradotto fanno 350 e pi¨´ km/h. Il fianco destro della sua monoposto si accartoccia a cavallo del muretto, lui esce indenne. ¡°Non ¨¨ stato il mio primo incidente, non sar¨¤ l¡¯ultimo. Posso solo ringraziare San Dallara¡±, avrebbe commentato. ¡°Il nostro mestiere ¨¨ cos¨¬, bisogna riprendersi in fretta¡±. Il che spiega piuttosto bene perch¨¦ lo chiamano Iceman.
¡°Sette ¨¨ meglio di sei...¡±
¡ª ?Se ne pu¨° persino sorridere, adesso che Dixon ha vinto il 6¡ã titolo. ¡°Sono tanto motivato per una ragione: che odio perdere¡±, ha detto tempo fa in un¡¯intervista. E cos¨¬ ¨¨ diventato il pi¨´ vincente. Ma in modo molto diverso da Hamilton o da Marquez. Dixon non ¨¨ un dominatore, non martella pole e vittorie. E¡¯ uno costante, che sbaglia pochissimo e spreca ancora meno. In questo senso il 2020 ¨¨ stato la summa di questa sua filosofia. E adesso gliene manca ancora solo uno, ancora un titolo e sar¨¤ come Foyt. Per¨° lo sa che per lui non funziona come per Hamilton. In Indy ¨¨ tutto parecchio pi¨´ complicato: ¡°Adesso (il settimo titolo, ndr) diventa ovviamente l¡¯obiettivo. Ma ¨¨ dura, come si pu¨° ben vedere¡±. Per¨° ¨¨ vero che, come ha concluso lui: ¡°Six is good, Seven sounds better¡±. Sei ¨¨ buono, sette suona meglio.
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