Dani Pedrosa, dalla MotoGP al GT con Lamborghini: “La carriera di Marquez...”

Dalle due alle quattro ruote. Un trend sempre più diffuso e che viene vissuto da vari piloti che hanno corso in moto come una seconda vita sportiva. Da oggi, venerdì 1° aprile 2022, questo trend coinvolge ufficialmente anche Dani Pedrosa. Il tre volte Campione del Mondo nel Motomondiale (in 125 cc nel 2003, in 250 cc i due anni successivi) ha scelto il monomarca Lamborghini Super Trofeo come trampolino di lancio per la sua avventura con le quattro ruote, anche se “l’obbiettivo, per il momento, è divertirsi e imparare cose nuove”. Giornata di apprendistato per il Camomillo, sceso in pista sia nel corso della mattinata che nel pomeriggio per le prove libere (Team Rexal Fff Racing condividendo il sedile con Antonin Borga) e che tornerà in azione a Misano e Portimao. Ma già da sabato si fa sul serio all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari, con le qualifiche alle 10.40 e Gara 1 alle 16.05.

Dani Pedrosa, con quale spirito approccia la sua prima gara in macchina?

“Lo scopo è quello di divertirmi. Cercare di unire l’adrenalina della competizione allo spirito di imparare cose nuove, è questo ciò che mi ha spinto ad accettare questa sfida. In questa fase sto imparando e mi sto ambientando: le regole, la maniera di guidare, le linee e tutte le cose da fare mentre stai guidando sono molto diverse rispetto alla moto. ? la prima volta che ho la comunicazione per radio, è la prima volta che condivido l’abitacolo con un altro pilota e sono tutte cose nuove per me. Impossibile fare tutto bene alla prima volta, poco a poco imparo tutto”.

Che effetto le fa avere l’ingegnere che le parla mentre guida?

“? qualcosa di strano, tutto di un colpo ti arriva l’informazione e il difficile è rispondere mentre stai guidando ad alte velocità. Devo prestare attenzione a schiacciare il bottone giusto per rispondere alla radio, perché ci sono tanti tasti e schiacciare quello sbagliato è un attimo. Però è fattibile, in rettilineo c’è tempo per fare queste cose, in moto è molto diverso”.

Ha fatto una preparazione fisica mirata?

“Non proprio. Il collo e i muscoli delle spalle sento che danno un po’ fastidio, sicuramente sono tra i più sollecitati e vanno allenati per questo stile di guida”.

Qual è stata la prima sensazione del primo giro in macchina??

“Va molto forte. Tanta potenza, cambio corto che garantisce grandi accelerazioni. Dopo averci preso un po’ la mano noti anche la potenza frenante: impressionante, ti porta a frenare molto tardi”.

I test e le prove libere come sono andate invece?

“Durante i test ho fatto pochi giri, ho cercato di imparare il più possibile per iniziare a conoscere la macchina. Nelle FP1 del venerdì di Imola c’era tanto traffico in pista, mi dovevo spostare per far passare quelli che andavano più forte e sono più volte andato fuori traiettoria sporcando le gomme con i residui degli pneumatici lasciati giù dagli altri e perdendo grip. Mentre nelle FP2 ho cercato di seguire di più le linee, ho girato meglio e per più tempo”.

Qual è il filo conduttore tra due e quattro ruote?

“In questo momento non saprei ancora dirlo, sto notando molte più differenze che similitudini. Magari tra un po’ di sessioni noterò qualche somiglianza”.

Eventualmente sarebbe interessato a correre in macchina in altri campionati e/o in altre discipline?

“Presto per dirlo, sono aperto a varie opzioni. La mia priorità rimane aiutare Ktm in MotoGP per lo sviluppo della moto. Questa è la prima esperienza in macchina, punto a divertirmi e fare esperienza. E se il livello raggiunto mi soddisferà, valuterò altre esperienze con le quattro ruote”.

Ottavo tempo assoluto nelle FP1, dodicesimo nelle FP2. Quali consigli le ha dato il suo compagno di squadra Antonin Borga?

“Prova a darmi i dettagli di come guidare la macchina. Io gli spiego il mio feeling e lui mi dice dove posso migliorare, quali linee fare in alcuni punti della pista. Avessi la possibilità di stare al suo fianco capirei più rapidamente come guidare in alcuni punti, ma potendo salire solo una alla volta in macchina l’unico motivo di confronto è parlarsi. Quanto tagliare o quanto aprire prima il gas va poi a mia sensazione. Con la telemetria capisco più velocemente, perché sono abituato a leggerla. E con essa davanti ci confrontiamo”.

Avete provato a fare il cambio pilota?

“Ci stiamo prendendo la mano, perché lui è molto alto in confronto a me. Io uso un sedile più stretto e ci dobbiamo sincronizzare. La prima gara parto per secondo e poi ci alterniamo per la seconda, vedremo come andrà il cambio pilota in gara”.

Spera e pensa che qualche altro pilota del Motomondiale segua le sue orme e quelle di Valentino Rossi raggiungendovi in pista con le quattro ruote?

“Non lo so, può darsi. Valentino è sicuramente quello con più esperienza sotto questo punto di vista, ha fatto gare di rally e in pista in passato, io sono totalmente nuovo. Vedremo se arriverà qualcun altro”.

Capitolo MotoGP: dove può arrivare la Ktm dopo un avvio scintillante?

“Siamo contenti di come sono andate le prime due gare, speriamo di poter rimanere lì, ma sappiamo che il campionato è lungo, c’è chi trova il setup corretto, chi trova feeling con le gomme e così via. La MotoGP non è più ‘monotematica’ come prima, ci possono essere tante sorprese durante l’anno e bisogna essere sempre aggiornati per stare al passo. Bisogna lasciar passare un paio di gare per capire come si stabilizza il campionato”.

Chi si giocherà il Mondiale?

“A questo punto della stagione è difficile da dire, però penso che i valori in campo siano quelli visti alla fine della scorsa stagione, con Quartararo e Bagnaia davanti. Bastianini è partito forte, i nostri due piloti Ktm hanno fatto due gare super, è difficile prevedere cosa succederà il prossimo GP”.

E poi c’è Marquez. ? davvero compromessa la sua carriera?

“Questa è una cosa che può sapere solo lui e il suo staff medico. Forse non lo sanno neanche loro di preciso. Un problema così è difficile da capire, gli auguro il meglio”.