Schwazer, Strasburgo apre: il ricorso alla Corte Europea ¨¨ ammissibile
Non tutte le strade portano a Strasburgo. Ma qualcuna s¨¬. Per esempio quella che ha riaperto marted¨¬ il caso di Caster Semenya, grazie all’intervento della Corte Europea dei diritti dell’uomo, che ha stabilito una discriminazione ai danni dell’atleta sudafricana nelle regole di World Athletics che le impongono di ridurre artificialmente i livelli di testosterone per competere alle Olimpiadi e ai Mondiali nelle distanze dai 400 al miglio. Una svolta clamorosa. E che, riconosciute le debite distanze fra due vicende diversissime fra loro, rimbalza anche sulla storia di Alex Schwazer. Perch¨¦ l’olimpionico altoatesino ha bussato proprio alla porta della Cedu nel maggio 2022 superando il primo step, il vaglio preliminare, una prima lettura che - precisiamolo - ¨¨ solo l’inizio di un approfondimento giuridico lungo e complesso. In ogni caso, nella casistica generale i ricorsi per l’80% sono dichiarati subito inammissibili. Non ¨¨ successo per quello presentato per conto di Schwazer dai legali dello studio Saccucci & Partners e dallo studio Brandstaetter che ha seguito l’atleta in tutte le vicende giudiziarie nate dalla sua sempre negata positivit¨¤ al testosterone del 2016.
Ma che cos’¨¨ la Cedu, che potere ha e quando entra in scena? “Si tratta di un’istanza giurisdizionale che agisce sui casi di violazione dei diritti garantiti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo in uno degli Stati che fanno parte del Consiglio d’Europa”, spiega l’avvocato Valentina Cafaro, che ha lavorato al ricorso di Schwazer. In pratica, l’iniziativa deve essere formulata chiamando in causa un Paese, in questo caso la Svizzera, il capolinea dove finisce l’itinerario della giustizia sportiva con le due tappe conclusive del Tas e del Tribunale federale svizzero o Corte Suprema. Tappe che Schwazer ha percorso, sbattendo per¨° sul muro del no alla riapertura del processo nonostante l’ordinanza del Gip di Bolzano che lo aveva prosciolto parlando di “manipolazione con alto grado di probabilit¨¤ razionale”.
I punti chiave del ricorso sono due: “Da una parte - dice sempre Valentina Cafaro - l’articolo 8 sulla violazione del diritto alla vita privata e familiare, avvenuta negando la possibilit¨¤ di svolgere la sua attivit¨¤, visto che non si ¨¨ voluto riaprire il caso. Dall’altra l’articolo 6 che riguarda il diritto a un nuovo processo, negato sulla base di argomentazione non legali, del tutto interpretative”. ? un tema che non riguarda solo Schwazer, ma l’intero funzionamento dell’ordinamento sportivo e l’ipotesi di una compressione dei diritti della difesa, anche solo per ragioni economiche visti i costi necessari per sostenere un ricorso in Svizzera. La Corte europea dei diritti dell’uomo - da non confondere con la Corte di Giustizia Europea, quella del caso Bosman - pu¨° formulare osservazioni anche con toni non perentori, il senso della sua attivit¨¤ ¨¨ quello di aiutare uno dei Paesi che ne riconoscono l’autorit¨¤ a risolvere gli elementi di vulnerabilit¨¤ che hanno generato la violazione.
Il percorso
¡ªNel caso Schwazer, ora la vicenda entrer¨¤ nella seconda puntata. Dopo il giudizio di ammissibilit¨¤, si comincer¨¤ a scendere pi¨´ in profondit¨¤. In particolare, la Corte formuler¨¤ alcuni rilievi/domande alla Svizzera sulla base del ricorso e della controversia. Il governo elvetico risponder¨¤ ufficialmente e ci saranno poi le controdeduzioni dei legali di Schwazer. Alla fine, arriver¨¤ la decisione. Questo percorso, per¨°, pu¨° durare anni: a decidere sulla durata, l’urgenza e la delicatezza della materia. Per ora il caso ¨¨ stato registrato con un numero di ruolo. Siamo per¨° solo nelle fasi iniziali anche se un primo sbarramento ¨¨ stato superato.
Precedenti
¡ªIl tema della specificit¨¤ della giustizia sportiva, nella sua dimensione nazionale e internazionale, non ¨¨ nuovo. Quali sono i limiti dell’autonomia? E quando questa autonomia lede i diritti di chi deve ricorrere contro una condanna? ? giusto che l’ultima parola su una vicenda di doping sia affidata a giudici di un solo Paese, quelli della Corte Suprema della Svizzera? A queste domande, la Cedu ha risposto affermando l’indipendenza dei giudici sportivi di ultimo grado: ricordate il caso di Adrian Mutu con il maxi risarcimento al Chelsea a cui fu condannato il calciatore rumeno dopo la positivit¨¤ al doping? Tuttavia in un altro caso, quella della pattinatrice Claudia Pechstein, squalificata per valori fuori norma del suo passaporto biologico, i giudici di Strasburgo, pur riconoscendo l’imparzialit¨¤ degli arbitri sportivi, censurarono la decisione del Tas di non aderire alla richiesta di udienza pubblica formulata dall’atleta. In quel caso, poi, ¨¨ intervenuta la Corte Costituzionale tedesca che ha riconosciuto nel 2022 una violazione dei diritti fondamentali. L’ennesimo esempio di un contrasto fra “giustizie” che non ha ancora trovato un punto di compromesso.
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