? di Yulimar Rojas, capello corto viola, l’acuto del meeting di Madrid, settima e ultima tappa Gold del World Indoor Tour (“La finale”) , dove protagonisti sono anche sei atleti italiani. Pronti-via e la 26enne venezuelana, alla prima gara dell’anno, lascia subito il segno. La campionessa olimpica, in una gara di triplo nella quale le donne gareggiano insieme agli uomini, al quinto tentativo atterra a 15.41, a due soli centimetri dal proprio record del mondo al coperto, ottenuto due anni fa sulla stessa pedana spagnola. Nella serie anche un 15.35 (alla seconda prova), un 14.90 (alla sesta) e tre nulli. Una cavalletta fenomenale. Al terzo posto, con 13.63, Ottavia Cestonaro.
Atletica
Madrid: Rojas vola nel triplo. Iapichino a 6.45, Weir e Ponzio bene nel peso
La venezuelana, all’esordio 2022, atterra gi¨¤ a 15.41. Zane e Nick terzo e quarto nel peso con 21.40 e 21.14, Sabbatini quarta nei 1500 (4’10”25)
Weir e Ponzio
¡ªUn’altra gara dagli alti contenuti tecnici, quella del peso, si colora anche d’azzurro. Vince il polacco Konrad Bukowiecki con un gran 21.91 (poi mostrando un eloquente “Stop war”) sul croato Filip Mihaljevic (21.83); alle loro spalle, con regolarit¨¤ non indifferente, ecco Zane Weir (21.40, a 10 centimetri dal fresco personale) e Nick Ponzio (21.14) che, per l’occasione, sceglie una maglia a strisce verticali tricolori, vistosa come sempre. Ponzio finisce terzo nella classifica del World Tour (con 13 punti), dietro Bukowiecki e Mihaljevic (nell’ordine, appaiati a 17). Se Nick avesse vinto la gara, si sarebbe imposto nel Tour, conquistando quindi una wild card personale per i Mondiali di Belgrado e garantendo all’Italia la possibilit¨¤ di una terza convocazione. Leo Fabbri forse ci sperava...
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Iapichino
¡ªIl terzo posto di Larissa Iapichino nel lungo con 6.45, in una gara vinta dalla britannica Lorraine Ugen con 6.67, vale una doppia interpretazione: positiva, perch¨¦ la fiorentina, dopo aver litigato con la pedana nelle ultime due uscite dell’ultima settimana, infila una serie di sei tentativi senza nulli (6.17, 6.37, 6.45, 6.41, 6.22, 6.10); negativa, perch¨¦ la sua stagione ancora non decolla su misure importanti. Ma ha 19 anni: occorre rispettare i suoi tempi.
Sabbatini-Del Buono
¡ª? caccia ai record nei 1500 femminili. L’etiope Gudaf Tsegay, dopo il 3’54”77 di otto giorni prima a Torun, insegue il proprio record del mondo di 3’53”09, realizzato lo scorso anno a Lievin. Sola gi¨¤ dopo 500 metri, transita ai 1000 in 2’36”78 e alza bandiera bianca, vincendo comunque in 3’57”38. C’era anche una possibile idea di assalto al limite italiano, quel 4’04”01 nelle mani di Gabriella Dorio giusto da 40 anni fa (la vicentina, il 7 marzo 1982, con quel tempo vinse gli Europei disputati al Palazzone di San Siro di Milano). Gaia Sabbatini, reduce dal limite dei 1000 e dalla terza prestazione italiana all-time negli 800 di domenica agli Assoluti di Ancona, ci prova, ma non trova il treno giusto e, nonostante un buon finale, chiude quarta (dietro tre etiopi) col personale in sala di 4’10”25. Non lontana l’amica Federica Del Buono, nona in 4’12”14.
Gli altri
¡ªNel resto del meeting, spicca la sfida tra etiopi dei 3000: il campione olimpico dei 10.000, Samuel Barega (7’34”03) riscatta le due recenti sconfitte subite da Lamecha Girma (7’34”09), ai Giochi argento nelle siepi. I due precedono la coppia spagnola Adel Mechaal (7’35”26)-Mohamed Katir (7’35”73). Pensando a Marcell Jacobs e ai Mondiali serbi, poco da segnalare dai 60: sono dello statunitense Elijah Hall in 6”57.
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