lo studio
Long Covid: una persona su 4 non sa di averlo. Ecco come riconoscerlo
Il Long Covid ¨¨ forse una delle eredit¨¤ pi¨´ misteriose e persistenti della pandemia di SARS-CoV-2. Inizialmente considerato una sorta di prolungamento della fase acuta dell'infezione, oggi ¨¨ chiaro che si tratta di una risposta cronica del sistema immunitario, uno stato infiammatorio perpetuo che non d¨¤ tregua. Sebbene la diffusione delle vaccinazioni abbia contribuito a ridurre significativamente il numero di casi, non ha del tutto eliminato questa condizione, che colpisce ancora circa il 3,5% dei guariti. Per di pi¨´, l¡¯emergere di nuove varianti del virus ha modificato sia la frequenza che i sintomi del Long Covid, rendendoli sempre pi¨´ simili a quelli di un'influenza stagionale (febbre, raffreddore e mal di testa sono i pi¨´ comuni), il che rende la diagnosi una sfida.
la pandemia "sommersa"
¡ª ?Il Long Covid rimane una condizione ampiamente sottodiagnosticata, spesso ignorata sia dai pazienti che dai professionisti sanitari. Un recente studio del Mass General Brigham, pubblicato su Med, ha analizzato oltre 295.000 cartelle cliniche elettroniche?utilizzando algoritmi di intelligenza artificiale basati su tecniche di fenotipizzazione di precisione. I risultati sono sorprendenti: il 22,8% dei pazienti analizzati manifesta sintomi compatibili con il Long Covid; un dato ben superiore rispetto alle stime precedenti, che si attestavano al di sotto del 10%. Ci¨° significa che quasi una persona su quattro potrebbe convivere con questa sindrome senza esserne consapevole.
long covid e varianti attuali
¡ª ?Nonostante il calo formale dei contagi, i dati sui casi di Covid-19 sono ampiamente sottostimati a causa della ridotta frequenza di test diagnostici. Le attuali varianti del virus, come KP.3.1.1 e il lignaggio ricombinante XEC, presentano sintomi sempre pi¨´ simili a quelli di una banale influenza stagionale. Tuttavia, per chi sviluppa il Long Covid, la situazione ¨¨ nettamente diversa. I sintomi persistono per settimane o mesi, trasformando anche un'infezione apparentemente lieve in un¡¯esperienza debilitante. Le nuove varianti hanno influenzato l¡¯evoluzione clinica della sindrome, con una sintomatologia meno grave rispetto alle prime fasi della pandemia ma non per questo meno complessa. La variabilit¨¤ individuale e la durata dei sintomi, spesso imprevedibile, rendono quindi il Long Covid un campo ancora tutto da studiare che richiede un monitoraggio costante e una maggiore consapevolezza da parte della comunit¨¤ scientifica e medica.
Riconoscere e gestire il Long Covid
¡ª ?I principali segnali del Long Covid includono stanchezza cronica, difficolt¨¤ respiratorie e il cosiddetto annebbiamento cognitivo, caratterizzato da problemi di memoria e concentrazione. Sintomi che persistono oltre quattro settimane dalla fase acuta della malattia e che possono influire profondamente sulla qualit¨¤ della vita.
Riconoscere il Long Covid?per¨° non ¨¨ sempre semplice. La diagnosi richiede un approccio integrato, con esami specifici come spirometrie, TAC toraciche e test cardiologici, oltre a valutazioni psicologiche per escludere condizioni sovrapposte. Inoltre,?non esiste al momento una cura definitiva: i trattamenti si concentrano per lo pi¨´ sul contenimento dei sintomi. ? ragionevole pensare di includere inoltre percorsi di riabilitazione fisica, supporto nutrizionale e interventi psicologici?per alleviare i disturbi e migliorare la qualit¨¤ della vita dei pazienti. La vaccinazione, infine, rimane un'arma importante, non solo per ridurre il rischio di infezione acuta, ma anche per diminuire le probabilit¨¤ di sviluppare il Long Covid.
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