PSICOLOGIA
"Perch¨¦ capitano tutte a me?" e altre domande inutili: danni e rimedi
"Perch¨¦ capitano tutte a me? Perch¨¦ a lui s¨¬ e a me no? Perch¨¦ non sono mai all¡¯altezza della situazione? Perch¨¦ mi lasciano tutti?". Questi sono esempi di domande che ciascuno di noi si ¨¨ posto almeno una volta nel corso della propria vita. Domande autocritiche e svalutanti, che, come sottolinea Alessandra Monno, "ledono la nostra autostima e ci mettono in una condizione di incertezza e instabilit¨¤ emotiva".?
Domande inutili, quali sono e perch¨¦ ce le poniamo
¡ª ??Qual ¨¨ la fonte di queste domande? "Nascono - spiega la psicoterapeuta sistemico relazionale - per l¡¯inevitabile paragone tra la nostra e le altrui vite. E ancora, tra la nostra vita reale e la nostra vita ideale, per come l¡¯avevamo immaginata. A volte nascono per la mancata corrispondenza tra la nostra vita reale e le proiezioni della nostra famiglia d¡¯origine, o con gli stereotipi della societ¨¤ in cui siamo immersi". L¡¯esperta punta il dito sulla differenza tra un atteggiamento costruttivo e quello distruttivo: "C¡¯¨¨ una quota di normalit¨¤ nel guardarsi intorno e prendere spunto rispetto a cosa vorremmo essere o quali esperienze vorremmo fare. ? anche giusto mettersi in discussione per cercare di migliorarsi o semplicemente aprirsi a stimoli nuovi. Ci¨° che invece ¨¨ lesivo per il nostro equilibrio ¨¨ un confronto sterile e improduttivo con le altre persone e le loro vite. Siamo tutti diversi, per carattere, esperienze familiari e scala di valori. Altrettanto diverse saranno le nostre scelte, gli obiettivi e le strategie". Il primo passo per evitare di porgersi domande inutili ¨¨, quindi, ispirarsi rispetto al mondo esterno per favorire una crescita personale, ma considerarsi degli esseri umani unici.?
Che succede nel cervello? Quali ripercussioni per la psiche?
¡ª ??Molti studi evidenziano la correlazione tra autocritica e depressione. "Una persona che tende a farsi domande ripetitive e rimuginanti - chiarisce la psicoterapeuta - non porta una riflessione nuova su di s¨¦ e su ci¨° che le accade, ma rimane fissa su uno schema rigido e intrusivo. Risultato: lede la propria autostima e resta ingabbiata in un mondo che sente di non poter cambiare; sviluppa sentimenti di fallimento e ansia perch¨¦ costruisce convinzioni su di s¨¦ di fallimento e passivit¨¤". L¡¯encefalo costruisce delle reti neurali pi¨´ o meno battute e pi¨´ rievochiamo un ricordo o un pensiero e pi¨´ il solco di quella connessione sar¨¤ profondo. "Pi¨´ parliamo e pensiamo in certi modi - chiarisce Alessandra Monno - pi¨´ quella traccia mnestica sar¨¤ potente e totalmente a discapito di altre. ? la nostra memoria emozionale". Descriviamo il processo in modo semplice: "? come se avessimo costruito un¡¯autostrada dove scorrono velocemente pensieri depressivi e critici. Poi c¡¯¨¨ una stradina di campagna dove a fatica, e con non poche difficolt¨¤, camminano pensieri ottimisti e di fiducia. ? chiaro che alla coscienza arriveranno migliaia di 'auto svalutanti' e forse un 'un trattore di apprezzamento'".?
Domande corrette da farsi e strategie vincenti della mente
¡ª ?? fondamentale, quindi, differenziare l¡¯autovalutazione dall¡¯autocritica. "La prima - spiega l¡¯esperta - ¨¨ assolutamente utile ed efficace per comprendere chi siamo e dove siamo rispetto ai nostri obiettivi. Per prendere spunto dagli esempi delle persone che ci circondano e farci ispirare per migliorare. Per comprendere dove abbiamo sbagliato in passato ed evitare di rimettere in atto lo stesso errore. La seconda ¨¨ da evitare perch¨¦, come abbiamo visto in precedenza, chiude il pensiero in un circolo piatto e ricorsivo, aumenta ansia e depressione e non fornisce alcuna indicazione su cosa cambiare e come farlo. Appiattisce le responsabilit¨¤ solo su se stessi tralasciando il contesto, il passato, le altre persone e tutti gli elementi che inevitabilmente devono fare parte dell¡¯analisi della situazione".?
La Parola d¡¯ordine ¨¨ "autocompassione"
¡ª ?Alessandra Monno incoraggia: "Voglio evidenziare che esiste una facolt¨¤ dell¡¯uomo, fondamentale nel processo di autoaccettazione e autoguarigione, che ¨¨ l¡¯autocompassione. Mantenere l¡¯autovalutazione come momento di crescita ¨¨ efficace solo se ci ricordiamo che siamo tutti imperfetti e possiamo provare ansia o essere arrabbiati mantenendo sempre la consapevolezza e il controllo dei nostri stati emotivi. Possiamo utilizzare strategie e percorrere centinaia di strade diverse, ma l¡¯importante ¨¨ arrivare ai nostri obiettivi. E, contemporaneamente, dobbiamo sentirci liberi di soffrire per temi passati o presenti, ma l¡¯importante ¨¨ mantenere gentilezza, disponibilit¨¤ e supporto all¡¯altro, altrimenti quella facolt¨¤ e quella sofferenza l¡¯abbiamo solo sprecata".
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