La vasectomia aumenta il rischio di cancro alla prostata? Le risposte della scienza

Il vasto universo dei contraccettivi include anche metodi più definitivi come la sterilizzazione tubarica per la donna e la vasectomia per l'uomo. Entrambi sono permessi in Italia dal 1978 e nel corso degli anni queste pratiche chirurgiche per evitare gravidanze non volute si sono diffusi sempre di più. Le ultime stime mondiali parlano di 50 milioni di uomini che hanno fatto ricorso alla vasectomia, l'interruzione chirurgica dei condotti che portano gli spermatozoi dai testicoli al pene. Negli anni questo intervento è stato accompagnato da alcune leggende metropolitane, come la possibilità che faccia aumentare il rischio di cancro alla prostata, e in questo 2024 un nuovo studio ha fornito una risposta chiara alla questione.

Prima del 2017 sono stati pubblicati 7 studi sul possibile collegamento, e in quattro di questi non è stato trovato alcun collegamento. In uno studio, invece, ha ipotizzato la possibilità di un lieve rischio di sviluppare un tumore nei 15 anni successivi alla vasectomia, ma anche in quel caso non è stato evidenziato un legame diretto tra le due cose.

Quel lieve rischio in più di sviluppare un tumore è stato spiegato dai ricercatori dell'Università di Oxford con un semplice dato di fatto: gli uomini che si sottopongono a vasectomia sono propensi a controlli più frequenti legati a possibili malattie a trasmissioni sessuale e questo permetterebbe di identificare i tumori a uno stato meno avanzato rispetto a chi non si sottopone regolarmente a controlli.

Uno studio pubblicato nel 2024 sulla rivista scientifica Prostate e condotto in Cina dai ricercatori della Xuzhou Medical University, ha confermato quanto già emerso da studi precedenti: sulla base degli elementi raccolti, i risultati attuali non supportano l'idea che la vasectomia sia un fattore di rischio per il cancro alla prostata.