La scoperta
Le nocciole possibile antitumorale: ecco cosa dice la scienza
Le nocciole sono tra i frutti a guscio pi¨´ apprezzati, sia per il loro sapore che per i tanti benefici per l'organismo. Questi piccoli alleati della nostra salute contengono il complesso vitaminico antiossidante A, C, E e?le vitamine del gruppo B, oltre a sali minerali come potassio, fosforo, calcio e magnesio e i preziosi polifenoli che proteggono le cellule dal danno ossidativo. Non solo. Alcune biomolecole attive presenti nelle nocciole potrebbero addirittura essere di supporto contro i tumori del fegato.
Nocciole e tumore al fegato: la studio italiano
¡ª ?A rivelarlo ¨¨ un nuovo studio condotto dai ricercatori dell'Enea, l'agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, secondo i quali le biomolecole attive contenute in un estratto della nocciola tradizionale del viterbese, la Tonda Gentile Romana, sarebbe in grado di stimolare in modo significativo il livello intracellulare delle due molecole di microRNA nelle cellule tumorali di fegato, inibendone la proliferazione e causandone la successiva morte in vitro.
"Abbiamo dimostrato che il nostro estratto di nocciola ¨¨ in grado di uccidere cellule tumorali in vitro, attraverso una specifica azione diretta che favorisce il ripristino delle condizioni fisiologiche di crescita del tessuto epatico", ha spiegato Barbara Benassi della divisione Biotecnologie dell¡¯ENEA, autrice della ricerca in collaborazione con la collega Maria Pierdomenico.
I risultati dello studio, pubblicati sulla rivista internazionale Natural Product Research, hanno dimostrato come queste biomolecole attive siano in grado di intervenire nel contenuto intracellulare di due piccole molecole di RNA: "Nel tessuto malato il livello intracellulare dei due microRNA diminuisce rispetto alla controparte sana, causando la proliferazione neoplastica", ha sottolineato Benassi, anticipando come questa scoperta potrebbe rappresentare una delle chiavi per comprendere le propriet¨¤ antitumorali di nuove formulazioni farmaceutiche per applicazioni in campo oncologico.
"Riportare a livelli normali i due microRNA ¨¨ una delle possibili strategie ¡®intraprese¡¯ dai nuovi farmaci per ridurre la progressione della malattia tumorale; parallelamente, mantenere sotto controllo la loro integrit¨¤ intracellulare, evitando che diminuiscano nell¡¯arco della vita di un individuo, rappresenta una possibile strategia di prevenzione verso la trasformazione in neoplasie", ha proseguito la ricercatrice che ¨¨ gi¨¤ pronta a passare alla fase successiva dello studio.
Il prossimo passo degli esperti dell'ENEA sar¨¤ l'identificazione, con maggiore precisione rispetto a quello che sappiamo oggi, delle biomolecole attive responsabili di tale effetto citotossico contro le cellule tumorali, anche a partire da uno studio preliminare in silico che ha gi¨¤ individuato alcuni possibili candidati.
"Alcune sostanze derivanti dall¡¯acido caffeico e dalle catechine, di cui l¡¯estratto di nocciola ¨¨ ricco, sulle quali ¨¨ necessario condurre ulteriori approfondimenti in modelli preclinici pi¨´ complessi in vitro e in vivo, per validare la potenziale efficacia di nuove formulazioni quali innovativi coadiuvanti terapeutici per la cura del tumore al fegato¡±, ha concluso Barbara Benassi.
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