Sinner, la partita al Tas: tutto quello che c'è da sapere in sette domande

Adesso che le palline delle partite ufficiali non rimbalzeranno per un po’. Adesso che, per qualche settimana, non ci saranno altri trofei da conquistare. E che Jannik Sinner, tra meritati festeggiamenti e giuste vacanze, si godrà quel che ha realizzato in un 2024 tutto da incorniciare, le attenzioni sul suo conto si riverseranno inevitabilmente sul caso doping che lo coinvolge. La Wada, l’Agenzia mondiale antidoping con base a Montreal ha presentato, come è noto, ricorso al Tas, al Tribunale arbitrale dello sport con sede a Losanna contro la decisione assunta dall’Itia, l’Agenzia internazionale per l’integrità del tennis operante da Londra che, dopo essersi rivolta a un tribunale indipendente, ha dichiarato l’azzurro innocente per la doppia positività di marzo al Clostebol. Si tratta di uno steroide contenuto nel Trofodermin, cicatrizzante utilizzato dall’ex fisioterapista dell’altoatesino, Giacomo Naldi, per curare una ferita a un dito. Circa la vicenda, sono però ancora tante le domande in attesa di risposta. E a questo punto è necessario provare a chiarirne i contorni. Anche temporali.

1. cosa sara' chiamato a giudicare il tas?

Non la legittimità della decisione di primo grado, ma il merito dei fatti. I difensori di Sinner dovranno spiegare come la sostanza proibita sia entrata nel corpo dell’atleta, dimostrare che la stessa non sia stata assunta volontariamente (ma la Wada ha già accettato la tesi) e che Jannik non sia stato negligente o significativamente negligente.

2. cosa rischia il numero uno del mondo?

Sinner, se non verrà riscontrata negligenza, verrà giudicato non colpevole e non subirà sanzioni. In caso contrario, dovrà scontare una squalifica che andrà da un minimo di 12 mesi a un massimo di 24. Ipotizzare stop di “qualche mese” è un errore.

3. perche' la wada ha presentato ricorso?

Evidentemente perché ritiene che vi siano elementi concreti per sostenerlo, siano essi prove del procedimento Itia mal valutate o altro. Fino al punto di correre il rischio di un rigetto tout court.

4. quando si pronuncera' il tas?

Al momento non ci sono certezze. Dipenderà anche da quando il collegio arbitrale preposto verrà definito: in un momento comunque successivo alla deposizione della memoria d’appello della Wada e di quella del giocatore. Come da regolamento Tas, sarà composto da tre membri. Un arbitro scelto dall’”accusatore”, uno dall’”imputato” e il terzo, il Presidente, nominato dai due di parte. Se questi non troveranno un accordo, la designazione spetterà al Tas stesso. Il processo, in linea di massima, se le parti concorderanno (è un passo obbligato), potrà forse svolgersi in febbraio. Calendario Atp alla mano, dopo gli Australian Open e prima dei tornei sul cemento statunitense.

5. chi saranno gli arbitri?

Nemmeno in questo caso ci sono garanzie. La Wada ha indicato il proprio arbitro contestualmente alla presentazione del ricorso. Si tratterebbe di un personaggio particolarmente intransigente. I legali dell’azzurro potrebbero invece aver fatto cadere la scelta sullo statunitense Jeffrey Benz, già per esempio nel panel del Tas che ha giudicato il caso della tennista romena Simona Halep e in quello, presieduto dall’italiano Fabio Iudica, nominato per il famigerato caso legato ai Giochi di Pechino 2022 della pattinatrice di figura russa Kamila Valieva (sport che lo stesso Benz, negli anni Ottanta, ha praticato a buoni livelli). Infine, il Presidente. Si fa il nome del 60enne tedesco Ulrich Haas, professore in legge all’università di Zurigo e avvocato ad Amburgo. Molto stimato, sarebbe un Presidente di garanzia.

6. c'è la possibilità di un patteggiamento?

Il Codice Tas in materia di Arbitrato che sarà applicato per il caso prevede espressamente la possibilità di ricorrere a un procedimento di mediazione. ?In teoria – spiega l’avvocato milanese Marco Consonni, che si occupa di questioni sportive spesso connesse alla materia antidoping - le parti potrebbero rendersi disponibili a una mediazione per trovare una composizione della controversia al di fuori del Tas. Da questo procedimento sono escluse le controversie disciplinari, tra cui quelle in materia antidoping, che però possono rientrarvi se le parti si trovano d’accordo. Sinner, poiché in ambito conciliativo ogni tipo di soluzione negoziale sarebbe possibile, potrebbe beneficiare di un accordo che comporterebbe effetti più lievi rispetto a una decisione sfavorevole, definitiva e non impugnabile. I sistemi di dispute resolution negoziali sono ampiamente usati in molti ambiti e spesso consentono di risolvere controversie complicate?.

7. il caso swiatek emerso ieri può avere qualche correlazione con quello di sinner?

Con questa vicenda si entra nella casistica di assunzione di prodotto contaminato. Ma è significativo che la sanzione sia stata in qualche modo concordata.