Tra le tempeste degli oceani e quelle della politica non ha dubbi. Meglio le prime. “Anche se la meteorologia non ¨¨ una scienza esatta, la sua evoluzione in mare ¨¨ abbastanza prevedibile. Se poi ci aggiungi l’esperienza puoi navigare abbastanza sicuro. Ma in politica non c’¨¨ previsione che tenga. E la parola data lascia il tempo che trova. La coerenza poi…”. Lo sfogo ¨¨ di Andrea Mura che, ormai passata la tempesta politica che questa estate lo ha visto al centro di una polemica perch¨¦ accusato di assenteismo come parlamentare dei 5 Stelle (accuse sempre respinte dall’interessato), espulso dal movimento e poi dimessosi dal Parlamento, ¨¨ a Saint Malo, Bretagna. ? qui con il suo 50 piedi (15 metri) Vento di Sardegna per partecipare alla sua terza Route du Rhum. Una, nel 2010, l’ha vinta nella sua classe, in una, nel 2014, ¨¨ arrivato secondo. Per questa gli organizzatori, visto il suo curriculum (ultima vittoria la transatlantica in solitario dall’Inghilterra agli USA del 2017) gli hanno abbonato le 1000 miglia di qualifica necessarie per partecipare. Cos¨¬, Mura, 54 anni, di Cagliari dove vive per portare la barca alla linea di partenza della transatlantica che arriva in Guadalupa, il trasferimento dalla Sardegna l’ha fatto con la famiglia: lui, la moglie Daniela e Lucas Andrea che quando si ¨¨ imbarcato aveva dieci giorni. “Assolutamente non una fuga dalle polemiche” spiega Mura.
viaggio
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“Il viaggio in tre era programmato da tempo. Come la partecipazione a questa regata e come il fatto, da sempre detto, che non avrei appeso la barca al chiodo per far politica. Questo era ben chiaro ai dirigenti dei 5 Stelle. Se avessi saputo che lo sport e il Parlamento erano inconciliabili, non mi sarei mai candidato. ? stata un grande delusione. Ma sono cose passate. Il viaggio a tre ¨¨ invece un bellissimo ricordo”. Ma come si fa portare in barca un bimbo di dieci giorni? “Se il parto andava bene e il bambino stava bene era deciso. Ci abbiamo messo, a tappe da Cagliari a Saint Malo, 28 giorni. E tutto ¨¨ andato bene. In barca ¨¨ tutto pi¨´ naturale. Non ci sono distrazioni. Quando sei per mare, il giorno e la notte diventano una cosa unica cos¨¬ non c’¨¨ lo stress di alzarsi dal letto se il bimbo piange. E se devi cambiare i pannolini, diventa un bel diversivo!”. Quindi, avere l’esperienza da navigatore solitario rende pi¨´ facile la paternit¨¤? “Fin qui certamente. In barca tutto ¨¨ meno impegnativo che a casa. E poi ¨¨ pi¨´ sano. Davvero. In mare il bambino ¨¨ lontano dalle malattie, respira aria pulita, ricca di iodio che fa bene. Lucas ha mangiato molto ed ¨¨ cresciuto molto. Sei centimetri in un mese. Il pediatra ¨¨ rimasto stupito”. Veniamo alla regata
122 barche
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Ci sono 122 barche in partenza e nella classe di Vento di Sardegna, la MonoRhum, ci sono altri 16 concorrenti. “Qualche grande nome come il francese Sydney Gavignet ma anche, come dire, appassionati. Comunque ¨¨ impressionante. Qui vedi concorrenti che magari non hanno grande esperienza e senza un grande bagaglio tecnico ma che grazie agli sponsor hanno team incredibili e super-barche. Loro a girare in banchina e a far foto e squadre di gente in barca a lavorare. Io invece sono praticamente da solo a spaccarmi le ossa a preparare la barca. Certo, alla fine conosco la mia barca alla perfezione per¨°… Il problema ¨¨ che in Italia gli sponsor direi che sono vietati”. Cose particolari a bordo di Vento di Sardegna? “Le vele. Le ho costruite io e sono davvero belle. Molto tecnologiche. Sono quelle che faranno la differenza. Vento di Sardegna ¨¨ una barca tecnologicamente vecchia. ? stata varata nel 2007 e quando l’ho presa aveva gi¨¤ fatto un giro del mondo. Dovremo vedercela con barche pi¨´ lunghe anche di tre metri o costruite solo due anni fa”. Con che spirito si affronta per la terza volta la stessa regata? Con la voglia di vincerla ancora, ovviamente. E poi, certo, la rotta ¨¨ sempre la stessa, ma in mare nulla ¨¨ mai uguale. E andando verso Sud cambia la luce, cambiano i colori. Cambia tutto. Purtroppo non cambieranno le alghe che troveremo anche in mezzo all’Atlantico. Dei tappeti di alghe. Se ci finisci dentro ti fermi. Tirarle via da chiglia e timoni ¨¨ un’impresa. Sono il risultato del riscaldamento dei mari”. Ma vittoria a parte, perch¨¦ la Route du Rhum ¨¨ cos¨¬ speciale? Perch¨¦ c’¨¨ una folla di concorrenti. Perch¨¦ alla partenza si aspettano 300.000 spettatori a terra e non so quanti in mare. Perch¨¦ vai dal freddo della Bretagna al sole dei Caraibi. E l¨¬ gi¨¤ arrivare ¨¨ un risultato. Se poi va bene ¨¨ un bellissima sensazione dopo un anno di lavoro e fatiche. E poi ci saranno Daniela e Lucas”. A proposito, su Vento di Sardegna avrai certamente una loro foto. E dove la metti? Sul tavolo da carteggio tipo cruscotto dell’auto? “Non ce l’ho ancora. Dovremmo farla. Forse davvero la metto tra gli strumenti. Magari con scritto: Vai forte pap¨¤ che ti stiamo aspettando!”
