l'arte di camminare
A cavallo delle Alpi: la Via Francigena tra Svizzera e Italia
La Via Francigena unisce l¡¯Europa da Nord a Sud, circa 3.200 km attraverso Inghilterra, Francia, Svizzera e Italia, da Canterbury fino a Santa Maria di Leuca, la Finibus Terrae del nostro Paese. Ci vogliono mesi per percorrerla tutta, ed ¨¨ difficile non solo trovare la forza e la pazienza per farlo, ma soprattutto il tempo. Per questo la maggior parte dei pellegrini la affronta a pezzi, ritagliandosi una settimana, o due, o anche un mese per camminare sul tratto che pi¨´ gli piace. E, proprio per questo, puntualmente si pone il dubbio: qual ¨¨ il tratto pi¨´ bello della Francigena? Dove scelgo di camminare se ho a disposizione solo pochi giorni?
il mix perfetto
¡ª ?Se siete amanti del trekking d¡¯alta quota ma vi piace anche assaporare il fascino del cammino, se volete riempire le vostre giornate di paesaggi montani e orizzonti a perdita d¡¯occhio e al tempo stesso calpestare sentieri ricchi di storia e visitare citt¨¤ d¡¯arte, il tratto della Francigena che unisce Svizzera e Italia ¨¨ quello che fa per voi. In 5 giorni potete coprire i 75 km che separano Martigny da Aosta attraversando il bastione alpino in un luogo mitico: il Passo del Gran San Bernardo, il punto pi¨´ alto di tutta la Francigena, 2.473 metri che hanno visto passare nei secoli milioni di pellegrini, gli elefanti di Annibale (pare) e i 40 mila uomini guidati da Napoleone (sicuramente).
per cominciare...
¡ª ?Premessa d¡¯obbligo: non ¨¨ un cammino facile adatto ai principianti. Non presenta particolari difficolt¨¤ tecniche, ma i dislivelli, la lunghezza e l¡¯ambiente naturale richiedono comunque un buon allenamento e una certa dimestichezza a camminare in montagna. Nelle 5 tappe si percorrono circa 75 km e si coprono complessivamente un dislivello di 3.000 metri in salita e altrettanti in discesa. Altra doverosa premessa: non ¨¨ un percorso per tutte le stagioni. Il Gran San Bernardo ¨¨ chiuso (per neve) per buona parte dell¡¯anno: per essere sicuri di poterlo attraversare a piedi ¨¨ bene scegliere un periodo compreso tra la seconda met¨¤ di giugno e la prima di settembre. Infine: non ¨¨ un cammino per tutte le tasche. La Svizzera, come si sa, non ¨¨ tra i paesi pi¨´ economici, per mangiare e dormire si spende sicuramente pi¨´ di quanto avviene in Italia, per¨° va pure detto che i giorni da passare in quel Paese sono soltanto 3 e la spesa da affrontare non ¨¨ quindi astronomica. Tutto ci¨° premesso, possiamo finalmente metterci in cammino...
MARTIGNY-ORSI?RES
¡ª ?L¨¬ dove il Rodano compie un¡¯improvvisa svolta a gomito e imbocca direzione nord per andare ad alimentare le acque del Lago Lemano (occhio a non chiamarlo Lago di Ginevra, ch¨¦ su questo i Vallesi sono assai sensibili!), sorgeva l¡¯antica Octoduro, la citt¨¤ delle otto porte, punto di confluenza di altrettante vie di comunicazione. Di qui passava la Via delle Gallie, strada romana consolare voluta da Augusto per collegare la Pianura Padana con la Gallia. Octoduro, oggi, ¨¨ Martigny che di epoca romana ha ancora l¡¯anfiteatro, molto ben conservato. Per il resto ¨¨ una vivace cittadina circondata dalle montagne e con una grande propensione artistica, grazie soprattutto a L¨¦onard Gianadda, amatissimo concittadino che al fratello Pierre (morto in un incidente aereo nel ¡¯76) ha dedicato una Fondazione che oggi ¨¨ polo museale di assoluto livello internazionale. Inoltre, per prepararsi all¡¯incontro con i famosissimi cani San Bernardo che ci aspettano su al Passo, a Martigny merita un passaggio al museo dedicato a questi mitici quattrozampe simbolo della Svizzera. Smarcate le visite culturali e testata l¡¯enogastronomia locale (la carne delle nere mucche d'H¨¦rens e il bianco Fendant non si possono perdere!), ¨¨ ora di mettersi in marcia lungo il Vallese. Questa prima tappa procede in mezzo ai boschi in un alternarsi di saliscendi che sono gi¨¤ un¡¯anticipazione di quello che ci aspetta: se Martigny e Orsi¨¨res sono divise da appena 400 metri di dislivello, di fatto nei 22 km di questa prima tappa si sale per 900 m e si scende per oltre 400. Ma l¡¯inevitabile fatica ¨¨ ripagata dalle foreste e dai piccoli borghi che si attraversano come Bovernier, paese famoso per Le Goron, rosso considerato di scarsa qualit¨¤ nel resto della Svizzera ma in questo angolo di Vallese - dicono - il miglior vino in circolazione (perch¨¦, scoprirete camminando, i ¡°campanili¡± non sono prerogativa solo italiana...). Dopo Sembracher le erbe profumate di un grande orto di montagna sono al sole a maturare in attesa di diventare l¡¯ingrediente fondamentale delle caramelle svizzere Ricola. A Orsi¨¨res, dopo doccia e birra d¡¯ordinanza, la cena non pu¨° prescindere dal rito conviviale della raclette: la Laiterie da poco aperta ha un museo con tutta la storia di questo mitico formaggio che a tavola ¨¨ servito con le immancabili patate lesse e il Fendant del Vallese.
ORSI?RES-BOURG SAINT PIERRE
¡ª ?A Orsi¨¨res il Vallese si divide: sulla destra si apre la Val Ferret (la parte svizzera dell¡¯omonima valle valdostana), a sinistra si prosegue lungo la Via Francigena. Il popolo di trekker che hanno fatto sosta a Orsi¨¨res svoltano decisi a destra: sono infatti circa 50 mila quelli che ogni anno percorrono il Giro del Monte Bianco, mentre meno appassionati dei cammini storici proseguono - a sinistra - verso il Gran San Bernardo. Si comincia ad avvertire il sapore dell¡¯alta montagna: la Francigena sale decisa ma senza strappi, ancora immersa nei boschi di conifere che man mano lasciano spazio a pascoli verdissimi. Accompagnati dal rumore dei campanacci delle mucche e dal volo di un nibbio reale, passato Liddes, si arriva a passo lento, dopo circa 14 km e gli ennesimi 900 m di dislivello positivo, a Bourg-Saint-Pierre. Qui tutto ricorda Napoleone e la sua enorme armata: si dorme (inevitabilmente) al Bivouac de Napol¨¦on dove soggiornarono i 40 mila soldati, mentre nel borgo ¨¨ cadente il palazzo dalle persiane verdi dove dorm¨¬ Napoleone il 20 maggio 1800. Tutta la Valle in quei giorni fu assoldata per aiutare l¡¯esercito a trasportare armi e vettovaglie su fino al Colle: peccato che pastori e contadini abbiano aspettato per decenni il pagamento di quel lavoro. Il conto fu saldato solo dal presidente Mitterand. Che si sdebit¨° con... una medaglia. Forse anche per questo i francesi non sono molto amati da questa gente.
BOURG SAINT PIERRE-GRAN SAN BERNARDO
¡ª ?Non sono neanche 200 gli abitanti di Bourg-Saint-Pierre. Tra loro una deliziosa anziana signora, che si affaccia alla finestra fiorita a osservare il passaggio dei pellegrini: ¡°Mi raccomando, proseguite fino a Roma! Il cielo ¨¨ sereno, un peccato non approfittarne...¡±, il suo incoraggiamento. ¡°Prendetevi il vostro tempo, non c¡¯¨¨ niente di pi¨´ importante!¡±. La salita riprende ripida, i boschi si diradano in fretta e la montagna si fa man mano pi¨´ aspra e pi¨´ vera, spettacolare. Una marmotta di vedetta fischia per avvisare le compagne del pericolo imminente (evidentemente non conosce l'animo del pellegrino), mentre il Monte Velan, dall¡¯alto dei suoi 3.700 metri, vigila su questo paesaggio maestoso e sul cammino dei viandanti che stanno per compiere un passaggio ¡°epocale¡±, un momento di trasformazione emozionante, scavallare l¡¯Arco alpino sui passi della storia. Gli ultimi strappi prima del Colle sono violenti e faticosi ma la meta ¨¨ talmente ambita e affascinante da annullare ogni indugio e far sparire in un attimo la fatica di questi ultimi 13 km e 1.100 metri di salita della giornata. D¡¯obbligo, dopo le foto di rito e i festeggiamenti legittimi, varcare la soglia dell¡¯Ospizio del Passo del Gran San Bernardo, monastero e rifugio per pellegrini d¡¯ogni risma, sempre aperto ad accogliere chi bussa al suo portone, anche in pieno inverno quando il Colle ¨¨ spesso sommerso da metri di neve e sferzato da venti polari. Anche il Museo dedicato alla storia del Passo e ai mitici cani San Bernardo ¨¨ interessante.
GRAN SAN BERNARDO-ETROUBLES
¡ª ?Per entrare in Italia basta lasciarsi l¡¯Ospizio alle spalle, fare qualche passo lungo il lago del Plan de Jupiter e raggiungere in fretta l¡¯altra sponda. Qui - dopo le statue di Napoleone (riprodotto alla sua vera altezza: basso) in sella a un cavallo e San Bernardo che invece domina imponente dall¡¯alto - comincia il tratto italiano della Via Francigena, con una vertiginosa discesa di circa 1.200 metri da compiere in circa 13 km. Il sentiero taglia pi¨´ volte la statale che invece procede a lunghi tornanti, e molto in fretta si perde quota, la vegetazione ritorna improvvisa a regalare ombra al pellegrino. Saint-Rhemy-en-Bosse, nella sua parte antica, ¨¨ un borgo incantato immerso nel silenzio: qui l¡¯Hotel Suisse ¨¨ un rifugio ideale per una sosta, pranzo o spuntino che sia. Infine la discesa si fa pi¨´ dolce fino al paese di Etroubles: con un paio di chilometri ancora, alla frazione di Echevennoz, un ostello annesso alla chiesa ¨¨ aperto proprio per i viandanti e la Trattoria?Marietty due metri pi¨´ in l¨¤ propone cene indimenticabili.
ETROUBLES-AOSTA
¡ª ?Ancora una quindicina di chilometri in costante lieve discesa per perdere i 750 metri di dislivello che conducono alla fine di questi 5 giorni di cammino. Il sentiero ¨¨ piacevole, immerso in un verde pi¨´ domestico, tra prati e campi lungo i ru, i tradizionali canali di irrigazione dove un¡¯acqua chiarissima scorre da secoli. Augusta Praetoria, oggi Aosta, fondata nel 25 a.C., conserva importanti testimonianze di epoca romana: per questo merita una sosta pi¨´ prolungata. L¡¯area archeologica con il teatro, l¡¯anfiteatro e le mura romane, la Porta Praetoria, l¡¯Arco di Augusto, le torri medievali... non c¡¯¨¨ modo migliore per unire Aosta (dove sost¨° Sigerico nella sua 47a tappa) a Martigny e concludere in bellezza questo cammino italo-svizzero.
istruzioni per l'uso
¡ª ?Per affrontare un cammino come quello descritto, la preparazione fisica e una certa dimestichezza a camminare in montagna, come detto, sono fondamentali. Altrettanto importante ¨¨ programmare il viaggio in tutti i suoi aspetti, dallo studio dettagliato delle tappe alle prenotazioni delle strutture, dalla preparazione dello zaino e dell¡¯abbigliamento all¡¯informazione sui punti di rifornimento d¡¯acqua durante le giornate di cammino. Per tutti questi aspetti ¨¨ prezioso e ben fatto il sito della Via Francigena come pure fondamentali sono le guide cartacee: La Via Francigena Svizzera di una camminatrice (e cicloturista) di lungo corso come Monica Nanetti (Morellini editore) e, per il tratto italiano, La Via Francigena pubblicato da Terre di Mezzo.
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