Non solo trekking. Lungo il percorso del Cammino Balteo si incontrano templi del gusto e monumenti che da soli valgono il viaggio
Disegnato e promosso proprio per favorire il trekking nelle mezze stagioni, il Cammino Balteo attraversa gran parte delle terre di mezzo della Valle dĄŻAosta. Sono 350 i km del percorso, suddivisi in 23 tappe. Ma prima ancora che agli sportivi, il percorso piace a coloro che del luogo in cui si trovano vogliono apprezzare e scoprire tradizioni, monumenti e sapori. Per info, itinerari dettagliati e luoghi da visitare: https://balteus.lovevda.it
Da Arnad al Col de la Cou
ĄŞ ?Perfetta allo scopo ¨¨, per esempio, la tratta da Arnad al Col de la Cou, che si sviluppa lungo comode mulattiere e antiche strade militari. LĄŻascesa dura poco pi¨´ di due ore con partenza dal borgo celebre nel mondo per il suo prelibato Lardo DOP. Si passa ai piedi del Castello Vallaise (XVII secolo, non visitabile) e inizia lĄŻascesa che conduce rapidamente al piccolo Santuario della Madonna delle nevi di Machaby che spicca tra i castagni con la sua candida facciata. Ancora pi¨´ su sĄŻincontra Lo For, come viene chiamato lĄŻinsediamento militare eretto dai Piemontesi a met¨¤ dellĄŻOttocento per completare il sistema difensivo del sottostante forte di Bard. Ulteriori fortificazioni di quel periodo si incontrano anche pi¨´ avanti, fino alla conca del Col de la Cou. Da lass¨´ lo sguardo ¨¨ attratto dalle cime del Parco del Monte Avic proprio di fronte. Nella sottostante valle della Dora ¨¨ invece lĄŻinconfondibile Forte di Bard (www.fortedibard.it) a riempire lo sguardo.
Piramidi di terra e vigneti eroici tra Avise e Arvier
ĄŞ ?Pochissimi chilometri di fondovalle separano Avise e Arvier. Non per il Cammino Balteo, per¨°, il cui percorso prevede il passaggio da Saint-Nicolas, splendidamente adagiata in un antico circo glaciale scolpito da Madre Natura sul versante settentrionale della vallata. Salutata Avise con i suoi tre manieri che raccontano di un passato assai fiorente, sĄŻimbocca il sentiero. La salita iniziale non fa sconti e il campanile della chiesa di Saint-Nicolas sembra irraggiungibile. In fondo per¨° si tratta di circa 400 metri di dislivello e ci si rilassa osservando diversi sorprendenti spettacoli naturali come i calanchi che si trovano in corrispondenza di una gola scavata dal torrente Gabou¨Ś e le vicine piramidi di terra che spuntano tra la vegetazione. Ce ne sono una quindicina, alte fino a 40 metri, caratterizzate da forme e livelli erosivi diversi.
Da Sant-Nicolas si scende verso la Dora Baltea, passando per lĄŻEnfer (Inferno) dĄŻArvier, la gola terrazzata per consentire la viticoltura fin dal 1.300. Si raggiunge il fiume allĄŻaltezza di Leverogne, luogo mitico per rafting e canoe in quanto collocato allĄŻuscita di un tratto della Dora Baltea particolarmente tumultuoso. Da qui si raggiunge in breve Arvier, preceduta dal monumento a Maurice Garin, il primo vincitore del Tour de France nel 1903, nato proprio qui. Nel centro storico di Arvier spiccano la Chiesa parrocchiale di San Sulpizio e il Castello di La Mothe (XIII secolo) di cui rimane per¨° solo la torre quadrilatera. Per il brindisi di fine escursione si fa scorta alla Cave Coop¨Śrative de lĄŻEnfer.
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