cammini
Sulle orme di San Vili, da Trento alle Dolomiti del Brenta: 100 km di bellezza fra gole, borghi e laghi
Trentino terra di vette, di trekking e di rifugi. Ma non solo: per chi ama camminare, anche su percorsi meno sfidanti in termini di dislivelli, o intervallare la full immersion nella natura con la visita di borghi ed alternare i panorami montani con la scoperta di pievi e chiesette affrescate, il men¨´ ¨¨ comunque ricco e appagante. Il Trentino ¨¨ infatti (anche) terra di Cammini, da quelli storici (come la Via Romea Germanica) a quelli di stampo religioso, fra cui quello di San Vili, che ripercorre il tragitto percorso probabilmente nel 405 d.C., da Vigilio, Vescovo di Trento, e successivamente dalle sue spoglie dopo il martirio subito in Val Rendena. La sua morte resta avvolta nel mistero: Vigilio era in Val Rendena a combattere il paganesimo e una leggenda narra che venne ucciso a zoccolate perch¨¦ celebr¨° una messa e gett¨° nel fiume Sarca una statua che rappresentava Saturno. Sia come sia, il Cammino che porta il suo nome fu ideato nel 1988 dalla SAT (Societ¨¤ degli Alpinisti Tridentini), ¨¨ lungo circa 100 km, ¨¨ percorribile in entrambe le direzioni e collega Trento a Madonna di Campiglio, ossia la Valle dell'Adige alle Dolomiti di Brenta, lungo antichi sentieri e nuove piste ciclabili che portano dalla citt¨¤ alla montagna o viceversa.?
NON SOLO ORSI Diciamolo subito: c¡¯¨¨ la possibilit¨¤ di incontrare orsi e nel caso qual ¨¨ il tasso di pericolosit¨¤ cui si ¨¨ esposti? Il tema ¨¨ stato dibattuto cammin facendo insieme alle esperte e disponibilissime guide locali Laura Ciaghi e Alberto Stinghen e a Natalia, biologa del Dipartimento della Protezione civile foreste e fauna della Provincia di Trento: la conclusione ¨¨ unanime nell¡¯affermare che il rischio esiste, ma nel caso in cui a muoversi ¨¨ un gruppo ¨C meglio se rumoroso! ¨C attento a non avvicinarsi agli animali (con o senza piccoli nei paraggi) e ad allontanarsi (senza correre) ripercorrendo all¡¯indietro il sentiero, l¡¯incrocio non dovrebbe essere pericoloso. E comunque lungo il Cammino, oltre a frecce lignee che indicano chiaramente la direzione del cammino, ci sono anche cartelli che segnalano cosa fare in caso di incontri sgraditi.?
NATURA&CULTURA Ma torniamo a San Vigilio, presenza costante sul Cammino, dalla chiesa di Spiazzo, in Val Rendena, a lui dedicata ed affrescata dalla famiglia dei Baschenis, i pi¨´ celebri ¡°frescanti¡± che si tramandarono per secoli di padre in figlio il mestiere, alla sua raffigurazione in cappellette lungo la strada o nella chiesa di Tione dove, secondo una delle leggende, giunsero le sue spoglie portate dal fiume Sarca, prima di essere poi tradotte nella Cattedrale di Trento, dove ora sono conservate. Per chi ama l¡¯atmosfera rilassata e fuori dal tempo dei paesini, da Vigo Rendena a Dar¨¨, da Javr¨¨ a Villa Rendena, la variante bassa del Cammino ¨¨ una buona opportunit¨¤ per attraversarne parecchi. Per chi invece preferisce l¡¯ambiente del bosco, la variante alta offre dislivelli pi¨´ importanti e notevoli scorci panoramici. A proposito di borghi, quello di San Lorenzo in Banale non a caso si ¨¨ guadagnato l¡¯ingresso fra i ¡°Borghi pi¨´ belli d¡¯Italia¡±: ¨¨ un piccolo gioiello traboccante di memoria di un Trentino che fu, con le sue case su tre livelli (abitazione, magazzini e aia) ognuno con ingresso indipendente e collegato all¡¯esterno da ponti, con le logge alle quali venivano appese le pannocchie per farle seccare, con San Rocco, deliziosa chiesetta in cui i Baschenis hanno dipinto una toccante Ultima Cena.?
NATURA&BORGHI Fra le peculiarit¨¤ del borgo anche la produzione della ¡°ciuiga¡±, una sorta di salame presidio Slow Food ¡°celebrato¡± anche in una locale sagra autunnale. In realt¨¤ ad ogni tappa del Cammino (che dispone di un suo sito ufficiale, nonch¨¦ della propria Credenziale) ¨¨ possibile assaporare, presso antichi masi in legno e pietra spesso trasformati in deliziosi garni o baite accoglienti, i sapori ancora autentici ed unici del Trentino, in una filiera che premia i produttori locali e le tipicit¨¤ delle singole valli, in un¡¯esperienza enogastronomica di gradevolissimo impatto. Il resto ¨¨ natura avvolgente, che si snoda intorno a carrarecce tra i campi e strade forestali, sentieri ora su cenge panoramiche ¨C la forra del Limar¨° nella valle fluviale del Sarca su tutte - ora fra paesini semi-abbandonati con ancora visibili le nostalgiche insegne di un¡¯osteria, di cui Ranzo ¨¨ un tipico esempio. Fino a che, procedendo verso la Valle dei Laghi, sorbi, vedovelle, crespini, frassini minori, carpini e roverelle lasciano spazio ad ampie leccete, dopo aver superato la selvaggia forra del rio Val Busa, un piccolo canyon scolpito nella roccia e caratterizzato da quattro cascatelle.?
DALLE CASCATE AI LAGHI E poi, all¡¯improvviso, il bosco lascia spazio ai vigneti che in un attimo degradano a bordo lago: ¨¨ il romantico lago di Toblino, posto circa a met¨¤ strada fra l¡¯alto Garda e la citt¨¤ di Trento, sormontato dall¡¯omonimo castello del XII secolo che sembra uscire dalle sue acque e circondato da un fitto canneto. Una passerella invita a una piacevole passeggiata lungo una delle sue rive, mentre l¡¯altra ¨¨ preservata per il transito degli animali selvatici. La Valle dei Laghi ¨¨ composta da sette laghi alpini, tra cui anche i laghi di Lamar e il cristallino lago di Terlago, dai riflessi color smeraldo. Il Cammino offre dunque un alternarsi ininterrotto di natura e cultura, emozioni e spunti di riflessione, panorami ora selvaggi ora antropizzati, in un mix che i colori delle stagioni sanno modificare come un dipinto cangiante e dalle mille sfumature. Soprattutto in primavera ed in autunno, quando luce e colori sanno esaltare al massimo ogni vibrazione. Zaino in spalla e... buon cammino!
? RIPRODUZIONE RISERVATA