Spiccano le grandi bottiglie di Metodo Classico da uve di Chardonnay e pinot nero. Il compositore austriaco ebbe un debole per il Marzemino, citato nel "Don Giovanni"
Dici Trentino, oppure Alto Adige, e pensi a una delle regioni caratterizzate dalla vigna che disegna o fa da sfondo ai paesaggi. Pensiamo soprattutto alla sponda occidentale dell¡¯Adige come a un immenso giardino vitato, pensiamo alla zona di Caldaro, alla ¡°Strada del Vino¡± o a quelle terrazze di montagna coltivate fino all¡¯ultimo fazzoletto di terra prima che la roccia domini la scena. Le prime tracce di coltivazione dell¡¯uva risalgono all¡¯epoca degli Etruschi. E si sviluppa con gli antichi romani. Nel 1145, nell¡¯Abbazia di San Michele all¡¯Adige, i monaci agostiniani codificarono le ¡°Carte di regola¡±, un documento a cui si ¨¨ fatto riferimento per secoli con le date della vendemmia, i controlli da fare in vigna, le regole da seguire in cantina e, addirittura, i prezzi.
studi
¡ª ?E proprio l¨¬, a San Michele c¡¯¨¨ l¡¯Istituto agrario, oggi Fondazione Edmund Mach (dal nome del primo direttore), che ¨¨ un riferimento mondiale per gli studi sul Dna delle uve e la provenienza delle stesse. Grazie alle ricerche impostate dal professor Attilio Scienza, sappiamo che l¡¯Italia ¨¨ il Paese pi¨´ ricco, per distacco, di vitigni autoctoni. Di questi, alcuni sono naturalmente presenti sulle province di Trento e di Bolzano.
tradizioni
¡ª ?Pensiamo ad esempio al Teroldego, al Marzemino (il vino amato da Mozart e citato nel Don Giovanni) e alla Nosiola in Trentino, ma anche alla Schiava, al Lagrein o al Gewurztraminer dell¡¯Alto Adige. Ora, tra queste due aree ci sono oltre 15 mila ettari di territorio vitato per oltre 60 tipologie di uve diverse, di cui alcuni importanti vitigni autoctoni. Domina, soprattutto in Alto Adige, l¡¯uva a bacca bianca (oltre il 70 per cento), mentre nell¡¯altra provincia c¡¯¨¨ anche una grande tradizione di uva rossa, grazie al Teroldego della piana Rotaliana e al Pinot Nero, grande protagonista della spumantizzazione del Trento doc. Ma anche grazie ai Cabernet e ai Merlot della Tenuta San Leonardo, dove i marchesi Guerrieri Gonzaga, con l¡¯aiuto illuminato di Giacomo Tachis, il pap¨¤ del Sassicaia, diedero vita a quello che era, ed ¨¨ ancora, uno dei migliori bordolesi d¡¯Italia.
duelli
¡ª ?Questa ¨¨ la regione modello delle cantine sociali, da quelle grandi e moderne come la Cavit a quelle pi¨´ piccole dell¡¯Alto Adige. Sono un modello di efficienza e hanno fatto la ricchezza di agricoltori o famiglie che hanno in media un ettaro di vigne e conferiscono le uve alle cantine sociali. Ma questa ¨¨ anche la regione di Cantine Ferrari, la locomotiva dello spumante Trentodoc. L¡¯azienda della famiglia Lunelli produce un vino straordinario come il Giulio Ferrari Riserva del Fondatore, etichetta decisamente in grado di duellare con gli Champagne sulle tavole di tutto il mondo.
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