Dopo il primo giorno di riposo, il Giro d’Italia del Centenario doveva ritrovare la leggenda con la Cuneo-Pinerolo prevista sul medesimo tracciato della mitica tappa, era la 17^ frazione del 32° Giro d’Italia, corsa il 10 giugno, una tappa decisamente storica. Allora (ed era la prima volta), come oggi, cinque grandi salite in successione sui valichi italo-francesi: Colle della Maddalena (Col de Larche in francese), Vars, Izoard, il rientro in Italia per il Monginevro e, infine, Sestrière prima dell’arrivo a Pinerolo. Duecentocinquanta i chilometri, sulle strade sovente sterrate d’allora. Indimenticabile l’impresa del “campionissimo” Fausto Coppi con un assolo di 190 chilometri, iniziato a metà del colle della Maddalena e concluso al traguardo di Pinerolo con 11’52” di vantaggio sullo storico amico-rivale Gino Bartali e Alfredo Martini terzo – ma primo degli “umani” - a 20’40”. Una cavalcata solitaria fra le grandi montagne con paesaggi maestosi che alternano differenti e caratterizzanti paesaggi e che l’impresa di Coppi ha proiettato e fissato, per sempre, nel mito e nella leggenda, vera in questo caso. E’ stata, è, e sempre sarà una grande pagina-capolavoro del ciclismo.

Altre due volte la tappa è stata ripetuta. Nel 1964 Bitossi precede Adorni e Motta con distacchi molto contenuti, nel1982 Giuseppe Saronni batte in volata Hinault in maglia rosa. Non c’era Fausto Coppi…. Altra storia con l’ultimo, recente, arrivo a Pinerolo al termine di una tappa per velocisti vinta da Alessandro Petacchi. Ancora un’altra storia è quella di questa frazione rispetto al tracciato originariamente previsto che, ora, si sviluppa per intero in Italia a causa dell’impossibilità del transito sul colle della Maddalena. Partenza ed arrivo sono sempre Cuneo e Pinerolo ma il profilo altimetrico è, forzatamente, assai più dolce pur presentando salite di rilievo. L’itinerario si sviluppa per la nobile Saluzzo, passaggio da Pinerolo, l’ascesa della Colletta di Cumiana, Giaveno, Avigliana, antica dimora dei principi sabaudi e con i due caratteristici laghi, Susa e quindi la salita al Moncenisio con il caratteristico borgo di Novalesa e la nota, omonima, abbazia benedettina. Discesa ancora su Susa e quindi il Sestrière con la sua ricca tradizione turistica e sportiva dove il ciclismo ha avuto episodi importanti. La salita è affrontata dal versante di Cesana Torinese e quindi la lunga discesa su Villar Perosa il cui nome evoca la famiglia Agnelli e, di pari passo, quello della Juventus. Rimane lo strappo di Pramartino prima dell’arrivo a Pinerolo.

Cuneo, che mutua il suo nome dall’altopiano a triangolo (un cuneo appunto) sul quale sorge, dominata dalle vette del Monviso, dell’Argentera, della Rocca dell’Abisso e della Bisalta è una città di nobile aspetto. Il centro urbano è caratterizzato dai bassi portici, in parte ogivali e la centrale, vastissima, piazza Duccio Galimberti con edifici in stile neoclassico ed i viali alberati che seguono l’andamento dei baluardi delle fortificazioni. E’ importante sede d’attività industriali diversificate e commerci agricoli per la variegata produzione del territorio circostante che ha conosciuto, anche in tempi recenti, un grande sviluppo in ogni settore. La passione per il ciclismo è testimoniata e certificata dalle numerose manifestazioni che interessano il suo territorio. Qui il Giro d’Italia, anche in tempi recenti, ha vissuto giornate importanti. Nel 2008 anche il Tour de France ha qui proposto una tappa ed il riposo.
Pinerolo, ricca di storia e di tradizioni, con la caratteristica connotazione tipica piemontese d’eleganza, ha quali riferimenti architettonici distintivi il Duomo con il singolare, possente, campanile e la quattrocentesca Casa del Senato nonché varie altre costruzioni di stile. Il suo nome è sempre collegato pure alla tradizione militare (fu anche una fortezza sotto il dominio della Francia progettata dal più grande ingegnere militare francese, Vauban) rappresentata anche nel Museo Nazionale dell’Arma di Cavalleria. E’ un’importante sede d’attività industriali, commerciali ed agricole - con collegate offerte gastronomiche -, situata all’imbocco della Val Chisone che fruisce di un particolare, gradevole, clima grazie alla protezione della maestosa e scenografica corona di monti che la cinge. Intorno a Pinerolo gravita l’economia delle valli valdesi e dei territori circostanti.

Fra i fatti storici si ricorda che nel 1821 ebbe inizio da Pinerolo il movimento insurrezionale capeggiato da Santorre di Santarosa che preludeva al Risorgimento.  A metà del 1800 fu qui fondata la prima società di mutuo soccorso in Italia. A metà fra storia e leggenda – una vicenda situabile circa trecento anni fa - si colloca la rievocazione annuale della Maschera di Ferro, personaggio misterioso. Era di Pinerolo Lidia Poët (1855-1930), prima avvocato donna in Italia.