La frazione, breve, si svolge per intero nella regione Trentino-Alto Adige in uno scenario sempre di spettacolare bellezza in un paesaggio contornato da gruppi e catene dolomitiche.

Subito dopo il via da San Martino di Castrozza si deve completare la salita verso il passo Rolle, circa otto chilometri con strada all’insù prima d’affrontare un lungo tratto di discesa.  Si penetra nel cuore del parco naturale di Paneveggio con la più estesa foresta dell’intera catena delle Alpi, quindi Bellamonte e Predazzo, importante centro della Val di Fiemme con tradizioni sportive radicate soprattutto nello sci, in tutte le sue declinazioni. Nel panorama l’imponente catena del Lagorai e del Latemar. Tesero (l’Alpe di Pampeago, tradizionale traguardo del Giro d’Italia è lì vicino, verso il passo di Lavazè), Cavalese, il capoluogo della valle con il Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme e le sue radicate tradizioni, sede d’arrivo della Marcialonga sono le località attraversate prima del passaggio nella provincia di Bolzano per San Lugano e la lunga discesa in Val d’Adige, su Ora. Un tracciato solitamente percorso dal Giro in senso opposto. Dopo Ora si percorre la Strada del Vino per Caldaro, Appiano in un’ambientazione di vigneti, frutteti e edifici caratteristici con sfondo il severo profilo del Pénegal prima di giungere a Bolzano, la città capoluogo di provincia con molteplici attrattive monumentali, storiche e turistiche, punto d’incontro di varie culture, ben conosciute ed apprezzate sia in Italia, sia all’estero.
Da Prato all’Isarco la strada comincia a salire con costanza, con pendenze variabili passando per Fié allo Sciliar, Siusi e quindi iniziare il tratto terminale della salita verso l’Alpe di Siusi, nel comune di Castelrotto. La lunga salita sfocia su uno splendido altopiano di circa una cinquantina di chilometri quadrati con prati e boschi, soleggiato, fruibile al meglio sia nella stagione estiva, sia in quell’invernale con lo sci alpino e lo sci da fondo.

Il parco naturale dello Sciliar, che prende il nome dal gruppo dolomitico caratterizzato da pareti compatte da dove si ergono alti torrioni, è tutelato dalla provincia di Bolzano. Da un lato dell’altopiano si scende ripidamente in Val Gardena mentre l’altro rimanda i profili spettacolari dei gruppi dello Sciliar, del Catinaccio e del Sassolungo.

In tutto il comprensorio sono presenti, ben inserite nel paesaggio, adeguate strutture turistiche che garantiscono soggiorni confortevoli per il benessere personale e la pratica delle varie attività sportive, turistiche con molteplici possibilità ed aperture in ambito culturale, del divertimento ed eno-gastronomico.

E’ questa tappa che chiude il tradizionale appuntamento – anticipato già all’inizio quest’anno - del Giro d’Italia con le Dolomiti, le montagne rosa, appunto.