Fiumi di parole, uno pi¨´ affascinante dell’altro. Sono quelli che scorrono durante la prima giornata dei talk dei SeeSicily Gazzetta Sports Days alla Palermo Sport Tourism Arena, al Foro Italico, sul lungomare cittadino. Mentre tutt’intorno centinaia di bambini e di ragazzi prendono d’assalto i 17 camp allestiti per provare altrettante discipline. Si prosegue sabato e domenica: si prevedono grandi numeri e tanto entusiasmo.
I talk
Gazzetta Sports Days: De Giorgi, Agostini e Nibali danno spettacolo a Palermo
I tre miti dello sport italiano sono stati i primi a salire sul palco per il grande evento organizzato da Rcs in collaborazione con SeeSicily
Dopo il workshop, proposto in collaborazione con Sport e Salute “Lo sport abbatte le barriere”: tra gli ospiti l’ex campione del mondo dell’asta Giuseppe Gibilisco, a rompere il ghiaccio sul palco ¨¨ stato il leggendario Giacomo Agostini, ottant’anni e non sentirli. “Pensare – ha ricordato il grande centauro – che i miei genitori proprio non volevano che io andassi in moto. Fu un amico notaio a convincerli a farmi dare il permesso, ma solo perch¨¦ avevano capito che la richiesta fosse per una bicicletta… Pap¨¤ mi regal¨° persino una Giulietta Sprint per farmi dimenticare le due ruote… Ma tenni duro. Il mio segreto? La meticolosit¨¤. Soprattutto con i meccanici”. Ago, per tanti motivi, ¨¨ stato un precursore. “Fui il primo a 'sporcare' le tue nere con uno sponsor, contribuii ad aumentare la sicurezza sui circuiti e poi mi inventati attore per fotoromanzi e film, ma non ne avevo la stoffa. Fui anche tra i primi a collaborare con un preparatore atletico e a seguire una dieta. Ma niente mental coach: ho fatto sempre di testa mia. Ai miei tempi il motomondiale era una famiglia, ¨¨ diventato business. Oggi i piloti nemmeno parlano tra loro. E la tecnologia ¨¨ esasperata. Preferivo quando facevamo tutto noi, coi meccanici e gli ingegneri. Sono felice di aver passato i miei anni cos¨¬, senza il lusso di oggi, il motorhome e i cuochi. Io avevo il panettiere del paese come meccanico, e una sacca con pane, cotolette e bustine di idrolitina per fare l’acqua gasata come ristorante”. Tutto ci¨° non significa che Agostini non apprezzi le stelle di oggi: “Rossi ¨¨ stato un grande e Bagnaia vincer¨¤ il motomondiale: se non domenica, alla prossima occasione”.
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Passando dagli scatenati ragazzi della Bebe Vio Academy, ¨¨ stata quindi la volta di Fef¨¨ De Giorgi, il c.t. della Nazionale maschile di pallavolo neocampione del mondo. Il tecnico salentino ha rivissuto la fantastica cavalcata iridata: “I quarti contro la Francia campione olimpica, la semifinale contro la Slovenia e la finale contro la Polonia e i suoi 12000 tifosi – ha riproposto le emozioni del torneo – siamo stati un grande gruppo e una grande squadra. Con tanto merito ai ragazzi, che sono stati perfetti”. Fef¨¨ ha spiegato la sua filosofia, i suoi punti fermi e le sue regole. Tornando a quando giocava e alle differenze con quell’epoca. Sono quattro (tre pi¨´ uno) i suoi ori mondiali: sotto rete, nessuno come lui. “Il caso Egonu? Condanno ogni forma di razzismo, ma non entro nel merito, perch¨¦ non conosco Paola e la relativa situazione”. Ora tutti a chiedergli il titolo olimpico: “Calma: prima, la prossima stagione, c’¨¨ un altro Europeo da provare a conquistare. E poi verranno i Giochi: so che la nostra federazione non ¨¨ mai arrivata a quel titolo, ma una volta ottenuta la qualificazione, andr¨¤ affrontato come un normale torneo”.
Nibali
¡ªPoi il pi¨´ atteso dal pubblico e dagli appassionati siciliani: Vincenzo Nibali. Lo squalo s'¨¨ raccontato prima della conclusione della giornata con il Palermo calcio. Il re di Tour, Giro e Vuelta ha ripercorso i momenti salienti della carriera "senza rimpianti, forse solo la Roubaix. Mi mancano le medaglie con la Nazionale, ma rifarei tutto. E ora vorrei trovare un nuovo campione, da gare da un giorno o da gare a tappe non importante. Il mio futuro? ? tutto da costruire". E via di dolci ricordi. "La vittoria del primo Giro d'Italia ¨¨ stata la pi¨´ emozionante, quella al Tour un'impresa incredibile, la prima Vuelta fu nel segno della spensieratezza. Adesso bisogna aspettare un po' per trovare un altro italiano da corsa a tappe. Mi sarebbe piaciuto disputare il Giro del 2023 per come ¨¨ stato disegnato. Ancora non penso alla storia, ma accetto tutto, le cadute e come ho reagito alle crisi. Sono fiero della mia carriera, non posso pensare alla vita alla scrivania come sar¨¤. Ma mi sono ritirato con gioia e le emozioni in Sicilia, tra la mia gente, restano impagabili".
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