La Lifestyle medicine, da anni molto seguita in Usa, sta iniziando a diffondersi anche in Europa: i consigli della dottoressa Viola Zulian, medico specialista in chirurgia generale e Lifestyle medicine
a cura di Federica Cocchi
Forse non molti lo sanno, ma il 70 per cento dei disturbi di cui soffriamo ¨¨ causato dal nostro stile di vita. Per evitare di ammalarsi delle patologie pi¨´ comuni sarebbe di grande aiuto modificare le nostre abitudini: alimentazione, movimento, sonno e anche le relazioni possono influenzare la nostra salute. La Lifestyle medicine, da anni molto seguita in Usa sta iniziando a diffondersi anche in Europa. Abbiamo chiesto di spiegarci come funziona alla dottoressa Viola Zulian, medico specialista in chirurgia generale e Lifestyle medicine.
CosĄŻ¨¨ la Lifestyle medicine??
?"La lifestyle medicine ¨¨ un campo distinto della medicina tradizionale il cui obiettivo ¨¨ quello di prevenire e/o curare "trattando le cause" la maggior parte delle malattie croniche come il diabete, lĄŻobesit¨¤, lĄŻipertensione arteriosa o i tumori. Poich¨¨ in tutte queste malattie moderne sono coinvolte le nostre abitudini di vita, ¨¨ giustamente cambiando lo stile di vita che si possono curare. Non significa ripudiare medicine o interventi chirurgici, anzi?! Solo che in prima linea si invita il paziente a correggere il proprio comportamento. In questo senso il paziente diventa attore principale del proprio processo di cura e il suo medico deve rimboccarsi le maniche e sostenerlo sul lungo termine".
Facciamo un esempio??
"Poniamo il caso di un paziente nel quale si sono recentemente verificati dei picchi ipertensivi. In un percorso? "tradizionale" il paziente farebbe una visita dal cardiologo e uscirebbe dal suo medico di base con una pastiglietta da prendere a vita. Nella medicina del Lifestyle si aiuta il paziente a prendere consapevolezza di quale abitudini lo hanno portato a questa malattia?: ¨¨ stressato?? ha una vita sedentaria?? mangia male?? ¨¨ in sovrappeso?? dorme poco?? Si stabilisce con lui una tabella di marcia sempre tenendo sottĄŻocchio i valori pressori. Se dopo tutte le modifiche si eviter¨¤ la pastiglia, tanto meglio per lui e per la societ¨¤?; se ¨¨ resistente bisogner¨¤ arrivare al farmaco, ma almeno lui avr¨¤ gi¨¤ assaporato i benefici di un altro stile di vita".
?Cambiare abitudini consolidate negli anni ¨¨ difficile. Da dove si pu¨° cominciare??
"La prima tappa ¨¨ la consapevolezza, bisogna essere consapevoli delle proprie abitudini prima di poterle cambiare. Quando ero in scuola di specialit¨¤ di chirurgia, il mio primario mi dette il compito di fare una relazione sulla checklist pre-operatoria (una bella seccatura, siamo sinceri?!). Cos¨Ź scoprii che questo sistema ha permesso di diminuire la mortalit¨¤ perioperatoria del 62%. Questo per dire che il semplice verificare le azioni , la comunicazione e la presa di coscienza , aiuta ad evitare di inserire il pilota automatico con attivit¨¤ che ripetiamo quotidianamente e che ci stanno facendo del male".
Anche cambiare alimentazione pu¨° essere complicato, come avvicinarsi allĄŻalimentazione vegetale?
?"Ancora una volta mi trovo a citare una dottoressa mia superiore che diceva ??Come si toglie unĄŻappendice???Step by step?? o ancora ??come si mangia un elefante? Un pezzo alla volta!Ąą. Inutile precipitarsi per affogarsi negli estremismi, se non cĄŻ¨¨ il bisogno di modificare urgentemente il proprio regime alimentare dallĄŻoggi al domani, meglio procedere per gradi.
Io consiglio ai miei pazienti di annotarsi diverse ricette plant-based che hanno gi¨¤ testato e di cominciare a farle ruotare nella settimana.?Man mano che si acquisisce sicurezza e voglia di sperimentare si possono introdurre sempre pi¨´ vegetali. Ci sono talmente tanti video di YouTube, Foodbloggers e bravissimi dietisti che basta farsi accompagnare e ispirare".
Anche il sonno ha un impatto importante sulla nostra salute . Guardare il cellulare prima di dormire, ad esempio non ¨¨ una buona abitudine, vero??
"Purtroppo ¨¨ verissimo. DallĄŻinizio del secolo scorso, grazie allĄŻilluminazione notturna e al cambiamento radicale delle nostre abitudini serali, abbiamo perso quasi 2 ore di sonno per notte, dormendo spesso meno di 7 ore per notte.
Il problema del telefono, come anche degli altri schermi, ¨¨ che emettono una luce blu capace di bloccare la secrezione di melatonina.?QuestĄŻultima, chiamata anche lĄŻormone del buio, ¨¨ responsabile dellĄŻinduzione del sonno. Se tardiamo la sera procrastinando il momento di andare a dormire per finire il film, guardare lĄŻultimo video sul telefono o controllare le mail sul PC, impediremo al sonno di sopraggiungere e di fare il suo sacrosanto lavoro?: di riparazione tissutale, memorizzazione, gestione delle emozioni, regolazione dellĄŻappetito. Sarebbe meglio spegnere gli schermi almeno unĄŻora prima di andare a letto e scegliere delle luci soffuse per illuminare la casa".
Anche le relazioni possono influire sul nostro stato di salute??
"Verissimo?! Uno degli studi pi¨´ longevi nella storia della medicina ¨¨?lĄŻHarvard Study of Adult developpement.
In questo studio, che ha visto il cambio di ben 4 direttori di ricerca, ¨¨ stato preso un campione di? 724 uomini, la met¨¤ provenienti dalla medesima Universit¨¤? (tra cui cĄŻera anche il Presidente JF Kennedy), e lĄŻaltra met¨¤ proveniente dai pi¨´ poveri sobborghi della stessa citt¨¤ di Boston che vivevano nella fame, senza acqua e elettricit¨¤. Ogni due anni gli intervistatori, facevano il punto sulla loro salute e sul loro benessere mentale a prescindere dallĄŻappartenenza e dallo stato sociale. Del gruppo iniziale, circa 60 uomini sono ancora in vita. Ą°Il messaggio pi¨´ chiaro che riceviamo da questo studio di 75 anni ¨¨ questo: le buone relazioni ci mantengono pi¨´ felici e pi¨´ sani.?Punto?? R. Waldinger (4^direttore di ricerca)".
Cosa ¨¨ emerso da questo studio che possa essere applicato alla vita di tutti i giorni??
"Sono emerse tre grandi lezioni sulle relazioni. La prima ¨¨ che le connessioni sociali sono davvero buone per noi e che la solitudine uccide. Si scopre che le persone che sono pi¨´ socialmente legate alla famiglia, agli amici, alla comunit¨¤, sono pi¨´ felici, sono fisicamente pi¨´ sane e vivono pi¨´ a lungo delle persone che sono meno ben collegate. E l'esperienza della solitudine si rivela tossica. Le persone che sono pi¨´ isolate di quanto vorrebbero essere dagli altri scoprono di essere meno felici, la loro salute peggiora prima nella mezza et¨¤, il loro funzionamento cerebrale diminuisce prima e vivono vite pi¨´ brevi rispetto alle persone che non sono sole. La seconda ¨¨ che non ¨Ś il numero delle relazioni che conta bens¨Ź la qualit¨¤ che incide nel nostro benessere. La terza lezione ¨¨ che le buone relazioni non solo proteggono il nostro corpo ma soprattutto il nostro cervello. Ecco dunque che la lontananza e lĄŻisolamento vissuti nellĄŻultimo anno e mezzo, possono essere fattori che hanno drasticamente diminuito la nostra salute (pur consapevoli che fossero indispensabili)".
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