l'arte di camminare
La Francigena del Salento, 7 giorni a piedi da Brindisi a Finibus Terrae
Il Salento che non ti aspetti va scoperto camminando, preferibilmente fuori stagione. Le spiagge bianche da una parte, le scogliere frastagliate dall¡¯altra, ma ¨¨ all¡¯interno di quest¡¯ultimo lembo d¡¯Italia che puoi compiere un viaggio nella Puglia pi¨´ vera, tra borghi fortificati, storiche citt¨¤, campagne sterminate e ulivi feriti, sentieri e antichi tratturi e, di tanto in tanto, uno spettacolare affaccio sul mare. Lontano dai caotici flussi del turismo balneare, il tratto finale della Francigena del Sud ti offre l¡¯occasione di regalarti una pausa di pace e lentezza, 7 giorni di cammino da Brindisi a Santa Maria di Leuca, 160 km zaino in spalla e meraviglia negli occhi.
la guida
¡ª ?¡°Brindisi crocevia di rotte, percorsi e cammini¡± ¨¨ il murale appena inaugurato tra via del Mare e viale Porta Lecce, 14 metri di lunghezza che certificano il ruolo di una citt¨¤ storicamente al centro dei pellegrinaggi verso Gerusalemme e oggi molto attiva nell¡¯accoglienza dei pellegrini e nella promozione del turismo lento. Non ¨¨ un caso che la Francigena del Sud offra proprio a partire dalla citt¨¤ delle colonne d¡¯Appia il suo tratto meglio strutturato (escluso il Lazio) dopo molti chilometri tra Campania e Puglia in cui la segnaletica ¨¨ ancora in fase di completamento. Da Brindisi in gi¨´ si cammina su sentieri (ma anche parecchio asfalto) ben segnati, anche se ¨¨ sempre utile scaricare sullo smartphone le tracce gps dell¡¯itinerario e avere con s¨¦ la guida da poco pubblicata da Terre di Mezzo.
BRINDISI-TORCHIAROLO
¡ª ?Lasciato il caos cittadino, la campagna coltivata a carciofi cede presto il passo al Bosco di Cerano, bel polmone verde ultimo residuo delle sterminate foreste che ricoprivano questa terra nell¡¯antichit¨¤. Uscito dall¡¯ombra di olmi e carpini, inizi un camminare doloroso per gli occhi e per l¡¯animo in mezzo agli uliveti che furono, circondato da migliaia di alberi schiantati dalla Xylella: sar¨¤ purtroppo un filo conduttore per molti chilometri questo scempio degli ulivi secolari a cui non sembra esserci rimedio. All¡¯area archeologica di Valesio, antica citt¨¤ messapica, ti accolgono con acqua, focaccia e caff¨¨ i volontari della Proloco messa in piedi dagli studenti dell¡¯alternanza scuola-lavoro. Infine Torchiarolo, antico casale dove sono ancora visibili case fortezza dell¡¯epoca dell¡¯invasione turca.
TORCHIAROLO-LECCE
¡ª ?Pezzo forte della tappa ¨¨ l¡¯Abbazia di Cerrate, uno dei gioielli dell'architettura romanico pugliese. Fondata, secondo la leggenda, alla fine del XII secolo da Tancredi d'Altavilla, conte di Lecce, merita sicuramente una sosta e la visita guidata, ma calcolate bene i tempi: informatevi sugli orari perch¨¦ di solito apre alle 10. Prima e dopo, la tappa offre un paesaggio di grande desolazione per gli uliveti ormai distrutti dal batterio killer (anche se i tentativi di reimpianto con la specialit¨¤ ¡°Favolosa¡± danno una speranza di futuro), mentre la parte finale ¨¨ in gran parte su strada asfaltata e trafficata. La fatica, per¨°, ¨¨ ripagata dall¡¯arrivo nella citt¨¤ del barocco che, a differenza dell¡¯ulivo, resiste nei secoli intatto e straordinario come sempre. Lecce va visitata con cura, la Cattedrale, la chiesa dei Santi Niccol¨° e Cataldo, piazza Duomo e la fantastica basilica di Santa Croce.
LECCE-MARTANO
¡ª ?Il borgo fortificato di Acaya ¨¨ un gioiello che merita una sosta tra i vicoli bianchi e silenziosi. Da qui e fino a Santa Maria di Leuca la Francigena del Sud d¨¤ il meglio di s¨¦, sia per quanto riguarda i paesaggi attraversati che per i borghi incontrati. Vernole, circondata da ulivi millenari, ¨¨ un altro gioiello del barocco in pietra leccese. Muretti a secco, masserie fortificate e una campagna ordinata accompagnano fino a Martano, che leggenda vuole sia stata fondata dagli antenati di Minosse, dominata dal castello aragonese oggi trasformato in Palazzo marchesale.
MARTANO-OTRANTO
¡ª ?Campagne e boschi da riempirsi gli occhi, borghi sospesi tra Oriente e Occidente. Carpignano Salentino e la Via Traiana Calabra, Cannole citt¨¤ delle lumache, Palmariggi, Giurdignano con la Cripta di San Salvatore¡ Un lungo cammino reso pi¨´ ¡°confortevole¡± dalla cura delle associazioni del territorio che hanno disseminato il percorso di panchine colorate e punti ristoro. Infine Otranto, splendida arroccata sul mare, con la bellissima cattedrale di Santa Maria Annunziata (dove nel 1905 vennero benedetti i 12 mila della prima Crociata) col pi¨´ grande pavimento-mosaico d¡¯Europa, la chiesa di San Pietro e il Castello. E¡¯ la citt¨¤ pi¨´ a Oriente d¡¯Italia e si respira il profumo di Grecia.
OTRANTO-VIGNACASTRISI
¡ª ?Si cammina affacciati sul mare prima di riportarsi all¡¯interno dove ¨¨ spettacolare il lago di bauxite dai colori straordinari. I tanti piccoli borghi che si attraversano offrono, coi loro bar, la possibilit¨¤ di una sosta col tipico caff¨¨ leccese, con ghiaccio e latte di mandorla, un toccasana contro il caldo e le fatiche del cammino. Vignacastrisi, con la sua piazza bianca, pu¨° essere punto di partenza per una piccola deviazione fino a Castro, affacciata sul mare dove approd¨° Enea: un luogo magico da visitare.
VIGNACASTRISI-TRICASE
¡ª ?Si cammina spesso sospesi sul mare, con i monti d¡¯Albania che si stagliano di fronte, a un passo. Poi campagne colorate di fiori fino a Tricase, la patria di Don Tonino Bello. Qui, oltre a chiese e palazzi importanti da visitare, val la pena perdersi anche sulle tracce del parroco-vescovo che ha lasciato segni indelebili nei luoghi e nelle persone di questa terra. Accoglienza, attenzione agli ultimi, porte aperte al diverso sono i pilastri di una dottrina professata nelle strade e tra la gente, soprattutto coi giovani, sulle orme di don Milani. Da leggere la Preghiera sul molo scritta per salutare questa gente che ancora oggi porta avanti il suo esempio con gli studenti, sta cercando di rendere accessibile anche a chi ha disabilit¨¤ questo tratto di Francigena del Sud e ha creato un Cammino di Don Tonino Bello, 400 chilometri da Molfetta al Santuario di Santa Maria di Leuca (la guida ¨¨ appena uscita).
TRICASE-SANTA MARIA DI LEUCA
¡ª ?Ulivi, muretti a secco e piccoli borghi medievali. Fino a Gagliano del Capo, dove inizia un lento scendere verso il mare, che si spalanca d¡¯improvviso a perdita d¡¯occhio, fino ad approdare nel suggestivo piazzale del Santuario di Santa Maria de Finibus Terrae che, con la colonna mariana e i 47 metri del faro (il pi¨´ alto d¡¯Europa dopo quello di Genova), domina dall¡¯alto Leuca. C¡¯¨¨ lo scoglio di Punta Ristola, il tacco dello Stivale, e Punta Meliso dove i due mari, Ionio e Adriatico, si incontrano. E c¡¯¨¨ la fine del cammino, con Gerusalemme antica meta all¡¯orizzonte.
dove dormire
¡ª ?La guida La Via Francigena del Sud, uscita a maggio per Terre di Mezzo, oltre alle indicazioni pratiche e alle descrizioni di tutte le tappe, offre l¡¯elenco completo delle strutture di accoglienza lungo il cammino. Nel tratto salentino si possono scegliere strutture convenzionate che offrono un buon rapporto qualit¨¤-prezzo. A Torchiarolo il B&B Le Sule ¨¨ un posto ideale a misura di pellegrino con grande cura per tutte le esigenze dei camminatori; se si vuole spendere meno, l¡¯ex scuola delle suore ¨¨ stata trasformata in ostello a donativo. Anche il B&B La Terrazza sul Mare di Otranto ha un buon rapporto qualit¨¤-prezzo e inoltre una posizione strategica a due passi dal centro. Vanta una lunga tradizione di accoglienza dei pellegrini il B&B La Rosa dei Venti nel centro di Tricase, mentre l¡¯Hotel Terminal di Santa Maria di Leuca, con lido privato, piscina, giardino, fa ai camminatori prezzi veramente vantaggiosi, vista la location fronte mare.
il top
¡ª ?Il Salento ¨¨ ricco di strutture di gran lusso, pensate per un turismo alto e pi¨´ esigente. Alcune di queste sono proprio lungo il tracciato della Francigena del Sud. Non sono evidentemente a misura di portafoglio del pellegrino, ma se volete concedervi un piccolo lusso durante il vostro cammino provate a contattarle: alcune di queste stanno valutando di dotarsi di soluzioni pi¨´ in linea coi budget dei viandanti. A Lecce Vico dei Bolognesi ¨¨ una locanda elegante con camere bellissime e un¡¯ottima cucina. Persegue una filosofia a impatto (quasi) zero e sta scoprendo le potenzialit¨¤ del turismo lento: la sorella del titolare ¨¨ impegnata in questi mesi in un progetto-documentario proprio lungo la Francigena, a piedi da Canterbury a Santa Maria di Leuca.
A Martano ¨¨ straordinario il Naturalis Bio Resort che si incontra, camminando, proprio alle porte del paese. Masseria di charme ricavata dal recupero di un antico borgo contadino del 18¡ã secolo, nata dall¡¯originaria azienda di cosmesi N&B, ha piscina, spa, camere esclusive, ristorante, il tutto immerso in una tenuta curatissima, 18 ettari con olivi, vigna, orto, erbe aromatiche, aloe vera, grano, tutto rigorosamente biologico. A cena ¨¨ possibile provare l¡¯olio pregiato derivato dal leccino che ancora resiste alla Xylella e l¡¯ottimo vino 85% Negramaro. Dalla coltivazione bio delle materie prime (Aloe Vera, Lavanda, Rosmarino, Salvia, Mirto, Timo, Menta, Melograno, Fico d'India, Arancio e molte altre), all¡¯estrazione a freddo dei principi attivi fino alla realizzazione del prodotto finito, i prodotti di cosmesi N&B sono l¡¯altro prodotto esclusivo di Naturalis Bio. Percorsi guidati nelle coltivazioni, raccolta delle olive, vendemmia dell¡¯uva, estrazione del gel puro di Aloe Vera: si pu¨° provare il turismo esperienziale figlio di una visione green e sostenibile perfettamente in linea con la filosofia degli amanti del turismo lento.
Infine a Vignacastrisi, Palazzo Guglielmo ¨¨ un¡¯antica residenza dei latifondisti della zona recuperata come oasi di relax e di charme.
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