Mattia Ballarini, il più giovane IFBB Pro italiano: "Obiettivi? Qualificarmi all’Olympia"

Dedizione, sacrificio, passione. Quando scegli di intraprendere un percorso sportivo nel bodybuilding devi essere pronto a mettere tutto te stesso e non tralasciare nessun dettaglio. Mattia Ballarini, 22 anni, l’ha fatto e ha raggiunto quello che era il suo obiettivo, o il primo di una lunga serie: diventare il più giovane bodybuilder professionista italiano. Ha cominciato ad allenarsi in palestra a 15 anni, inizialmente solo per tenersi in forma. Poi divenne qualcosa di più.

“Ho giocato a calcio fino a 14 anni. Purtroppo non ero altissimo, ero il più magro ed ero anche molto timido. Per quanto potessi essere bravo, ci rimettevo sempre dal punto di vista fisico. In palestra mi sono reso conto che quello che dai, ti torna indietro. Ero innamorato del calcio, la palestra ha però iniziato a prevalere talmente tanto che oggi non guardo più una partita”.

“I miei amici mi fecero vedere degli atleti che gareggiavano e lì ho iniziato ad appassionarmi a questo mondo. Poi un mio amico mi fece vedere Jeff Seid, che allora aveva 19 anni ed era diventato il più giovane atleta professionista di bodybuilding nel mondo. Lui divenne la mia fonte di ispirazione. Siccome replicare quanto fatto da lui era impossibile, mi sono posto l’obiettivo di diventare il più giovane atleta professionista… italiano. E finalmente quest’anno ce l’ho fatta”.

“La prima gara la feci a 18 anni, nella federazione WABBA. All’epoca gareggiavo in bodybuilding, mentre oggi in men’s physique. Vinsi gli Juniores, ma con gli adulti arrivai quinto. A 19 anni passai dalla WABBA alla IFBB, feci una gara a Venezia con il mio vecchio preparatore prima di passare sotto la guida di Giuseppe Romano, il mio attuale coach, e iniziare la vera carriera agonistica per raggiungere il mio obiettivo. Ci abbiamo messo tre anni…”.

“Era la mia ultima possibilità per quest’anno. Ci ho provato la prima volta in Spagna, dove ho vinto la categoria ma non l’overall per la Pro Card. La seconda volta sempre in Spagna, con due Pro Card in palio, arrivai purtroppo secondo in categoria. La mia ultima possibilità, sia a livello economico che di preparazione, era l’8 ottobre un Olympia Amateur a Milano, con tre Pro Card in palio. Vinsi la categoria e poi arrivai secondo all’overall”.

Obiettivi futuri?

“Sicuramente qualificarmi all’Olympia e diventare l’atleta più giovane a qualificarsi alla competizione”.

“Gli allenamenti sono dalle cinque alle sei volte a settimana, ma è una cosa soggettiva. Io rendo di più con cinque, riposo il giovedì e la domenica. I muscoli più sviluppati li alleno una volta a settimana, mentre i muscoli dove sono più carente, come le gambe, due volte. Anche l’alimentazione è soggettiva, dipende dal periodo. Io arrivo facilmente in condizione gara, questo mi permette di mantenere carboidrati abbastanza alti anche in preparazione. Significa però che in off season devo mangiare una quantità di carboidrati veramente alta. Per esempio, ora sono sui 900g. Ma preferisco molto di più questa fase a quella di preparazione. Quando ti vengono tolti i carboidrati tutto diventa abbastanza cupo, ti senti letteralmente uno zombie. Devi circondarti di persone che ti capiscano e ti supportino”.

“Per quanto riguarda le proteine: proteine in polvere, pollo, manzo, salmone e uova. A livello di carboidrati crema di riso, riso, pasta integrale, corn flakes. Grassi tuorlo, olio e burro d’arachidi. Poi dai, adesso che sono in off qualche cena fuori me la concedo (ride, ndr)”.?