Il progetto
Martin Castrogiovanni tra allenamenti... e inclusione: i 10 anni della "Rugby Castro Academy"
Il 30 giugno a Piancavallo, provincia di Pordenone, prender¨¤ il via l¡¯edizione 2024 della ¡°Castro Rugby Academy¡±, il camp di rugby organizzato dall¡¯ex pilone della Nazionale?Martin Castrogiovanni, che proprio quest¡¯anno festeggia 10 anni di storia (anche se si tratta ¡°solo¡± della nona edizione, poich¨¦ nel 2020 non ¨¨ stato possibile organizzarlo a causa della pandemia) e che ospiter¨¤ quasi 500?bambini dai 7 ai 17 anni dal 30 giugno al 13 luglio. La Castro Rugby Academy da 10 anni contribuisce a formare le generazioni di domani attraverso gli insegnamenti di vita che solo il rugby ¨¨ in grado di dare. Lo ha spiegato proprio Martin Castrogiovanni a Gazzetta Active: ¡°? iniziato tutto piano piano. Quando ero giocatore mi proposero di partecipare a un camp, dissi di s¨¬ e dopo 2 anni abbiamo iniziato a organizzarlo noi. Adesso abbiamo uno dei camp pi¨´ numerosi d¡¯Italia e ne siamo orgogliosi. C¡¯¨¨ tanto sforzo dietro a tutto questo: per queste due settimane si lavora un anno intero,?con 240 bambini seguiti in totale da 30 allenatori: questo perch¨¦ credo che un allenatore debba seguire non pi¨´ di 10 ragazzi, in modo da garantire la massima qualit¨¤. L¡¯accademia si chiama ¡°Castro Academy¡±, ma io da solo non potrei fare assolutamente nulla. Gli allenatori, gli istruttori, tutte le persone che lavorano con me sono le fondamenta di questo progetto. Ci sono ragazzi che fino ai 17 anni sono venuti al camp, e una volta superata l¡¯et¨¤ massima hanno cominciato a lavorare per diventare allenatori e continuare il percorso con noi. ??una cosa che mi rende orgoglioso perch¨¦ vuol dire che abbiamo dato qualcosa, abbiamo creato una cultura¡±.
Quali sono le particolarit¨¤ di questa Academy??
¡°? un modo diverso di vivere il rugby, con tanto impegno come deve essere ma con tanto divertimento: per due settimane i ragazzi si allenano due volte al giorno, come fossero professionisti. In una settimana fanno quello che al loro club farebbero in due mesi e mezzo. Allo stesso tempo, per¨°, mettiamo al centro le persone, non gli atleti: chiaramente non tutti i ragazzi del camp diventeranno campioni di rugby, ma potranno essere campioni di vita, i dottori, i professionisti di domani, qualsiasi cosa loro vogliano. Noi lavoriamo sul long-term athlete development (sviluppo dell¡¯atleta a lungo termine), un concetto che in Irlanda seguono da tantissimo tempo. Inoltre, lavoriamo tantissimo?sulla mindfulness,?una forma di meditazione che aiuta a focalizzarsi sul presente, una cosa che purtroppo ho scoperto tardi nella mia carriera.?Inoltre, il nostro lavoro si basa tantissimo sull¡¯inclusivit¨¤¡±.?
In che modo??
¡°Facciamo giocare insieme ragazzini normodotati e disabili a wheelchair rugby (la versione in carrozzina del rugby, che ¨¨ anche sport paralimpico, ndr), e in questo modo possiamo spiegare ai ragazzi cos¡¯¨¨ lo sport e cos¡¯¨¨ la disabilit¨¤ e insegnare loro che i ragazzi che giocano in carrozzina sono atleti esattamente come loro e che 'disabilit¨¤' non significa ¡®inabilita¡¯. Questa ¨¨ una cosa molto importante e bella ed ¨¨ bello che i ragazzi la recepiscano. Inoltre, prima del camp facciamo anche un ¡®Torneo Mixed Ability¡¯: sono delle vere e proprie partite, giocate con le regole ufficiali di World Rugby e con contatti veri, con squadre composte da 15 giocatori e giocatrici con almeno 5 ragazzi o ragazze con disabilit¨¤ intellettiva e/o fisica: in questo modo la competizione diventa una via per sviluppare e dimostrare le abilit¨¤ di tutti i giocatori, insegnando loro a conoscersi¡±.
A volte ¨¨ molto pi¨´ facile far capire queste cose ai ragazzi che agli adulti¡?
¡°Assolutamente s¨¬, perch¨¦ i bambini e i ragazzi hanno molti meno preconcetti rispetto a noi, e ci rendiamo conto che dopo questi allenamenti i disabili vengono guardati con occhi diversi, non vedono pi¨´ quella differenza che vedevano prima. Nella vita invece mi capita ancora di sentire parole orribili come ¡®handicappato¡¯: questo lo possiamo cambiare lavorando sui bambini, perch¨¦ loro possono cambiare questo mondo, noi adulti ormai non credo. Quello che noi possiamo fare, per¨°, ¨¨ dare loro i valori giusti affinch¨¦ possano farlo¡±.?
Il rugby diventa un insegnamento anche nella vita di tutti i giorni??
¡°Innanzitutto, il camp ¨¨ un¡¯opportunit¨¤ per imparare a stare lontani da casa. Considerando che partiamo dai 7 anni in su, per molti bambini si tratta della prima volta senza mamma e pap¨¤: ¨¨ un passo che prima o poi bisogna fare. E poi il rugby insegna lo spirito di sacrificio, che va imparato qualsiasi cosa tu voglia fare nella vita: arrivare in orario agli allenamenti e alla cena, rispettare le esigenze dei compagni, comportarsi nel rispetto delle persone e delle cose che ci sono intorno. Sono cose che non riguardano solo il rugby ma la vita, quando convivi con altre persone devi adattarti a un sistema di regole, e i bambini e i ragazzi sono bravi a farlo subito. E poi il rugby insegna a riflettere, a pensare velocemente, ad anticipare la giocata o un possibile problema che pu¨° presentarsi e a rispondere di conseguenza, come nella vita e nel lavoro¡±.
Quello della mindfulness, in Italia, ¨¨ un concetto abbastanza recente. Come viene applicato??
¡°In molti altri Paesi del mondo sono molto pi¨´ avanti, ed ¨¨ importante partire quando sono giovani,?non cominciare a riconoscere le proprie emozioni a 40 anni come ho fatto io. Quello che bisogna insegnare ai ragazzi ¨¨ che possono vivere liberamente le loro emozioni senza che queste li blocchino, senza che le loro paure li condizionino: ovviamente il lavoro di mindfulness ¨¨ accompagnato da istruttori certificati, l¡¯obiettivo ¨¨ sviluppare una diversa consapevolezza di s¨¦ e del proprio corpo, focalizzata sul ¡®qui e ora¡¯. In questo modo, nei ragazzi si crea uno stato mentale consapevole, riflessivo e non giudicante, senza condizionamenti da stimoli esterni, da quelle cose che ti portano a dire ¡®Ho paura, quindi non lo faccio¡¯. Ripeto, non ¨¨ cos¨¬ importante che qualcuno di loro diventi un campione nel rugby, ma ¨¨ importante che diventi un campione nella vita, e in questo senso sviluppare un¡¯intelligenza e un¡¯educazione emotiva ¨¨ fondamentale¡±.
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