"Monitorare e aiutare la persona malata a monitorare la situazione, per esempio rilevando la temperatura, permette di avere un minimo controllo sulla malattia, e questo aiuta", spiega a Gazzetta Active la professoressa Valentina Di Mattei
Nell¡¯emergenza da coronavirus?ci sono i malati, c'¨¨ chi fatica a fare i conti con l¡¯isolamento della quarantena, ma ci sono anche coloro che sono negativi ma convivono con con un malato in casa. "E¡¯ uno dei casi peggiori, perch¨¦ dal punto di vista psicologico la preoccupazione ¨¨ doppia: per chi ha preso il virus, per se stessi e gli altri membri della famiglia", spiega a Gazzetta Active Valentina Di Mattei, professore associato di psicologia dell¡¯Universit¨¤ Vita-Salute San Raffaele di Milano e psicologa clinica presso l¡¯IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano.
"Il ministero della Salute ha dato una serie di indicazioni concrete su come gestire una persona positiva al coronavirus in casa. Sono indicazioni di natura pratica, ma non vanno sottovalutate da un punto di vista psicologico. E¡¯ importante sapere che si pu¨° mettere al sicuro il malato e chi se ne prende cura, e avere anche indicazioni su come organizzare la casa: la persona, per esempio, va isolata in una stanza, e bisogna organizzare gli spazi condivisi. Questi aspetti sono rassicuranti se si sa come fare", sottolinea la professoressa Di Mattei a Gazzetta Active.?
Quali altri suggerimenti si possono dare?
"In queste situazioni c'¨¨ sicuramente la paura di infettarsi e che la persona possa peggiorare. Riguardo a questo il suggerimento ¨¨ sempre quello di applicare le indicazioni pratiche. Monitorare e aiutare la stessa persona malata a monitorare la situazione, per esempio rilevando la temperatura, permette di avere un minimo controllo sulla malattia. In questo modo si ha una percezione pi¨´ di sicurezza, non di essere in balia degli eventi, che ¨¨ la cosa peggiore dal punto di vista psicologico. Un altro suggerimento ¨¨ quello di provare a non far sentire isolato il familiare malato. E¡¯ una sensazione che dal punto di vista psicologico giova. Se anche il familiare ¨¨ nella stanza accanto si pu¨° fare una videochiamata. Fa sentire l¡¯altro non da solo e aiuta anche noi sentire che lo stiamo aiutando. Se si ha bisogno di aiuto ci sono anche dei numeri verdi ad hoc, come quelli dell¡¯Ordine degli psicologi e del Comune di Milano. Un altro aspetto a cui bisogna essere preparati ¨¨ quello dello stigma. Persone che tornano a casa dopo il ricovero o che vivono l'isolamento in casa spesso lo subiscono. Quella che scatta negli altri ¨¨ quasi una condotta automatica di difesa".
Comunque ci sono anche casi di famiglie in cui non ci si infetta tutti?
"Sono la maggior parte. Soprattutto nelle coppie, noi vediamo che le mogli spesso sono quasi asintomatiche, o magari hanno un solo sintomo. E comunque bisogna sempre ricordare che una diagnosi positiva non ¨¨ una sentenza di condanna n¨¦ per il paziente positivo n¨¦ per la sua famiglia".?
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