Uno studio spiega come la mente (e una pillola di zucchero) pu¨° migliorare il nostro benessere psicologico, anche senza farmaci?
E se la semplice convinzione di poter stare meglio fosse sufficiente a ridurre i sintomi di disturbi come depressione, ansia e ADHD? Se lo sono chiesti gli autori di uno studio appena pubblicato su JAMA Psychiatry, che getta nuova luce sull'effetto placebo nella salute mentale. Ma davvero una "pillola di zucchero" pu¨° avere effetto sul nostro umore?
L'importanza del placebo
¡ª ?L'effetto placebo ¨¨ quel fenomeno per cui sperimentiamo un miglioramento delle condizioni di salute dopo aver assunto una sostanza o un trattamento privo di principi attivi. Si basa sulla convinzione di ricevere un trattamento efficace, innescando una risposta positiva dell'organismo anche se cos¨¬ non ¨¨. Negli studi clinici il placebo ¨¨ usato per valutare l'efficacia di nuovi farmaci o trattamenti e, secondo gli psicologi, testimonia il potere delle aspettative e delle convinzioni nel processo di guarigione. Ma, fino a oggi, in pochi avevano indagato quanto funzionasse anche nella cura dei disturbi dell'umore e del comportamento.
lo studio
¡ª ?Un gruppo di ricercatori dell'Universit¨¤ di Dresda ha preso in esame 90 ricerche randomizzate e controllate, coinvolgendo quasi 10.000 partecipanti adulti, principalmente tra i 30 e i 40 anni. La scoperta ¨¨ stata che il trattamento con placebo ha portato a miglioramenti significativi dei sintomi in ben nove disturbi dell'umore e del comportamento, tra cui disturbo depressivo maggiore, mania, ADHD, disturbo di panico, PTSD, fobia sociale e - in misura minore - schizofrenia e disturbo ossessivo-compulsivo.?Le compresse placebo utilizzate negli studi randomizzati e controllati erano identiche nell'aspetto e nel gusto ai farmaci somministrati dagli psichiatri, ma mancavano del principio attivo. Una scoperta importante, non solo perch¨¦ conferma - se ce ne fosse bisogno - il potere della mente sul corpo, ma perch¨¦ suggerisce che per alcuni disturbi, rinunciare alla prescrizione di farmaci nella fase iniziale potrebbe essere accettabile, se i pazienti hanno sentimenti contrastanti o ansia riguardo alla terapia farmacologica.
Conclusione?
¡ª ?Gli autori dello studio ammettono che alcuni miglioramenti osservati potrebbero essere attribuiti non solo all'effetto placebo in s¨¦, ma anche al decorso naturale della malattia e ad altri effetti non specifici. Inoltre, il trattamento con placebo ha portato a miglioramenti dei sintomi nelle nove condizioni di salute mentale prese in esame, ma con variazioni sostanziali tra le diverse diagnosi. Si ¨¨ vista, per esempio, una differenza nell'efficacia dei placebo nei disturbi di ansia e depressione rispetto a schizofrenia e disturbo ossessivo compulsivo. Questo lascia pensare che i sintomi di alcuni disturbi (come la tristezza che accompagna la depressione) siano pi¨´ sensibili all'attenzione e alla rassicurazione rispetto ai sintomi di condizioni complesse come la schizofrenia, dove i farmaci continuano a essere decisamente pi¨´ efficaci del placebo.
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