L¡¯annuncio di Ed Slater ha scioccato il mondo della palla ovale. E in Italia, le storie di Gianluca Signorini e Stefano Borgonovo avevano portato alla luce la terribile realt¨¤ di questa patologia. Facciamo il punto con il dottor Cesana, medico sociale del Benetton Rugbt
L¡¯annuncio di Ed Slater ha scioccato il mondo del rugby. Il 33enne del Gloucester ha dichiarato pubblicamente di avere la Sclerosi Laterale Amiotrofica (pi¨´ conosciuta come SLA), e la notizia ¨C unita all¡¯altro annuncio shock di Ryan Jones, che ha confessato di soffrire di demenza precoce ¨C ha riaperto il dibattito sulla sicurezza nel mondo della palla ovale. In Italia, le storie dei calciatori Gianluca Signorini e Stefano Borgonovo hanno portato alla luce la terribile realt¨¤ di questa patologia: si tratta di una malattia neurodegenerativa progressiva, gravemente invalidante e mortale, che colpisce prevalentemente il primo e il secondo neurone di moto, ovvero i neuroni che permettono di muoverci e regolano l¡¯attivit¨¤ di contrazione volontaria dei muscoli.?
Gli studi
¡ª ?Se per quanto riguarda alcune patologie, come la demenza o le encefalopatie, ¨¨ stata ormai accertata la correlazione con gli eccessivi traumi subiti nel corso della carriera, sulla SLA il discorso ¨¨ molto pi¨´ complicato: ¡°Gli studi portati avanti fino a questo momento non attestano una correlazione certa tra i traumi alla testa e la SLA. Per ora, sono state avanzate varie ipotesi che considerano altre problematiche legate al mondo dello sport: dall¡¯eccessiva fatica all¡¯uso dei farmaci, fino alla possibile presenza di batteri presenti nei campi o di sostanze chimiche nel trattamento delle superfici in erba, ma nulla che sia chiaramente correlabile agli eventi traumatici¡± dice a Gazzetta Active il dottor Marco Cesana, medico sociale del Benetton Rugby.?
i legami con lo sport professionistico
¡ª ?¡°? anche vero ¨C continua il dottor Cesana - che dal punto di vista epidemiologico c¡¯¨¨ una maggiore incidenza di questo tipo di patologia negli ex atleti professionisti. Nell¡¯analizzare questo dato bisogna considerare per¨° che la SLA si manifesta principalmente in soggetti maschili dai 40 ai 60 anni, che ¨¨ proprio l¡¯et¨¤ dell¡¯ex atleta: in Italia pu¨° essere principalmente un calciatore, negli USA un giocatore di football americano e in Gran Bretagna un rugbista¡±. Chiaramente il problema c¡¯¨¨, ma bisogna fare molta attenzione a non confondere casi ¨C altrettanto gravi ¨C come quello di Ryan Jones, legati principalmente alle concussion, con patologie sulle quali purtroppo aleggia ancora uno spesso velo di mistero: ¡°Bisogna riconoscere che la prevenzione del trauma cranico e delle commozioni cerebrali ¨¨ un problema e un obiettivo prioritario del rugby ¨C dice in conclusione Cesana -. Ci sono delle patologie, come quella da decadimento cognitivo precoce, oppure le encefalopatie croniche, per le quali ¨¨ stata attestata una reale correlazione con gli eventi traumatici. Per la SLA non ¨¨ cos¨¬, per cui bisogna tracciare un netto confine: sono due cose molto diverse¡±.?
La SLA nel rugby
¡ª ?Nel rugby, la SLA ¨¨ legata principalmente alla storia di Doddie Weir: leggenda del rugby scozzese alla quale ¨C nel 2016 ¨C ¨¨ stata diagnosticata quella che Borgonovo chiamava ¡°La stronza¡±. L¡¯ex seconda linea ha fondato la My Name'5 Doddie Foundation, che si occupa di dare sostegno e supporto a tutti i giocatori di rugby colpiti dalla SLA e alla ricerca. Inoltre, dal 2018 la sfida del Sei Nazioni tra Scozia e Galles assegna la Doddie Weir Cup, e l¡¯incasso del match viene in parte devoluto proprio alla ricerca sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica. La storia di Weir ha contribuito ad accrescere la consapevolezza nei confronti di questa grave patologia, e pur lottando e convivendoci quotidianamente l¡¯ex giocatore resta ancora in prima linea, garantendo supporto e sostegno a tutti i suoi colleghi.?
Van der Westhuizen e Battistin
¡ª ?Non va dimenticato anche Joost Van der Westhuizen, storico mediano di mischia sudafricano che rivoluzion¨° il ruolo, vincendo la Coppa del Mondo del 1995 (raccontata anche dal film Invictus) e ottenendo 89 presenze con gli Springboks. Nel 2011, all¡¯et¨¤ di 40 anni, gli venne diagnosticata la SLA, e pass¨° gli ultimi 6 anni della sua vita a sensibilizzare l¡¯opinione pubblica con la sua fondazione, la J9, prima di andarsene nel 2017. In Italia, non va dimenticato Alessandro ¡°Lillo¡± Battistin, scomparso a 52 anni dopo una lunga battaglia contro una forma molto aggressiva della malattia: dopo la diagnosi, si mosse una grande catena di solidariet¨¤ che coinvolse ex colleghi, giocatori e associazioni legate al rugby, per accompagnare l¡¯ex giocatore del Petrarca e poliziotto - poi allenatore delle giovanili ¨C? in questa difficile battaglia, fino alla scomparsa nel 2018.
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