la ricerca

Alzheimer, test dell'olfatto utile per diagnosi precoce?

Uno studio pubblicato sulla rivista Neurology attesta che chi ha un rischio genetico per l'Alzheimer tende ad avere problemi di olfatto precoci

Giuseppe Di Giovanni

Testare la capacit¨¤ di una persona di rilevare gli odori potrebbe essere un modo utile per prevedere futuri deficit cognitivi e l'Alzheimer: infatti uno studio sulla rivista Neurology svela che chi ha un rischio genetico per l'Alzheimer tende ad avere problemi di olfatto precoci gi¨¤ dopo i 65 anni. Lo studio ¨¨ stato condotto da Matthew GoodSmith dell'Universit¨¤ di Chicago. Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per confermare questi risultati e determinare quale livello di perdita dell'olfatto possa predire il rischio futuro di Alzheimer, un test dell'olfatto potrebbe rivelarsi risolutivo per identificare precocemente le persone a rischio di demenza prima ancora dell'esordio dei sintomi.?

il campione

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La ricerca ha coinvolto oltre 865 persone, sottoposte a esami dell'olfatto. I test sono stati effettuati a intervalli di cinque anni. Le capacit¨¤ cognitive e di memoria delle persone sono state testate due volte, a distanza di cinque anni. I ricercatori hanno poi eseguito a tutto il campione un test genetico per svelare chi fosse portatore del gene associato a un aumento del rischio di Alzheimer (APOEe4). I punteggi assegnati al test olfattivo potevano variare da zero a sei. Le persone a rischio di Alzheimer perch¨¦ portatori della variante del gene avevano il 37% in meno di probabilit¨¤ di avere una buona capacit¨¤ di rilevazione degli odori rispetto a quelle senza il gene, anche a parit¨¤ di fattori quali et¨¤, sesso e livello di istruzione e totalizzavano punteggi inferiori ai test olfattivi.?

i dati

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I portatori del gene APOEe4 hanno iniziato a sperimentare deficit olfattivi gi¨¤ tra i 65 e i 69 anni. A quell'et¨¤, i portatori del gene riuscivano a rilevare una media di circa 3,2 odori, rispetto a circa 3,9 odori per i coetanei non portatori del gene di rischio. Inoltre, tra i 75-79 anni gli individui a rischio di Alzheimer hanno cominciato ad avere anche difficolt¨¤ ad identificare gli odori, con un declino pi¨´ rapido di questa capacit¨¤ rispetto a coloro che non portavano il gene. Infine, i portatori della variante del gene hanno sperimentato declini pi¨´ rapidi nel tempo delle loro capacit¨¤ cognitive. ?Identificare i meccanismi alla base di queste relazioni ci aiuter¨¤ a capire il ruolo dell'olfatto nella neurodegenerazione,? conclude GoodSmith.

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