Con il dott.?Paolo Torneri, fisioterapista di FisioScience, capiamo di pi¨´ sull'infortunio del calciatore del Bologna
Riccardo Orsolini nel match del Bologna contro il Borussia Dortmund in Champions League ¨¨ dovuto uscire prima dal campo a causa di un problema muscolare. Lo staff medico dei rossobl¨´ ha confermato che si tratta di una lesione muscolare al bicipite femorale di primo grado. Che cosa significa? Quali saranno i tempi di recupero? Ce lo spiega il dott. Paolo Torneri, fisioterapista a Verona esperto di riabilitazione sportiva e fondatore di FisioScience.
Le cause delle lesioni muscolari
¡ª ?Come spiega il dott. Torneri, "le lesioni muscolari degli ischiocrurali (la muscolatura posteriore della coscia) sono frequenti negli sport che richiedono di correre ad alta velocit¨¤ (in gergo, di sprintare). Durante la fase definita come late swing phase della corsa, ovvero quando l¡¯arto inferiore non in appoggio si prepara al contatto a terra, il bicipite femorale (importante muscolo della loggia posteriore della coscia) agisce come un deceleratore con un carico eccentrico estremamente elevato, controllando l'estensione del ginocchio e preparando l'arto all'impatto con il suolo. In questa fase, il muscolo ¨¨ sottoposto a elevati carichi di stress mentre si allunga, aumentando il rischio di microtraumi o lesioni acute. Ci sono poi dei fattori estrinseci ed intrinseci al soggetto che ci predispongono allo sviluppo di queste lesioni: tra quelli intrinseci il pi¨´ impattante secondo la letteratura scientifica ¨¨ l¡¯aver gi¨¤ sostenuto una precedente lesione muscolare mentre tra quelli estrinseci il ruolo del giocatore pu¨° richiedere scatti pi¨´ frequenti (giocando sulla fascia) e quindi maggiori richieste sulla muscolatura posteriore della coscia".
Quali sono i muscoli coinvolti?
¡ª ?Paolo Torneri chiarisce che le lesioni muscolari della coscia posteriore coinvolgono principalmente il gruppo degli ischiocrurali, composto da: bicipite femorale, semitendinoso e semimembranoso. Le lesioni possono essere classificate in due categorie principali:
- lesioni da sprint: si verificano durante attivit¨¤ ad alta velocit¨¤, come gli scatti. Coinvolgono spesso la porzione lunga del bicipite femorale e sono generalmente pi¨´ gravi, con tempi di recupero pi¨´ lunghi;
- lesioni da stretch: avvengono in situazioni di allungamento eccessivo del muscolo, come nei calci alti o movimenti di allungamento forzato (provando a stoppare un pallone in area o intercettando un passaggio). Interessano pi¨´ frequentemente il semimembranoso e il semitendinoso e tendono ad avere una prognosi migliore rispetto alle lesioni da sprinting".
Torneri precisa che "la prognosi non ¨¨ definita solamente per¨° dal meccanismo traumatico ma soprattutto dall¡¯estensione della lesione e dal coinvolgimento o meno della componente tendinea".
La classificazione delle lesioni muscolari
¡ª ?"La classificazione di Monaco ¨¨ uno dei sistemi pi¨´ utilizzati per categorizzare le lesioni muscolari, basandosi su quattro criteri principali:
- Meccanismo della lesione (diretta o indiretta)
- Localizzazione anatomica (muscolo coinvolto e posizione della lesione)?
- Grado di gravit¨¤ (determinato tramite imaging)
- Recidiva (prima lesione o recidiva)
Le lesioni indirette sono ulteriormente suddivise in:
- Tipo 1: Disordini muscolari legati a sovraffaticamento.?1A: indotti da fatica1B: DOMS (indolenzimento muscolare a insorgenza ritardata)
- Tipo 2: Disordini neuromuscolari 2a: correlati a problematiche di bacino/colonna vertebrale2b: correlati al muscolo.
- Tipo 3: Lesione muscolare parziale:3a : lesione parziale minore3b: lesione parziale moderata??
- Tipo 4: Lesione muscolare sub-totale ¨C avulsione tendinea".
Il dott. Torneri specifica che "questa classificazione aiuta a standardizzare la diagnosi e a pianificare il trattamento riabilitativo, nonch¨¦ fornirci indicazioni per la prognosi. La lesione di Orsolini ¨¨ stata definita di primo grado e pertanto possiamo trarre spunti concreti sui tempi di recupero".
Orsolini, infortunio e tempi di recupero
¡ª ?"I tempi di recupero variano in base alla gravit¨¤ e al tipo di lesione. Secondo la classificazione di Monaco le lesioni di primo grado come nel caso di Orsolini possono tenerlo fuori dal campo dalle tre alle quattro settimane a seconda della dimensione effettiva della lesione e della risposta del giocatore al trattamento riabilitativo. Fortunatamente non ¨¨ stata coinvolta la giunzione mio-tendinea, elemento che inficia negativamente sulle tempistiche di ritorno allo sport e sul tasso di recidiva. L'auspicio ¨¨ che Orsolini possa tornare presto a disposizione contribuendo alle future sfide del Bologna in Champions League e in campionato".
Gazzetta dello Sport
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