parla il diabetologo
Iperglicemia e picco glicemico: sintomi, valori, alimenti da evitare
Iperglicemia o picco glicemico, a digiuno o postprandiale: due condizioni legate ai livelli di glucosio nel sangue, ovvero alla glicemia, che sono un campanello d¡¯allarme per un possibile pre-diabete o diabete, ma che non possono verificarsi semplicemente dopo una abbuffata di carboidrati. Se le abbuffate diventano una vera e propria dieta iperglicemica, per¨°, possono portare proprio al pre-diabete e al diabete. ¡°Ma partiamo dalla distinzione tra iperglicemia (o picco glicemico) a digiuno, al mattino, e postprandiale", dice a Gazzetta Active il professor Carmine Gazzaruso, docente di Endocrinologia all¡¯Universit¨¤ degli Studi di Milano e responsabile del Servizio di diabetologia, endocrinologia, malattie metaboliche e vascolari e del Centro di Ricerca Clinico dell¡¯Istituto Clinico Beato Matteo di Vigevano.
Iperglicemia o picco glicemico a digiuno e postprandiale: la differenza e i valori
¡ª ?Come si evince dalla definizione, l¡¯iperglicemia postprandiale ¨¨ una condizione di picco glicemico, ovvero di elevata presenza di glucosio nel sangue, che si verifica dopo i pasti, mentre l¡¯iperglicemia a digiuno si verifica al mattino, al risveglio. Diversi sono anche i valori. ¡°L¡¯iperglicemia a digiuno si ha quando la glicemia al risveglio ¨¨ superiore ai 100. Se compresa tra i 100 e i 125 indica una condizione di pre-diabete, ma se supera i 126 segnala una condizione di vero e proprio diabete¡±, sottolinea il professor Gazzaruso. ¡°L¡¯iperglicemia postprandiale, invece, si ha quando la glicemia dopo mangiato supera i 140. Fino a 199 indica una condizione di pre-diabete, oltre i 200 un vero e proprio diabete¡±.
Picco glicemico o iperglicemia e diabete
¡ª ?L¡¯iperglicemia o picco glicemico, dunque, ¨¨ una condizione che si verifica quando il nostro metabolismo insulinico non funziona adeguatamente. ¡°Se non ho alterazioni del metabolismo glucidico non posso avere picchi glicemici - puntualizza il professor Gazzaruso -. Se anche mangio molti carboidrati ma ho un sistema metabolico, in particolare dell¡¯insulina, nella norma, in generale non supero i 140 dopo il pasto, perch¨¦ la quantit¨¤ di insulina che produco abbatte immediatamente la glicemia sotto i 140. Ma l¡¯abuso alimentare non deve essere costante, altrimenti il mio sistema metabolico, alla lunga, non sar¨¤ pi¨´ in grado di rispondere adeguatamente, riducendo la glicemia¡±.
Iperglicemia e insulina
¡ª ??Tutto dipende dall¡¯efficienza dell¡¯insulina. ¡°In generale l¡¯iperglicemia a digiuno, del mattino, ¨¨ pi¨´ legata all¡¯insulino-resistenza, ovvero al fatto che l¡¯insulina ha una minore efficienza nel ridurre la glicemia della notte. Questa iperglicemia notturna viene peggiorata dal fatto che durante la notte vengono fisiologicamente prodotti quegli ormoni che si oppongono all¡¯attivit¨¤ insulinica (ovvero il cortisolo e l¡¯ormone della crescita). Per questo l¡¯iperglicemia risulta evidente soprattutto al mattino - spiega l¡¯endocrinologo -. Diversa ¨¨ l¡¯iperglicemia postprandiale: in questo caso l¡¯insulina pu¨° essere in grado di mantenere la glicemia sotto i 140, aumentando. Quando, per¨°, all¡¯insulino-resistenza si associa il deficit di produzione insulinica, soprattutto legato al pasto ed in particolare al pasto iperglicemico, allora aumenta anche la glicemia postprandiale. Va ricordato che nel diabete di tipo 2, alimentare, la prima iperglicemia che si manifesta ¨¨ quella del mattino, a digiuno¡±.
Insulino-resistenza e iperglicemia
¡ª ??Il picco glicemico ¨¨ quindi strettamente legato all¡¯insulino-resistenza. ¡°Se non sono insulino-resistente e se ho un sistema pancreatico in grado di rispondere a qualunque iperglicemia, non pu¨° esserci una iperglicemia, a meno che non sia una iperglicemia da stress, intendendo per stress non lo stress cerebrale ma quello provocato da una malattia acuta intercorrente, come pu¨° essere una malattia infettiva - spiega il professor Gazzaruso -. In questo caso l¡¯iperglicemia ¨¨ transitoria, dura il tempo della malattia, ostacolando solo temporaneamente l¡¯attivit¨¤ dell¡¯insulina. Ma nella norma una iperglicemia costante al mattino e/o dopo i pasti significa che il sistema di funzionamento dell¡¯insulina non ¨¨ pi¨´ efficiente sia come insulino-resistenza, perch¨¦ l¡¯insulina non riesce pi¨´ a svolgere le proprie funzioni pur essendo prodotta in grandi quantit¨¤, con una funzione compensatoria, sia perch¨¦ non si riesce a produrre una quantit¨¤ di insulina tale da mantenere la glicemia sotto i 140 al pasto¡±.
Picco glicemico: i sintomi
¡ª ??Il ¡®problema¡¯ del picco glicemico o iperglicemia ¨¨ che non d¨¤ sintomi se non quando ha raggiunto livelli molto elevati. ¡°I sintomi da iperglicemia elevata sono la necessit¨¤ di urinare di pi¨´ e una maggiore sete, oltre ad una sensazione di scarsa lucidit¨¤. Ma se i valori non sono particolarmente elevati (e i valori sono molto soggettivi) non si hanno sintomi¡±, sottolinea il professor Gazzaruso. Da qui l¡¯importanza di controlli regolari attraverso un semplice prelievo ematico, un banale esame del sangue che monitori due valori: la glicemia a digiuno, del mattino, e l¡¯emoglobina glicata. ¡°? proprio quest¡¯ultima, infatti, che fornisce il dato relativo alla glicemia media delle 24 ore, non solo a digiuno, evidenziando dunque una eventuale iperglicemia postprandiale che non viene rilevata se si esamina solo il valore della glicemia a digiuno¡±, sottolinea il diabetologo.
Picco glicemico: attenzione alla dieta
¡ª ??A livello di prevenzione del diabete e, pi¨´ in generale, dell'iperglicemia, la dieta gioca un ruolo molto importante. A differenza del colesterolo, sul quale l¡¯alimentazione incide solo per circa il 20% del totale mentre lo stress cerebrale ha un impatto notevole, insieme alla genetica, nel caso del diabete?e della iperglicemia oltre alla familiarit¨¤ incide molto l¡¯eccesso di peso. ¡°Seguire costantemente una?dieta?a elevato indice glicemico solitamente porta a una insulino-resistenza e, di conseguenza, al diabete. Questo a meno che non si compensi con una attivit¨¤ fisica regolare, in grado di bruciare il glucosio - spiega il professor Gazzaruso -. Ricordo per¨° che l¡¯attivit¨¤ fisica, per andare a bruciare i grassi e non solo i carboidrati, deve essere protratta per almeno 40 minuti. In generale, comunque, sarebbe bene seguire una dieta a basso indice glicemico, limitando al massimo tutti gli zuccheri semplici (farine raffinate, dolci, prodotti da forno, pane bianco e pasta bianca), consumando invece verdura, frutta e legumi, ricchi di fibre, e prediligendo sempre i carboidrati integrali. Le fibre, infatti, abbassano i livelli di glicemia, contrastando proprio il picco glicemico¡±.
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